In provincia di Palermo, un uomo di 53 anni, Lorenzo Morici, di Cinisi, commerciante, è annegato nelle acque di Balestrate. Probabilmente a causa di un malore, o per un attacco di panico provocato dalla difficoltà a rientrare a riva a causa delle forti correnti, Morici è morto in acqua. A recuperarlo sono stati alcuni bagnanti. Sono intervenuti i Carabinieri e la Capitaneria.

In provincia di Palermo, a Torretta, in contrada Piano dell’Occhio, un bambino di due anni è morto per annegamento in piscina in una villa. Il piccolo è giunto già morto al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Cervello. Il bambino è stato intento a giocare in giardino, mentre il padre è stato impegnato in alcuni lavori di manutenzione dell’abitazione. Ad un tratto il piccolo, probabilmente perché scivolato, è sparito. Ed è stato poi trovato dai genitori dentro la piscina piena di acqua piovana. Sull’incidente indagano i Carabinieri della Compagnia di Torretta.

Ad Agrigento, a sud est, la zona a ridosso del poligono militare Drasy ha subito ancora altri crolli, a danno dell’ambiente naturale e del tratto di mare antistante. L’associazione ambientalista MareAmico, che ha registrato e diffuso un video testimonianza, tramite il coordinatore, Claudio Lombardo, afferma: “Dopo 60 anni di esercitazioni militari, la fragile collina di Drasy continua a sgretolarsi e scivolare in mare. Le ripetute esplosioni, e le conseguenti forti vibrazioni nel poligono di tiro dell’Esercito, hanno indebolito la collina che li ospita per 8 mesi l’anno. E sono la causa scatenante di questi frequenti crolli.
Il Ministero da parecchio tempo ha deciso lo spostamento delle esercitazioni militari in altro luogo, per lasciare spazio all’istituzione di una riserva naturale in questo posto incantevole. Ma purtroppo l’inefficienza della macchina organizzativa della Regione siciliana non è stata in grado di trovare un sito alternativo a Drasy e pertanto si continua a sparare e a registrare questi ripetuti crolli.” Ecco il
video

La ConfCommercio di Agrigento interviene tramite il presidente provinciale, Francesco Picarella, a seguito dell’aggressione ad una barista in un bar ad Aragona, e afferma: “Piena vicinanza alla barista di Aragona che ha subito una aggressione sul posto di lavoro da parte di uno scalmanato, rea solo di aver negato ulteriori alcolici allo stesso. Quella subita dalla barista di Aragona è solo l’ultima di una escalation di violenza che si verifica nei fine settimana dei centri storici. E sono episodi che non possono passare inosservati, perché preoccupano i cittadini ed i commercianti. Si rende necessario denunciare e segnalare episodi illeciti, cosi da essere maggiormente di aiuto alle forze dell’ordine, senza chiudersi in silenzi omertosi.”

Ad Aragona nel centro cittadino in un bar un uomo di 55 anni è stato arrestato dai Carabinieri perché, in stato di ubriachezza, ha aggredito e picchiato a calci e pugni una barista di 40 anni che si sarebbe rifiutata di servigli ancora da bere. Il 55enne risponderà di lesioni personali aggravate, resistenza a pubblico ufficiale e violazione della sorveglianza speciale a cui è sottoposto. La donna è stata soccorsa in ospedale ad Agrigento.

Incidente stradale lungo la statale 115, tra Sciacca e Calstelvetrano. Si sono scontrate due automobili, una Ford Fiesta e una Opel Astra. E’ morto il conducente della Fiesta, Antonino Caradonna, 26 anni, di Castelvetrano. A bordo della Opel Astra hanno subito ferite due giovani originari di Ribera, ricoverati all’ospedale di Castelvetrano. Antonino Caradonna, figlio unico, lavorava in un panificio ed era molto conosciuto in città, appassionato di musica e parte della Banda Musicale “Francesco Mangiaracina”.

Anche ad Agrigento incombe l’apprensione determinata dagli atti criminali terroristici perpetrati dai fanatici religiosi e dai fondamentalisti intolleranti verso le altre religioni. All’incrocio tra via Gioeni e via Madonna degli Angeli ha sollevato preoccupazione una valigetta nera scoperta all’ingresso di un palazzo. Sul posto è intervenuta la Polizia e la Squadra artificieri di Palermo che ha brillato l’oggetto. All’interno della valigetta non è stato contenuto nulla di preoccupante.

Ancora in sciopero ad Agrigento e provincia i magistrati onorari, che si asterranno dalle attività dal 19 al 21 aprile. Margherita Licata, coordinatrice dei vice procuratori onorari di Agrigento, ossia i pubblici ministeri di udienza, che sostituiscono i togati in ampia parte dell’attività inquirente, spiega: “Senza di noi la giustizia andrebbe al collasso. Siamo un esercito di professionisti che fa lo stesso lavoro dei magistrati ma non ha nessun riconoscimento giuridico nè alcuna tutela. Al tribunale di Agrigento siamo una ventina e smaltiamo, fra accusa e difesa, una cinquantina di processi al giorno. Senza il nostro supporto la giustizia non potrebbe funzionare. Da soli i togati non riuscirebbero a smaltire questo carico di lavoro. Di recente il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha chiesto una serie di consulenze in merito al tema della nostra stabilizzazione. Il Consiglio di Stato ha risposto che deve occuparsene il parlamento. In sostanza si è preso tempo, e nel frattempo è arrivata un’altra proroga di 4 anni della nostra precarietà. Allo Stato serviamo ma non abbiamo diritti previdenziali e assistenziali, nè le tutele degli altri lavoratori. Siamo stanchi di restare in questo limbo.”