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Porto Empedocle, maltrattamenti in famiglia, imposto divieto dimora

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A Porto Empedocle i poliziotti del locale Commissariato, capitanati dal vice questore, Cesare Castelli, hanno eseguito una ordinanza di sostituzione e di aggravamento di misura cautelare, emessa a carico di Elena Georgeta Fragapane, 36 anni, romena, residente a Porto Empedocle, indagata per i reati di maltrattamenti in famiglia, ingiurie e minacce a danno della madre. L’aggravamento della misura cautelare, con l’imposizione del divieto di dimora nel Comune di Porto Empedocle, è stato deciso dalla Corte d’Appello di Palermo a seguito delle segnalazioni ricevute dalla Polizia empedoclina sulle ricorrenti violazioni delle prescrizioni imposte alla romena di non avvicinarsi alla persona offesa.

Al Comune di Porto Empedocle si pagano i debiti

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Al Comune di Porto Empedocle, in dissesto finanziario e con i commissari a lavoro, si pagano i debiti. Infatti, la sindaca, Ida Carmina, annuncia che è stato affisso per le vie della città e all’Albo Pretorio on line del Comune Sezione “Avvisi al Pubblico”, il manifesto con il quale si invita chiunque ritenga averne diritto, a presentare entro le ore 13 del prossimo 3 aprile, istanza per l’avvio della procedura di rilevazione della massa passiva al 31 dicembre 2015. L’avviso integrale e lo schema di istanza possono essere scaricati dal sito internet del Comune alla voce Albo Pretorio online, Sezione “Avvisi al Pubblico” o possono essere richiesti direttamente all’Ufficio di Segreteria del Comune, in via Roma.

Immigrazione, trasferta del Prefetto a Lampedusa

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Da oggi novità strutturali al Centro d’accoglienza a Lampedusa, in riferimento all’allestimento dell’hotspot per lo svolgimento delle procedure di valutazione delle richieste di asilo. E poi domani martedì 2 febbraio si svolgerà l’ iniziativa organizzata dalla Uil e intitolata “Per un mare di pace e di lavoro”. Il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, è presente a Lampedusa in occasione di entrambe le iniziative. In proposito, una intervista a Diomede è in onda oggi lunedì 1 febbraio al Videogiornale di Teleacras.

Il Comune di Agrigento lancia il nuovo “Democrazia partecipata”

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A partire da oggi e fino alla mezzanotte del 15 febbraio, collegandosi al sito istituzionale del Comune di Agrigento (www.comune.agrigento.it), sull’apposito link “Democrazia partecipata” tutti potranno esprimere la propria preferenza per l’utilizzo di circa 56 mila euro da destinare a opere per la collettività. Sei sono le opzioni proposte: realizzazione parco giochi bambini al Villaggio Mosè, area fitness Lungomare Falcone-Borsellino, interventi di arredo urbano in varie aree cittadine, promozione del grande evento “Agrigento capitale della Cultura 2020”, sostegno alla povertà e organizzazione eventi “Estate Agrigentina”. I 56 mila euro disponibili, derivano dalla quota del 2 per cento delle somme trasferite dalla Regione Siciliana al Comune di Agrigento relative all’anno 2016.

Arresti dei Carabinieri tra Palma di Montechiaro e Agrigento

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A Palma di Montechiaro i Carabinieri hanno arrestato Giovanni Vella, 50 anni, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura di Agrigento. Vella sconterà la condanna definitiva a 3 anni e 6 mesi di reclusione, perché giudicato colpevole dei reati di sottrazione di persone incapaci e atti sessuali con minorenne, nell’ anno 2008 a Palma di Montechiaro. E ad Agrigento i Carabinieri della stazione di Villaseta hanno arrestato, per evasione dagli arresti domiciliari, Francesco Vetrano, 31 anni di Agrigento, risultato non in casa all’atto del controllo da parte dei militari. Vetrano è stato poi rintracciato lungo le vie del centro cittadino, ed è stato nuovamente ristretto ai domiciliari.

Il patrocinio dell’ Unesco al Festival “I Bambini del Mondo”

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In occasione della prossima edizione del “Mandorlo in fiore” si svolgerà anche la 17esima edizione del Festival internazionale “I Bambini del Mondo”, che, come secondo tradizione, inaugurerà il programma dell’evento. Il Festival “I Bambini del Mondo”, presieduto da Giovanni Di Maida, è organizzato dall’Aifa, Associazione internazionale Folk Agrigento, diretta da Luca Criscenzo, figlio del fondatore del Festival, Claudio Criscenzo, al quale è intitolato il Premio che sarà assegnato nel corso della serata finale del Festival. Ebbene, dopo il patrocinio dell’Unicef, il Festival “I Bambini del Mondo” riceve un altro prestigioso riconoscimento. Si tratta del patrocinio dell’ Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. In proposito, Criscenzo e Di Maida affermano: “Non possiamo che accogliere con vivo apprezzamento la scelta da parte dell’ Unesco di avere colto il significato sostanziale e storico insito nella manifestazione, testimonianza costante di concordia e integrazione tra i popoli fin dalle generazioni più piccole”.

Palermo Capitale della Cultura 2018

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Palermo è stata scelta come capitale italiana della Cultura per il 2018. E’ stato il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ad annunciarlo. Palermo ha superato nella valutazione della giuria, presieduta da Stefano Baia Curioni, le altre finaliste: Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Recanati, Settimo Torinese, Trento ed Erice. Il ministero Franceschini ha affermato: “La candidatura è sostenuta da un progetto credibile, di altissimo livello, supportato da tutti i partner istituzionali.” E il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ricandidato alle prossime Amministrative in primavera, ha commentato: “Che grande emozione. Abbiamo vinto tutti. La forza di Palermo consiste nell’essere la città dell’accoglienza in tempi duri come questi.”

