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Palermo Capitale della Cultura 2018

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Palermo è stata scelta come capitale italiana della Cultura per il 2018. E’ stato il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ad annunciarlo. Palermo ha superato nella valutazione della giuria, presieduta da Stefano Baia Curioni, le altre finaliste: Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Recanati, Settimo Torinese, Trento ed Erice. Il ministero Franceschini ha affermato: “La candidatura è sostenuta da un progetto credibile, di altissimo livello, supportato da tutti i partner istituzionali.” E il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ricandidato alle prossime Amministrative in primavera, ha commentato: “Che grande emozione. Abbiamo vinto tutti. La forza di Palermo consiste nell’essere la città dell’accoglienza in tempi duri come questi.”

Via dei Fiumi ancora non potabile

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Da tanti mesi ormai, il Villaggio Mosè, e in particolare la zona di Via dei Fiumi, densamente popolata, è tormentata dal problema dell’acqua non potabile.
E’ incredibile, ma è così. Era il 5 settembre scorso quando il sindaco della città, Calogero Firetto, ha firmato la prima ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua, distribuita in via Dei Fiumi e dintorni, perché i parametri non sono risultati conformi ai parametri sanitari. Ad oggi, all’alba del febbraio 2017, la situazione non si è ancora risolta.
Dopo le segnalazioni dei cittadini il Comune ha sollecitato la società Girgenti Acque affinché fossero individuate quanto prima le cause dell’inquinamento, prendendo dei provvedimenti per evitare rischi alla salute dei cittadini.
Si è pensato che tutto sarebbe durato poco, invece i residenti continuano a vivere nel disagio, constatando che, nonostante l’arrivo delle bollette salate, le loro vasche si riempiono ancora di acqua sporca, visto che hanno dovuto subire un servizio sostitutivo con autobotti messe a disposizioni da Girgenti Acque, non adeguate a soddisfare le loro esigenze.
E tra i problemi irrisolti per il servizio idrico si aggiunge la pericolosità delle strade di via dei Fiumi. A seguito di lavori, il manto stradale si presenta pieno di buche, alcune delle quali non transennate e dunque pericolose.
Si è messo a disposizione dei residenti l’Assessore Franco Miccichè, che, insieme al corpo dei Vigili urbani, stanno cercando di risolvere il problema della viabilità, mentre per quanto riguarda il servizio idrico, in attesa dei risultati ufficiali dell’Azienda sanitaria di Agrigento, ha proposto alcune soluzioni per venire incontro ai cittadini in difficoltà.
L’intervista all’assessore Franco Miccichè, e ad alcuni residenti di Via dei Fiumi, è in onda oggi 1 febbraio al Videogiornale di Teleacras.

Incidente Chiara La Mendola, “la buca è stata la causa”

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Ad Agrigento, nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente stradale lungo via Cavaleri Magazzeni che il 30 dicembre 2013 ha provocato la morte di Chiara La Mendola, 24 anni, il consulente incaricato dalla Procura, Pietro Munzone, a conclusione degli accertamenti peritali, ha relazionato sostenendo che la buca in strada è stata la causa dell’ incidente. Secondo Munzone, se non vi fosse stata la buca, la ragazza non sarebbe caduta dal suo scooter. Il consulente è stato ascoltato al palazzo di giustizia, innanzi al giudice Giuseppe Miceli, nel processo a carico del dirigente dell’ufficio tecnico comunale, Giuseppe Principato, e del funzionario, Gaspare Triassi, responsabile del servizio strade comunali.

San Leone, il perchè della sabbia nera

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L’Arpa Protezione ambiente ha analizzato la sabbia nera sulla spiaggia a San Leone. Vi sono contaminanti organici. L’intervento di MareAmico.

