Il Tribunale di Agrigento ha assolto tre imputati presunti scafisti, originari del Gambia, difesi dagli avvocati Fabio Inglima Modica, Liliana Alletto e Luigia Di Fede. Nel dettaglio, i difensori, tra l’altro, hanno opposto con successo che Fathim Ibraim, accusato di avere guidato l’imbarcazione, è stato costretto, minacciato di morte con un fucile e percosso dai libici affinchè conducesse il gommone fino a Lampedusa. E poi Wilson Elber è stato costretto a fuggire dalle persecuzioni dei guerriglieri per raggiungere il fratello che lavora in Spagna.
Girgenti Acque, “truffa aggravata a Sciacca”, citati a giudizio Campione e Ponzo
Il Procuratore di Sciacca, Roberta Buzzolani, e il sostituto Carlo Boranga, hanno firmato un atto di citazione diretta in giudizio, notificato al presidente di “Girgenti Acque” Marco Campione, e al direttore generale della stessa società, Giandomenico Ponzo. L’ipotesi di reato contestata è truffa aggravata. L’inchiesta verte sui canoni di depurazione caricati nelle bollette di utenti che invece non sarebbero serviti da alcun impianto di depurazione. Sono almeno 150 le persone, residenti in contrada Ferraro a Sciacca, che, secondo i magistrati inquirenti, avrebbero pagato negli ultimi 3 anni somme non dovute, per una cifra calcolata in circa 50 mila euro. Le indagini sono scaturite da alcuni esposti presentati in Procura. Prima udienza il 13 giugno innanzi al Tribunale di Sciacca.
E Girgenti Acque interviene a seguito della citazione a giudizio, e afferma: “Manifestiamo la massima fiducia negli Organi Inquirenti e confidiamo sulla celerità degli accertamenti ritenuti necessari al fine di diradare ogni ombra su ogni azione posta in essere, atto questo fondamentale per stabilire la verità dei fatti ed evidenziare il corretto operato della Girgenti Acque, che ha sempre agito in buona fede e rimediato agli errori quando ne ha avuto contezza.”
“Mandorlo in fiore”, ad Agrigento il “Mandorlo Slow”
In occasione del Mandorlo in Fiore ad Agrigento, Slow Food Agrigento ha organizzato il Mandorlo Slow. Durante i due fine settimana della sagra, quindi sabato 4 e domenica 5, e poi sabato 11 e domenica 12, innanzi alla Chiesa di San Pietro, in via Pirandello, saranno allestiti tanti stand, i cosiddetti “Laboratori del gusto”. E all’interno della chiesa di San Pietro da lunedì 6 a venerdì 10 marzo, ogni mattina sono in programma gli incontri a tema con gli istituti scolastici agrigentini compresi ovviamente gli alberghieri.
Agrigento, Polizia in piazza
Ad Agrigento la Polizia manifesta in piazza, a sostegno delle proprie rivendicazioni.
La segreteria provinciale del sindacato di categoria, Silp Cgil, coordinata da Salvo Grech, ha organizzato una manifestazione innanzi alla Questura, e lo stesso sindacato spiega: “Senza un riordino delle carriere adeguato, la sicurezza è a rischio. Da sempre denunciamo problemi di organici, di mezzi e di strutture, anche nella nostra città. Dopo 20 anni abbiamo l’occasione storica, grazie anche alle risorse che abbiamo ottenuto con la nostra battaglia sindacale, di ottenere un riordino interno delle carriere necessario affinchè funzionino meglio le forze dell’ordine garantendo più sicurezza ai cittadini. Invece è stato appena emanato un decreto del tutto in direzione opposta, che penalizza la Polizia ancora di più.”
Dunque, innanzi alla Questura, in piazza Vittorio Emanuele, si è svolto un presidio mattutino, e un volantinaggio di sensibilizzazione. L’iniziativa è stato organizzata contemporaneamente in tutta Italia, nell’auspicio che ricorrano ancora possibilità affinchè il contestato provvedimento sia modificato in Parlamento.
L’intervista al Segretario Provinciale Silp Cgil. Salvo Grech è in onda oggi 3 Marzo al Videogiornale di Teleacras.
