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“Formazione”, Anfe, avviato licenziamento collettivo

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Il Commissario straordinario dell’ente di formazione Anfe, Costantino Garraffa, ha avviato le procedure di licenziamento collettivo per i lavoratori non impegnati nelle correnti attività formative. Si tratta di circa 500 persone. Il provvedimento è stato determinato dalla revoca dell’accreditamento notificato all’Ente dall’Assessorato regionale alla Formazione, dalla mancanza di strumenti di sostegno al reddito alternativi, e dalla impossibilità di sostenere ulteriori costi del personale. Lo stesso commissario dell’Anfe, Garraffa, sottolinea di non avere ricevuto riscontro sull’istanza di concessione di Cassa integrazione in deroga dal 3 settembre 2016 al 31 dicembre 2017.

Referendum Cgil, da oggi in campagna

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Lo scorso 4 dicembre l’ Italia è stata alle urne per votare sul referendum costituzionale, sancendo la netta vittoria del no alla riforma della Costituzione targata Renzi – Boschi. E da oggi, sabato 11 febbraio, per la Cgil è la prima giornata nazionale della campagna referendaria intitolata “Libera il lavoro, con 2 Sì tutta un’altra Italia”.
Dopo la decisione della Corte Costituzionale sull’ammissibilità dei quesiti referendari, e la costituzione del Comitato per il Sì ai due referendum popolari per il lavoro promossi dalla Cgil, scatta ufficialmente la campagna referendaria per l’abrogazione dei voucher e per la responsabilità solidale in materia di appalti, in attesa che il governo fissi la data del voto, che dovrà essere precedente a quella del 15 giugno.
Oggi sono state organizzate dal sindacato iniziative in tutte le città d’Italia, con uno o più punti di presidio e volantinaggio. A mezzogiorno, da ogni piazza dove si svolge la campagna di sensibilizzazione per il sì, si alzano in cielo migliaia di palloncini con gli slogan dei due referendum popolari per il lavoro. In provincia di Agrigento sono stati organizzati dei volantinaggi nel capoluogo, a Porta di Ponte, poi a Sciacca in piazza San Michele, ed ancora, a Canicattì, Licata, Favara, Ravanusa e Casteltermini.
Nel frattempo, la Cgil ha intrapreso dei percorsi formativi per i quadri dirigenti del Sindacato e del “sistema servizi” della Cgil, e nelle prossime settimane, in ogni Comune, saranno costituiti i “Comitati per i 2 Sì”.
L’interviste al Segretario Generale Cgil Agrigento, Massimo Raso, è  in onda oggi 11 febbraio al Videogiornale di Teleacras.

Patrimonio Messina Denaro, altro “bombardamento chirurgico”

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Altro “bombardamento chirurgico” sul patrimonio ritenuto riconducibile al boss latitante Matteo Messina Denaro ed alla famiglia mafiosa di Campobello di Mazara. I Carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani hanno proceduto alla confisca dei beni, per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro, a carico degli imprenditori Filippo Greco, Antonino Moceri e Antonino Francesco Tancredi, nonostante i tre siano stati assolti dalla Corte d’Appello di Palermo dalle accuse di contiguità mafiose. Il tribunale di Trapani ha infatti evidenziato la sussistenza dei presupposti alla base dell’originario provvedimento di sequestro, disponendo la confisca di 108 immobili (tra cui ville, abitazioni, fabbricati industriali e terreni), 4 società operanti nel settore dell’olivicoltura, 11 veicoli e numerosi rapporti bancari.

“Requisiti per nomina in CdA Asi”, assolti in Cassazione 7 imputati

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La Cassazione ha accolto il ricorso dei difensori, ha dichiarato non ammissibile il ricorso della Procura Generale, e ha assolto definitivamente 6 imputati, tra ex dirigenti dell’Asi di Agrigento, condannati dalla Corte d’Appello di Palermo il 2 marzo 2016, a 15 giorni di reclusione per l’accusa di falso, convertita in una multa di 3.750 euro, perché avrebbero dichiarato falsamente di possedere i requisiti necessari per essere ammessi nel Consiglio di amministrazione dell’Asi. Sono definitive le assoluzioni di Giuseppe Cacciatore, 65 anni, di Joppolo Giancaxio, Vincenzo Gagliardo, 45 anni, di Raffadali, Vincenzo Randisi, 48 anni, di Joppolo Giancaxio, Giuseppa Maria Francesca Gulisano, 53 anni, di Raffadali, Carmela Di Marco, 52 anni, di Racalmuto, e Massimo Parisi, 38 anni, di Aragona. Per Giuseppina Brucculeri, 42 anni, di Torino, che ha rinunciato al ricorso in Cassazione, è definitiva la condanna a 15 giorni di reclusione inflitta in Appello e convertita nella multa di 3.750 euro.