Lo scorso lunedì 16 gennaio l’ associazione ambientalista MareAmico di Agrigento ha documentato in video un ampio manto di sabbia nerastra sulla spiaggia a San Leone, tra lido Aster e Ragno d’Oro, peraltro dopo la mareggiata. E’ stato evidente che non fosse nero di seppia, e nemmeno – come ha ironizzato MareAmico – polveri eruttate da eventuali vulcani ribollenti nei pressi. Ebbene, il coordinatore dell’ associazione, Claudio Lombardo, promise l’interessamento dell’Arpa, ipotizzando che il nero fosse provocato dalle frequenti rotture degli impianti fognari flagellati dalle intemperie e dall’inquinamento del vallone Donna Cristina, a ridosso della località marina. E così è stato. L’Agenzia per la protezione dell’Ambiente, a cui è stato affidato il compito di scoprire la verità sbarazzandosi delle congetture, ha prelevato i campioni di sabbia lo stesso giorno lunedì 16 gennaio e li ha analizzati, diffondendo poi gli esiti agli interessati, tra cui Comune di Agrigento e Azienda sanitaria provinciale. Ancora ebbene : nel documento del responso, firmato dal direttore Salvatore Montana Lampo, si legge che nella sabbia vi sono elevati valori di Toc, che è il carbonio organico totale, e che è indice della presenza di contaminanti organici. Tali tracce di Toc sono presenti anche attorno al pozzetto di ispezione della pubblica fognatura, “e ciò – sottolinea l’Arpa – è indice della probabile fuoriuscita dal pozzetto dei contaminanti organici”. E gli analisti aggiungono che “lo stesso pozzetto, perimetrato con paletti e rete da cantiere, risulta danneggiato e in stato di evidente abbandono” – conclude l’Agenzia. Claudio Lombardo ne trae le conseguenze e commenta: “Questo è un ulteriore motivo per chiedere ancora una volta all’ente gestore di far sparire dalla spiaggia di San Leone tutte le infrastrutture fognarie presenti, che sono causa d’inquinamento e possono causare gravi problemi sanitari. Peraltro, una parte dello stesso tratto di spiaggia risulta ancora oggi posta sotto sequestro dall’Autorità giudiziaria a seguito del grave inquinamento avvenuto il primo luglio 2015.”

“Duty Free”, 24 richieste di giudizio

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Il 10 dicembre 2015 Andrea Maggioni è stato il magistrato in servizio alla Procura della Repubblica di Agrigento che ha firmato, poi controfirmati dal Gip del Tribunale, Francesco Provenzano, gli ordini di arresto eseguiti dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta Duty Free, dall’inglese “liberi dal dazio”, quindi nel caso specifico “esentati dal pagamento”, “affrancati dagli oneri fiscali”. Adesso Maggioni, del Dipartimento reati economici coordinato dall’aggiunto Ignazio Fonzo, firma e rivolge al Tribunale la richiesta di rinvio a giudizio di 24 ex indagati da oggi imputati. La prima udienza preliminare è in calendario il prossimo 24 febbraio, e il giudice per le udienze preliminari, Giuseppe Miceli, valuterà se sia necessario l’approfondimento dibattimentale, quindi il processo, ed eventuali richieste di giudizio alternative all’ordinario. Le indagini, intraprese nel 2013, ruoterebbero intorno a episodi di corruzione e di falso perpetrati nell’ambito dell’Agenzia delle Entrate. 15 sono state complessivamente le misure cautelari : 4 in carcere, 7 ai domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico, 2 con obbligo di presentazione ai Carabinieri, e 2 con il divieto temporaneo di esercizio della professione medica. E un’altra decina di persone sono state indagate a piede libero. Tra i reati contestati, a vario titolo, vi sono corruzione e falso materiale e ideologico compiuto da pubblico ufficiale. In sintesi, secondo la Procura e la Guardia di Finanza di Agrigento, con la complicità dei funzionari e dei dirigenti dell’Agenzia delle Entrate, che avrebbero accettato promesse di denaro o altre utilità, sarebbero stati annullati avvisi di accertamento fiscali anche per centinaia di migliaia di euro. Il Tribunale del Riesame, nel corso del tempo, ha riformato o del tutto annullato parecchie misure cautelari a carico degli indagati. Ad esempio, per il patron di Girgenti Acque, Marco Campione, e per il direttore dell’ Agenzia delle Entrate, Pietro Pasquale Leto, scarcerati dai domiciliari dopo l’annullamento dell’arresto, i giudici del Tribunale della Libertà, come confermato poi dalla Cassazione su ricorso della Procura, hanno rilevato e scritto che “in maniera inconfutabile emerge l’assoluta mancanza del nesso causale tra l’accertamento eseguito dall’Agenzia delle Entrate e il presunto vantaggio al presidente di Girgenti Acque, Marco Campione. Ecco perché non regge il presunto pactum sceleris, il patto corruttivo, secondo cui il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Agrigento, Pasquale Leto, ha accettato la promessa da parte del presidente della Girgenti Acque, Campione, di assumere a tempo indeterminato la figlia, Francesca Leto, in cambio dell’accesso a informazioni riservate e altre ‘cortesie’ fiscali”. A ciò, a dovere di cronaca, è doveroso aggiungere, tra i provvedimenti sostanziali, che il 5 aprile scorso la direzione generale dell’ Agenzia delle Entrate ha licenziato senza preavviso il dirigente dell’ufficio di Agrigento Vincenzo Tascarella, 62 anni, arrestato anche lui il 10 dicembre 2015.

