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Porto Empedocle, assolto funzionario Utc

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Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, a conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari, Stefano Zammuto, ha assolto, perché il fatto non sussiste, il geometra Giovanni Butera, funzionario dell’Ufficio tecnico del Comune di Porto Empedocle, imputato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale a seguito di un sopralluogo eseguito in un cantiere di scavo per la collocazione di acque bianche in contrada Piano del Molo, che è una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. Butera avrebbe attestato falsamente che le opere fossero conformi agli elaborati grafici e al nulla osta dell’ Asi. Giovanni Butera è stato difeso dall’avvocato Enzo Caponnetto.

Agrigento, MareAmico contro pesca del novellame illegale

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In occasione degli interventi repressivi contro la pesca illegale appena compiuti dalla Capitaneria di Porto Empedocle, interviene l’associazione ambientalista MareAmico, coordinata da Claudio Lombardo, che, diffondendo un apposito volantino, ricorda che “è iniziato da pochi giorni il periodo della pesca illegale del novellame. E per ogni chilo di novellame pescato, il mare perde fino a 2 quintali di pesce adulto”.

Pesca illegale, interventi Capitaneria Porto Empedocle

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La Capitaneria di Porto Empedocle ha sequestrato reti da pesca per complessivi 800 metri, collocate nel tratto di mare adiacente il braccio esterno del molo di Levante a Porto Empedocle, ed in zona Kaos e Maddalusa. A Punta Bianca, invece, sono stati sorpresi 2 pescatori non professionisti con attrezzi non consentiti per la pesca sportiva, e sono state elevate sanzioni per complessivi 2 mila euro. Sequestrati anche 200 metri di rete di tipo tremaglio.

Agrigento, Spataro: “Grave degrado al Viale della Vittoria”

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Il consigliere Pasquale Spataro

Il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, di Forza Italia, interviene nel merito delle condizioni in cui versa la “Passeggiata” della città, il Viale della Vittoria. Spataro afferma : “Denuncio lo stato di degrado in cui versa il viale della Vittoria e quindi il conseguente immobilismo di Firetto che fallisce pure nella cura dell’immagine, da sempre il suo principale cavallo di battaglia. Non è possibile trovarsi di fronte ad uno scenario così desolante e persino pericoloso. Stiamo parlando di un luogo di ritrovo, di un’area molto frequentata e di un posto che, assieme alla via Atenea, rappresenta il biglietto da visita della città. Eppure ci sono gli alberi per nulla curati e abbandonati, che sono diventati elementi di ostacolo, mettendo a rischio addirittura l’incolumità pubblica per la limitazione della visuale. Per non parlare dei marciapiedi con buche e pavimenti sollevati: una vera e propria insidia per i pedoni. Il contesto che si presenta, insomma, non è degno di un salotto buono, e certamente non si rende un buon servizio né alle famiglie, che pagano i tributi, e nemmeno ai pochi operatori commerciali rimasti che pagano le tasse. Il sindaco Firetto, assieme alla sua amministrazione e alle forze politiche che lo sostengono, recuperi il rapporto con il territorio e con la città e dia risposte concrete. Il tempo delle parole è abbondantemente finito. Ma, forse, chi governa Palazzo dei Giganti non lo ha ancora capito” – conclude Spataro.

“Armato da Brunetta”, arrestato residente a Favara per sconto pena

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I Carabinieri della Tenenza di Favara hanno arrestato Alessandro Giusti, 50 anni, originario di Calenzano in provincia di Firenze ma residente a Favara, ex guardia giurata. Giusti sconterà 2 anni e 4 mesi di carcere perchè ritenuto colpevole di aver partecipato ad una manifestazione politica a Firenze, il 16 marzo 2012, in possesso di una pistola scacciacani, in occasione della presentazione di un libro del deputato Renato Brunetta, al quale l’ uomo si sarebbe avvicinato armato con una pistola scacciacani e una pistola da sub. Nel corso della perquisizione domiciliare gli sono stati sequestrati un fucile, una carabina con 5 caricatori, manganelli, pugnali, tirapugni, centinaia di proiettili, una baionetta della seconda guerra mondiale, un giubbotto antiproiettile, spille e medaglie con simboli nazisti e fascisti, e un pugnale col simbolo della svastica.