Luigi Putrone si auto – accusa di tre omicidi
Il pentito di Porto Empedocle, Luigi Putrone, si è auto – accusato di essere coinvolto in tre omicidi, contro Giuseppe Lo Zito, Ignazio Filipazzo e Roberto Papia. Il relativo processo pendente in abbreviato innanzi al Tribunale di Palermo è stato pertanto rinviato al prossimo 24 marzo. I familiari delle vittime sono già parte civile, tramite gli avvocati Luigi Troja, Irene Eballi, Salvatore Virgone e Leonardo Cusumano. Giuseppe Lo Zito è stato ucciso il 18 luglio del 1987 ad Agrigento nell’ambito dello scontro tra Cosa Nostra e Stidda. Ignazio Filippazzo fu ucciso il 3 settembre del 1992 a Porto Empedocle per presunti contrasti sul racket delle estorsioni. E il favarese Roberto Papia è stato ucciso il 6 settembre del 1994 per presunte questioni di droga.
Favara, aggressione alla madre, concessi i domiciliari a Caramanno
A Favara lo scorso 28 febbraio i Carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato Alessandro Caramanno, 38 anni, per violazione della misura della sorveglianza e per maltrattamenti contro i familiari e rapina. I militari sono intervenuti in via delle Fonti e si sono imbattuti nella madre di Caramanno, che ha lamentato di avere subito un’aggressione da parte del figlio. L’ambulanza del 118 ha trasportato la donna in ospedale. I Carabinieri hanno rintracciato il 38enne e lo hanno arrestato. Secondo quanto emerso dalle indagini, il figlio avrebbe preteso denaro dalla madre, e, al rifiuto di lei, lui l’avrebbe aggredita con calci e pugni, rubandole il portafogli e fuggendo. Ebbene, la Procura di Agrigento ha chiesto la convalida dell’arresto in carcere. Il Tribunale, accogliendo le istanze dei difensori di Caramanno, gli avvocati Marco Padula e Daniele Re, gli ha concesso i domiciliari in attesa della prima udienza in abbreviato, il 18 maggio.
Maxi inchiesta antidroga “Ballarò”, chieste 7 condanne e 33 assoluzioni
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il pubblico ministero Santo Fornasier ha concluso la requisitoria nell’ambito della maxi inchiesta antidroga cosiddetta “Ballarò”, dal nome del blitz dei Carabinieri che il 15 giugno 2010 provocò 52 ordinanze di custodia cautelare a Licata e dintorni. A fronte anche delle numerose prescrizioni di reato nel frattempo intervenute, Fornasier ha chiesto 7 condanne e 33 assoluzioni. Nel dettaglio, 3 anni e 6 mesi di reclusione per Giuseppe Cambiano, 33 anni di età, poi 2 anni e 6 mesi per Francesco Incorvaia, 45 anni, poi 3 anni e 3 mesi per Gaetano Di Bartolo, 43 anni, poi 2 anni di reclusione per Salvatore Gueli, 41 anni, poi 4 anni per Antonio Cannizzaro, 50 anni, 4 anni e 6 mesi per Maurizio Consagra, 26 anni, e 3 anni per Domenico Lombardo, 75 anni.
Disabili, “assistenza ai morti”, la replica dei sindaci del Distretto di Misilmeri
I sindaci del Distretto sanitario di Misilmeri, in provincia di Palermo, replicano a quanto affermato, e pubblicato ieri, dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, che, forte di alcuni dati ricevuti dall’Azienda sanitaria provinciale di Palermo, ha citato il caso di assistenza a disabili protratta nel tempo nonostante la morte degli stessi. Gli undici sindaci del Distretto sanitario di Misilmeri controbattono: “Siamo stanchi di essere accusati di avere erogato fondi a soggetti deceduti. Restiamo ancora una volta stupiti per il modo in cui vengono riversate sui comuni responsabilità inesistenti. Fino ad oggi il Distretto di Misilmeri non ha mai erogato fondi e servizi a soggetti deceduti o non aventi diritto, attenendosi sempre alle modalità disposte dall’assessorato alla Famiglia della Regione. Che nell’elenco ultimo aggiornato all’anno scorso ci siano anche persone decedute è normale. Infatti, l’elenco comprende, per regola, anche la condizione di malato terminale. Sorprendersi che dopo un anno e mezzo alcuni di loro siano morti è strumentale.”