Raccolta differenziata in aumento, o quasi

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Dunque, come già annunciato in conferenza, e pubblicato alcuni giorni addietro, dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, e dal responsabile del settore, Salvo Cocina, la percentuale di raccolta differenziata in Sicilia è ritenuta dal governo regionale in aumento, con un più 6 per cento da giugno a novembre 2016, e quindi dal 15,4% al 21% complessivo su scala regionale, con una media dell’1 per cento al mese. Arrancano però le città metropolitane di Palermo, al 15%, e Catania e Messina, entrambe al 12%. E i Comuni più piccoli sono invece i più virtuosi : Campofiorito al 91,7%, Giardinello all’ 84%, e poi, nell’agrigentino, Ribera al 78, Santa Margherita Belice al 70%, e Siculiana al 67%. E si tratta quindi di percentuali che superano la soglia fissata dalla legge in materia, che è del 65%. Tuttavia, nel corso dei giorni seguiti alla conferenza, non sono mancati interventi che hanno smorzato se non smentito, almeno in parte, il dato positivo. Ad esempio, Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente, commenta : “Praticamente a fine mandato il governatore Crocetta scopre che l’unico modo per evitare il ripetersi dell’emergenza rifiuti è il modello centrato sulla raccolta differenziata, il riuso e la riduzione delle emissioni. Prendiamo atto della buona volontà, anche se decisamente tardiva. Sono anni che ripetiamo sempre le stesse cose, e sono anni che i governi regionali fanno orecchie da mercante. Sul fronte dei risultati della differenziata ci stupisce l’esultanza di Crocetta, considerato che le percentuali sono ancora risibili”. E il Movimento 5 Stelle, tramite l’ ex presidente della Commissione Ambiente all’Ars, Trizzino, afferma : “La verità è che sono cambiati i metodi di calcolo per la pesatura della raccolta differenziata. E a confermare questa sconfortante verità ci pensano le discariche sature. Infatti, se la raccolta differenziata fosse aumentata, difficilmente ci troveremmo dinnanzi a situazioni del genere. Ormai è chiaro che il governo naviga a vista ed è sua intenzione mantenere la pessima performance degli ultimi anni, con livelli di differenziata in calo e mantenere il caos”.

Palermo incoronata capitale della cultura 2018

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Palermo sarà capitale italiana della cultura per il 2018. Designata dalla Giuria presieduta da Stefano Baia Curioni,la vincitrice è stata annunciata oggi dal ministro di beni culturali e turismo, Dario Franceschini.
Queste le prime parole del sindaco Leoluca Orlando, all’annuncio che Palermo sarà capitale della cultura italiana nel 2018.
“La cifra culturale più significativa – dice emozionato il sindaco – e che rivendichiamo è la cultura dell’accoglienza. Noi rivendichiamo il diritto di ogni essere umano di essere e restare diverso, ma di essere e restare uguale”

PATTO PER IL SUD: FINANZIAMENTI A FAVORE DEL COMUNE DI LICATA.