Droga, arrestato corriere canicattinese

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I Carabinieri della Compagnia di Enna hanno arrestato in flagranza di reato, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, Salvatore Muratore, 42 anni, di Canicattì, corriere, sorpreso dalla Polizia a bordo del suo furgone, posteggiato nell’area di sosta di un centro commerciale, in possesso di 2,1 grammi di cocaina e denaro in contanti all’interno del borsello.

Ribera, sequestrata area stoccaggio mezzi rubati

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La Guardia di Finanza e la Procura di Sciacca, nell’ ambito dell’inchiesta cosiddetta “Terra Buona”, hanno sequestrato a Ribera un’area di circa mille metri quadrati adibita, secondo quanto emerso dalle indagini, ad area di stoccaggio di automobili rubate e pronte per essere smontate e rivendute a pezzi. Un uomo di 60 anni, privo di licenza e del tutto sconosciuto al fisco, è stato iscritto nel registro degli indagati ed è stato denunciato per attività di gestione di rifiuti non autorizzata e per ricettazione. Ulteriori indagini sono in corso.

Naro, arresti per furto aggravato

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A Naro i Carabinieri della locale stazione hanno arrestato, ai domiciliari, in flagranza di reato 3 braccianti agricoli sorpresi a rubare oltre 2 tonnellate di legna. Si tratta di Calogero Di Salvo, 43 anni, di Campobello di Licata, Vito Di Salvo, 21 anni, anche lui di Campobello di Licata, e Mihai Botezatu, 48 anni, romeno, domiciliato a Campobello. Nelle campagne intorno al paese, in contrada “Fratel Gerardo”, i 3 sono stati colti dai militari dopo avere tagliato e selezionato alcuni alberi di pino all’interno di un fondo di proprietà di una fondazione religiosa, e intenti a caricare circa 2300 chili di legna a bordo di un autocarro. I 3 hanno tentato la fuga ma sono stati acciuffati e condotti in caserma. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.

Akragas, Giavarini conferma fideiussione. Apprezzamento di Amico

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L’Akragas calcio, la crisi societaria e le conseguenti difficoltà in campionato di Lega Pro. Una notizia positiva: Marcello Giavarini ha confermato la fideiussione a favore dell’Akragas per la stagione in corso. In proposito esprime apprezzamento l’assessore comunale allo sport, Giovanni Amico, che afferma: “Quello di Marcello Giavarini è il gesto di un uomo avveduto e corretto. Avere confermato la fideiussione per l’Akragas per la stagione in corso è un gesto di superiorità rispetto a tutte le polemiche di questi giorni. E’ un gesto avveduto per non aver cagionato all’Akragas un danno troppo grande ed irreparabile, e corretto per aver messo da parte i propri risentimenti interpretando al meglio il suo ruolo che è quello di socio di maggioranza, patron di un club professionistico. Questo gesto, intervenuto forse nel peggior momento del rapporto tra Giavarini ed il mondo akragantino, è un altro importante segno positivo dopo il gol del piccolo gigante Simone Sicurella, e ciò mi fa ben sperare. Sono fiducioso sul futuro e spero che il superamento del problema fideiussione possa garantire quel tempo e quella serenità necessari alla scrittura di un nuovo progetto tecnico proiettato nel medio-lungo periodo. Credo sia giunto il tempo di stratificare ciò che di buono si fa giorno dopo giorno abbandonando la pratica perpetua della costruzione e demolizione” – conclude Amico.

5 anni per 15 chili di droga

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Il 31 marzo 2015 la Squadra Mobile di Agrigento, capitanata da Giovanni Minardi, ha arrestato, per coltivazione e detenzione di stupefacenti, e per detenzione abusiva di munizioni, Antonino Di Rosa, 26 anni, di Palma di Montechiaro. Antonino Di Rosa, nel corso di una perquisizione, è stato sorpreso in possesso di 144 piantine di marijuana, 66 semi della stessa pianta, oltre 300 grammi di ketamina, più di 13 chili di hashish, e quasi un chilo e mezzo di cocaina, per un valore di mercato complessivo di circa 900 mila euro. I poliziotti della Mobile hanno anche sequestrato 61 cartucce per pistola di vario calibro. Ebbene, adesso, ad Agrigento, al palazzo di giustizia, a conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari, Stefano Zammuto, ha condannato Antonino Di Rosa a 5 anni di reclusione.