Agrigento, la settimana del “Mandorlo in fiore”, e oggi, mercoledì 8 marzo, dopo l’accensione del Tripode, è il giorno della Fiaccolata, dalle ore 17.30 in poi, in partenza da Piazza Pirandello, innanzi al Municipio, e poi lungo la via Atenea, attraversando il viale della Vittoria e la via Crispi, fino a Piazza Pirro Marconi, innanzi alla Stazione Centrale, tra coreografie collaterali e performance di intrattenimento. Oltre ai gruppi nostrani si alterneranno i gruppi di India, Iran, Corea del Sud, Repubblica Ceca, Slovacchia, Giordania, Israele, Palestina, Albania e Lettonia. E poi, in serata, al teatro Pirandello, alle ore 20.30, in occasione della Festa della donna, sarà la volta di un incontro sul tema: “La donna e le eredità culturali: la conservazione e la trasmissione dei patrimoni orali ed immateriali”, a cui parteciperà la scrittrice Simonetta Agnello Hornby. Seguirà il concerto della celebre cantante portoghese Teresa Salgueiro, accompagnata dalla sua band, con l’opening delle artiste siciliane Chiara Minaldi e Roberta Scacciaferro. Il prezzo del biglietto di ingresso è 20 euro.
Migranti, altri due hotspot in Sicilia
Il capo della Polizia, Franco Gabrielli, nel corso di un’audizione in Commissione migranti, ha annunciato che entro marzo saranno funzionanti altri due hotspot in Sicilia, a Messina e a Mineo, in provincia di Catania. E i due si sommano agli altri 4 già operativi, che sono a Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Taranto. Il prefetto Gabrielli ha aggiunto: “Il 91% dei minori sbarcati nel nostro Paese non era accompagnato. In totale i minori sbarcati nel 2016 in Italia sono stati 28.223 mila. Noi abbiamo onorato gli impegni con l’Europa sui migranti, dall’apertura degli hotspot alle identificazioni, ma non mi sembra che l’Europa abbia rispettato gli impegni sui ricollocamenti. Tutti vengono a farci le pulci, ma noi i compiti a casa li abbiamo fatti, mentre l’Europa per l’ennesima volta ci ha lasciati in braghe di tela. Nell’ultimo anno sono stati rintracciati 41.473 irregolari, tutti destinatari di provvedimenti di respingimento o di espulsione con varie formule, ma quelli effettivamente allontanati dal nostro Paese sono stati 18.664.”
Favara, fucilate contro garage
A Favara, nel centro storico, in una traversa di via Roma, sono stati sparati 4 colpi di fucile contro il garage di un imprenditore edile. Sul posto hanno lavorato, per i rilievi di rito, i Carabinieri della locale Tenenza. L’arma utilizzata sarebbe un fucile calibro 12. Indagini in corso.
Spese e indennità, il caso Ingroia
Secondo la Procura della Repubblica di Palermo, Antonio Ingroia, da amministratore di “Sicilia e-Servizi” avrebbe avuto diritto al rimborso solo delle spese di trasporto, quindi dell’aereo, e non anche di vitto e alloggio. Ecco perché il procuratore aggiunto Dino Petralia, i sostituti Pierangelo Padova ed Enrico Bologna, gli hanno notificato un avviso di garanzia. E un altro avviso è stato indirizzato ad Antonio Chisari, il revisore contabile della stessa società regionale, che al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere. Antonio Ingroia, non più magistrato, ha trasferito la sua residenza a Roma. E a Palermo, per amministrare “Sicilia e-Servizi”, che è la società a capitale pubblico che gestisce i servizi informatici della Regione, sarebbe rientrato a spese della società alloggiando al Grand Hotel Villa Igiea, all’Excelsior, o al Centrale Palace Hotel. E la Guardia di Finanza, che ha sostenuto le indagini, brandisce come arma un elenco di spese presunte irregolari, dal 2014 al 2016, per circa 30mila euro. E Antonio Ingroia, assistito dall’avvocato Mario Serio, è stato interrogato e si è difeso sostenendo che il rimborso comprende non solo le spese di trasporto ma anche le altre che gli sono contestate. E poi Ingroia si sarebbe liquidato un bonus di risultato, da 117 mila euro, tra il 2014 e il 2015, a fronte di un utile della società che gli inquirenti non ritengono così meritevole, 33mila euro. E tale liquidazione di 117 mila euro avrebbe provocato un deficit di bilancio. E Ingroia replica: “Si tratta di un riconoscimento previsto dalla legge in caso di raggiungimento di determinati obiettivi e serve a integrare una indennità certamente non commisurata alle grandi responsabilità in capo all’amministratore di una società come “Sicilia e-Servizi”, che gestisce svariate decine di milioni di euro ogni anno. Inoltre, il diritto all’indennità non me lo sono certamente attribuito io ma mi è stato riconosciuto dall’assemblea dei soci e segnatamente dalla Regione Sicilia. Rivendico con orgoglio i risultati raggiunti alla guida di “Sicilia e-Servizi”, avendo salvato nel 2013 la società dal baratro del fallimento e i posti di lavoro dei dipendenti. Rivendico anche di aver fatto risparmiare alla società circa 19 milioni solo nel primo anno in cui sono stato amministratore, e un’altra decina di milioni l’anno negli esercizi successivi. “Sicilia e-Servizi” spendeva tra i 30 e i 50 milioni di euro l’anno prima del mio arrivo, mentre oggi il budget è di 5 milioni e 500mila euro.”