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La Giunta Regionale in data 21 Gennaio 2017, con deliberazione N. 29, ha aggiornato l’elenco degli interventi, rientranti nel Patto per la Sicilia, delle opere immediatamente cantierabili, ed inserito il finanziamento per la realizzazione del Mercato Ortofrutticolo di Licata, per un importo pari a 6 milioni di euro.
Nel citato elenco di opere già finanziate, figurano anche:
– la manutenzione ordinaria e straordinaria della chiesa di S. Domenico, per un importo di € 583.000,00;
– la Ristrutturazione immobile adibito a commissariato di Polizia dello Stato, per un importo di € 448.480,00;
– i lavori di prolungamento della banchina Marinai d’Italia, per un importo di € 3.200.000,00.

Il Sindaco Angelo Cambiano in proposito scrive: “importanti risultati che ci riempiono di soddisfazione e che testimoniano l’attenzione che il Presidente e il Governo Regionale stanno rivolgendo alla nostra città e l’impegno di questa Amministrazione che, nonostante le sterile polemiche registrate sull’importante strumento finanziario del Patto per il Sud, continua ad essere rivolto ad attività concrete nell’interesse della comunità.
Si continua a lavorare assiduamente per raggiungere altri traguardi: una serie di interventi proposti sono già inserite nell’allegato B della citata deliberazione in attesa di finanziamento”.

A Licata, parte il progetto “Orti di Pace”.

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Il Comune di Licata, mercoledì 1 febbraio, alle 10, all’interno della villa comunale Elena, consegnerà in affidamento due aiuole di Villa Elena all’Istituzione Scolastica.
Giunge così a compimento un primo, piccolo ma fondamentale traguardo per la realizzazione del progetto “Orti di Pace”, che coinvolgerà in primo luogo la Scuola, affinchè gli insegnanti possano condurre, con i propri allievi, significative esperienze di apprendimento centrate sul saper progettare, saper costruire, saper prendersi cura di qualcosa o di qualcuno, saper aspettare, saper impegnarsi per realizzare un sogno o centrare un obiettivo.
All’appuntamento sarà presente una piccola rappresentanza di tutte le componenti scolastiche di tutti i plessi, che riceverà dalle mani di un rappresentante dell’Amministrazione comunale la concessione ad utilizzare per fini didattici ed educativi due piccoli terreni.
Ogni classe e sezione selezionerà per sorteggio due alunni. Il gruppo sarà condotto alla Villa dalle docenti Curella e Triglia (scuola secondaria), dall’insegn. Spadaro (scuola dell’Infanzia), da Rosa Marino e Claudia D’Alessandro (scuola primaria, plesso Badia) e da Gambino e Cigna (scuola primaria plesso Greco).

Favara, alle Officine Mac si esibisce Be a Bear.

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Mantengono l’inclinazione alle sperimentazioni le Officine Mac di Favara, ospitando venerdì 3 febbraio alle ore 21:30, Filippo Zironi, in arte Be a Bear, che con un concerto emozionale che unisce live e visual in un’unica serata, presenterà il suo album “Push-e-Bah”, realizzato interamente con un i-Phone, uscito a Maggio 2016 per “La Sete Dischi”.
Be a Bear, alla base elettronica, combina la vecchia scuola del rock e i suoni della natura dimostrando, che la musica creata con mezzi semplicissimi, è intimamente legata alla sfera del quotidiano ed ispirata al sentire delle cose semplici. Cose che riguardano la vita delle persone, ma allo stesso tempo abbracciano l’intero pianeta terra, i popoli del nord e del sud del mondo, le cascate, i mari, la pioggia, i tamburi degli indiani d’America e i suoni del Medioriente.
La saggezza dell’orso suggerisce di provare a dire “meno no”, a vivere più sereni e a non dare nulla per scontato.