“Carica delle 104”, in cantiere almeno 15 patteggiamenti

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Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, si è svolta un’altra udienza preliminare nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “La carica delle 104”, sulle presunte false invalidità per ottenere i benefici della legge 104. Innanzi al giudice per le udienze preliminari, Stefano Zammuto, rispondono presente all’appello 71 imputati. Ebbene, lo stesso Zammuto ha annunciato che in occasione della prossima udienza, il 24 marzo, un altro Giudice per le udienze preliminari – e non lui, Vella, perché altrimenti dopo sarebbe incompatibile a proseguire la trattazione del procedimento – si pronuncerà su almeno una quindicina di patteggiamenti per i quali, come confermato in aula dal pubblico ministero, Maggioni, vi è accordo tra la Procura e gli avvocati difensori degli imputati.

Licata, dal prestito alla morte

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Angelo Carità e Giovanni Brunetto

Giovanni Brunetto è stato ucciso a Licata. Angelo Carità, imputato di sequestro di persona, omicidio aggravato e occultamento di cadavere, è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Agrigento. E poi, isolamento diurno per un anno, il tutto invocato in requisitoria dal pubblico ministero, Salvatore Vella. Il 28 ottobre 2013 a Canicattì in un terreno è stato scoperto il cadavere dell’ imprenditore agricolo di Licata, Giovanni Brunetto. Il giorno seguente è stato arrestato una seconda volta Angelo Carità, 61 anni, anche lui imprenditore agricolo, già in manette il 20 maggio precedente. Di Giovanni Brunetto, 60 anni, non vi è stata più nessuna traccia dal 7 maggio 2013. Brunetto sarebbe stato creditore, di una somma tra i 40 e i 100mila euro, verso Angelo Carità. Il primo prestito risale al 2006, quando Carità avrebbe chiesto a Brunetto alcune migliaia di euro per sbloccare un’ eredità, promettendogli anche una percentuale in compenso. Il 10 maggio 2013, lungo la strada statale 123, tra Canicattì e Campobello di Licata, è stata scoperta parcheggiata in una piazzola di sosta l’ automobile, una Fiat Punto, di Brunetto. La vittima avrebbe più volte litigato, anche animatamente, con il suo debitore, Angelo Carità. E l’ultima volta lo scontro si è scatenato la mattina del 7 maggio, innanzi ad un bar a Licata. L’analisi delle celle telefoniche del cellulare di Carità ha svelato che, contrariamente a quanto dichiarato, il pomeriggio del 7 maggio Angelo Carità è stato nei pressi di Naro, laddove è stata poi scoperta l’automobile di Brunetto. E poi, il 28 ottobre, il corpo senza vita di Giovanni Brunetto è stato recuperato in un terreno agricolo a disposizione di Angelo Carità, a Canicattì, in contrada Casalotti. Il terreno è di proprietà di un avvocato di Canicattì, e Angelo Carità si è occupato di lavori agricoli nello stesso terreno dove durante lo stesso periodo incriminato sono stati compiuti lavori di movimentazione terra. L’ 11 ottobre il terreno è stato sequestrato, al fine di scavare e scoprire se vi fosse stato seppellito Giovanni Brunetto. Il cadavere è emerso, ed è stato riconosciuto dai familiari.

La Finanziaria contro i Consorzi universitari

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L’esame del testo della Finanziaria in corso all’Assemblea regionale, da approvare entro il 28 febbraio prossimo, preoccupa i sindacati agrigentini di Cgil, Cisl e Uil in riferimento alle prospettive del Consorzio Universitario di Agrigento. Ecco perché i segretari provinciali, Massimo Raso, Maurizio Saia e Gero Acquisto, tramite una lettera, si sono rivolti al presidente Crocetta, alla vice presidente Mariella Lo Bello, e all’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Bruno Marziano, oltre che alla Deputazione regionale agrigentina. I sindacati puntano il dito contro l’articolo 9 della Finanziaria, che riforma la gestione e le modalità di finanziamento dei Consorzi Universitari, e riduce di 2 milioni di euro il capitolo di bilancio destinato ai Consorzi, “che, di conseguenza – sottolineano Raso, Saia e Acquisto – saranno costretti alla chiusura.” E, inoltre, secondo lo stesso articolo 9, il Dipartimento regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale riconosce un contributo annuale a titolo di rimborso delle spese di trasferta del personale docente impegnato nelle sedi decentrate delle Università della Sicilia. In termini più semplici significa che a carico dei Consorzi universitari incombe anche la spesa per pagare i docenti in trasferta. E Cgil, Cisl e Uil chiosano: “Non si capisce come si manterranno i Consorzi Universitari Siciliani senza il riconoscimento delle spese di funzionamento e per il personale amministrativo.” E, rivolgendosi ai destinatari della lettera, aggiungono: “Non possiamo che esprimervi la nostra preoccupazione, insieme alla richiesta di intervenire per correggere tale previsione che, se confermata, condurrà a morte certa il Consorzio Universitario di Agrigento. A meno che questo non sia quello che vi prefiggete. Ma in tal caso avete il dovere di dichiararlo e di assumerne per intero la responsabilità che dovete spiegare non solo ai lavoratori del Polo universitario, ma anche agli studenti e alle famiglie agrigentine. Invochiamo un incontro con il Governo regionale, e invitiamo tutti i sindaci agrigentini a mobilitarsi al nostro fianco.”