Via dei Fiumi ancora non potabile

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Da tanti mesi ormai, il Villaggio Mosè, e in particolare la zona di Via dei Fiumi, densamente popolata, è tormentata dal problema dell’acqua non potabile.
E’ incredibile, ma è così. Era il 5 settembre scorso quando il sindaco della città, Calogero Firetto, ha firmato la prima ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua, distribuita in via Dei Fiumi e dintorni, perché i parametri non sono risultati conformi ai parametri sanitari. Ad oggi, all’alba del febbraio 2017, la situazione non si è ancora risolta.
Dopo le segnalazioni dei cittadini il Comune ha sollecitato la società Girgenti Acque affinché fossero individuate quanto prima le cause dell’inquinamento, prendendo dei provvedimenti per evitare rischi alla salute dei cittadini.
Si è pensato che tutto sarebbe durato poco, invece i residenti continuano a vivere nel disagio, constatando che, nonostante l’arrivo delle bollette salate, le loro vasche si riempiono ancora di acqua sporca, visto che hanno dovuto subire un servizio sostitutivo con autobotti messe a disposizioni da Girgenti Acque, non adeguate a soddisfare le loro esigenze.
E tra i problemi irrisolti per il servizio idrico si aggiunge la pericolosità delle strade di via dei Fiumi. A seguito di lavori, il manto stradale si presenta pieno di buche, alcune delle quali non transennate e dunque pericolose.
Si è messo a disposizione dei residenti l’Assessore Franco Miccichè, che, insieme al corpo dei Vigili urbani, stanno cercando di risolvere il problema della viabilità, mentre per quanto riguarda il servizio idrico, in attesa dei risultati ufficiali dell’Azienda sanitaria di Agrigento, ha proposto alcune soluzioni per venire incontro ai cittadini in difficoltà.
L’intervista all’assessore Franco Miccichè, e ad alcuni residenti di Via dei Fiumi, è in onda oggi 1 febbraio al Videogiornale di Teleacras.

Incidente Chiara La Mendola, “la buca è stata la causa”

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Ad Agrigento, nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente stradale lungo via Cavaleri Magazzeni che il 30 dicembre 2013 ha provocato la morte di Chiara La Mendola, 24 anni, il consulente incaricato dalla Procura, Pietro Munzone, a conclusione degli accertamenti peritali, ha relazionato sostenendo che la buca in strada è stata la causa dell’ incidente. Secondo Munzone, se non vi fosse stata la buca, la ragazza non sarebbe caduta dal suo scooter. Il consulente è stato ascoltato al palazzo di giustizia, innanzi al giudice Giuseppe Miceli, nel processo a carico del dirigente dell’ufficio tecnico comunale, Giuseppe Principato, e del funzionario, Gaspare Triassi, responsabile del servizio strade comunali.

San Leone, il perchè della sabbia nera

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L’Arpa Protezione ambiente ha analizzato la sabbia nera sulla spiaggia a San Leone. Vi sono contaminanti organici. L’intervento di MareAmico.

Lo scorso lunedì 16 gennaio l’ associazione ambientalista MareAmico di Agrigento ha documentato in video un ampio manto di sabbia nerastra sulla spiaggia a San Leone, tra lido Aster e Ragno d’Oro, peraltro dopo la mareggiata. E’ stato evidente che non fosse nero di seppia, e nemmeno – come ha ironizzato MareAmico – polveri eruttate da eventuali vulcani ribollenti nei pressi. Ebbene, il coordinatore dell’ associazione, Claudio Lombardo, promise l’interessamento dell’Arpa, ipotizzando che il nero fosse provocato dalle frequenti rotture degli impianti fognari flagellati dalle intemperie e dall’inquinamento del vallone Donna Cristina, a ridosso della località marina. E così è stato. L’Agenzia per la protezione dell’Ambiente, a cui è stato affidato il compito di scoprire la verità sbarazzandosi delle congetture, ha prelevato i campioni di sabbia lo stesso giorno lunedì 16 gennaio e li ha analizzati, diffondendo poi gli esiti agli interessati, tra cui Comune di Agrigento e Azienda sanitaria provinciale. Ancora ebbene : nel documento del responso, firmato dal direttore Salvatore Montana Lampo, si legge che nella sabbia vi sono elevati valori di Toc, che è il carbonio organico totale, e che è indice della presenza di contaminanti organici. Tali tracce di Toc sono presenti anche attorno al pozzetto di ispezione della pubblica fognatura, “e ciò – sottolinea l’Arpa – è indice della probabile fuoriuscita dal pozzetto dei contaminanti organici”. E gli analisti aggiungono che “lo stesso pozzetto, perimetrato con paletti e rete da cantiere, risulta danneggiato e in stato di evidente abbandono” – conclude l’Agenzia. Claudio Lombardo ne trae le conseguenze e commenta: “Questo è un ulteriore motivo per chiedere ancora una volta all’ente gestore di far sparire dalla spiaggia di San Leone tutte le infrastrutture fognarie presenti, che sono causa d’inquinamento e possono causare gravi problemi sanitari. Peraltro, una parte dello stesso tratto di spiaggia risulta ancora oggi posta sotto sequestro dall’Autorità giudiziaria a seguito del grave inquinamento avvenuto il primo luglio 2015.”