Agrigento, “La comunicazione nel rapporto di genere”

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Ad Agrigento, domani, sabato 11 febbraio, nei locali della Biblioteca comunale Franco La Rocca, alle ore 9.30, si svolgerà un convegno sulla “Comunicazione nel rapporto di genere”, e sul fenomeno del femminicidio, promosso dall’associazione Ciak Donna, presieduta da Angela Megna, in collaborazione con l’assessorato comunale alla Solidarietà sociale retto da Gerlando Riolo. Parteciperanno anche gli alunni delle scuole secondarie di Agrigento. Dopo il saluto delle Autorità interverrà Francesco Pira, Sociologo e Docente all’Università di Messina. Seguiranno letture di brani sul tema di Gaetano Aronica, Rodolfo Di Rosa, Salvo Di Salvo, Fabrizio Milano, Salvo Preti, e Francesco Setticasi.

Ecco i “Bambini del Mondo”

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Il “Mandorlo in fiore”, giunto alla 72° edizione, comprende anche tanti eventi collaterali, e un ruolo di primo piano, tanto che da anni segna l’inaugurazione della kermesse, è il Festival Internazionale “I Bambini del Mondo”, che sin dalla sua prima edizione, nel 2011, rappresenta una grande opportunità di favorire, tra i bambini di Agrigento e quelli provenienti da altre etnie e culture diverse, un ponte di conoscenza e di messaggi positivi, facilitando il processo di integrazione e socializzazione tra i popoli.
Dopo il patrocinio dell’Unicef, quest’ anno il festival ha ricevuto anche lo stesso prestigioso riconoscimento dall’Unesco. Hanno partecipato alla presentazione ufficiale  il Direttore dell’Ente Parco Giuseppe Parello, il commissario generale Bernardo Campo, il presidente del Festival Giovanni Di Maida, il presidente dell’Aifa, Associazione International Folk Agrigento, Luca Criscenzo, la vicesindaco Elisa Virone, e il deputato regionale Enzo Fontana.
Tre delegazioni, presenti alla conferenza, Giappone, Russia e Sardegna, hanno ricevuto il riconoscimento ufficiale da parte dell’Ente Parco Valle dei Templi, e poi si sono esibiti.
I gruppi che parteciperanno sono 5, Azerbijan, Bulgaria, Indonesia, Polonia e Turchia. Con loro i gruppi agrigentini: Gergent, Oratorio Don Guanella, I Piccoli del Val d’Akragas, I Picciotti da Purtedda, Fabaria Folk e Fiori del Mandorlo, che apriranno il 4 marzo la festa del Mandorlo in fiore con la “Passeggiata della Pace e della Solidarietà” lungo la Valle dei Templi, e poi, il 5 marzo, con la tradizionale sfilata dei gruppi da piazza Don Minzoni a piazza Cavour.

Le interviste a Luca Criscenzo, Giuseppe Parello, e Giovanni Di Maida, sono in onda oggi 10 febbraio al Videogiornale di Teleacras.

Sondaggio Ixè, Partito Democratico ancora primo partito

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Italiani e intenzioni di voto. E’stato pubblicato il sondaggio politico di voto dell’Istituto Ixè per Agorà (Rai Tre). Il partito dell’ex premier Matteo Renzi è primo partito al 31%. Segue il Movimento 5 Stelle che in 7 giorni, complice il caso Raggi, ha perso 2,3 punti percentuali, dal 29,9 al 27,6. Poi, la Lega è al 13,3%, e Forza Italia al 12,5%. Ancora secondo il sondaggio Ixè, il 76% degli elettori del Pd non condivide l’eventuale scissione. La maggioranza dell’elettorato (86%) ha ancora fiducia in Matteo Renzi, mentre il 42% ritiene che l’ex premier abbia concluso il suo ciclo.