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Agrigento, “Mandorlo in fiore”, Qbeta e Lello Analfino in concerto

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Ad Agrigento, questa sera, giovedì 9 marzo, nell’ambito del “Mandorlo in Fiore”, in piazza Cavour, dalle ore 20.30 in poi, ingresso gratuito, si esibiscono in concerto i Qbeta e Lello Analfino, protagonisti di “World Music Sicilia”.

Rapine a mano armata a Canicattì e a Licata

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Canicattì

A Canicattì, in contrada Madonna dell’Aiuto, tre malviventi, armati di un coltello e di una pistola, hanno minacciato un dipendente e hanno rapinato l’incasso, circa mille euro, di un distributore di carburante Q8. Poi sono fuggiti a bordo di uno scooter. E ancora a Canicattì, due banditi, incappucciati e armati di coltello, hanno rapinato una cartolibreria in via Senatore Sammartino. Il bottino ammonta a circa 100 euro, oltre parecchi biglietti “Gratta e vinci”. Indagini in corso.
E a Licata, lungo la strada statale 115, due banditi, travisati con passamontagna e armati di pistola, hanno rapinato la stazione di servizio “SicilPetroli”, in contrada Caterlippe. Il titolare dell’impianto è stato minacciato. Il bottino ammonta a più di 5mila euro. Indaga la Polizia.

Ex dirigente Asp Agrigento condannato per concussione

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Vincenzo Pinella

La Cassazione ha confermato la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Palermo il 14 giugno 2016, a conferma, a sua volta, della sentenza emessa l’8 giugno 2012, a conclusione del giudizio abbreviato, dal Tribunale di Sciacca, a 3 anni di carcere a carico dell’ex dirigente sanitario Vincenzo Pinella, 68 anni. Pinella avrebbe ritardato il rilascio delle autorizzazioni al Verdura Golf Resort di Sciacca al fine di ottenere l’assunzione del figlio Salvatore presso il lussuoso albergo romano della catena della Rocco Forte Collection, il De Russie, ed altri benefici. Vincenzo Pinella, che ha già scontato un periodo di detenzione ai domiciliari, essendo la pena residua inferiore ai 3 anni potrà ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali.

Abusa della nipote a Cattolica, 10 anni di carcere

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Il Tribunale di Agrigento, presieduto da Luisa Turco, ha condannato a 10 anni di carcere un uomo di 45 anni, originario della Romania e residente da tempo a Cattolica Eraclea, detenuto dal 2 febbraio 2016 perché avrebbe abusato sessualmente della nipote minorenne per almeno 5 anni, figlia di sua sorella. La stessa sorella, ossia la madre della piccola, sarebbe stata complice del fratello, perché avrebbe saputo e taciuto, non opponendosi. Ecco perché la donna è stata condannata a 8 anni di reclusione. L’inchiesta è stata avviata a seguito di un esposto dei Servizi sociali del Comune di Cattolica Eraclea, che sarebbe stato alimentato anche dalla denuncia di un parente dei due imputati. La vittima adesso ha 14 anni di età ed è stata affidata ad un centro d’accoglienza per minori, e agli inquirenti ha descritto le violenze e gli abusi che avrebbe subito. Il romeno, avvertito dalla sorella dell’interrogatorio della figlia, sarebbe stato intenzionato a fuggire all’estero, ma è stato arrestato in tempo. I pubblici ministeri, Alessandra Russo e Salvatore Vella, hanno invocato rispettivamente 12 e 9 anni di carcere per l’uomo e la sorella.

Agrigento, violazione legge pubblico impiego, chiesto giudizio per due ispettori del Lavoro

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La Procura della Repubblica di Agrigento, tramite il pubblico ministero, Carlo Cinque, ha chiesto il rinvio a giudizio di due ispettori del Lavoro agrigentini. Si tratta di Giacomo Bacino, 67 anni, di Burgio ma residente a Realmonte, e di Salvatore Curto, 59 anni, di Racalmuto ma residente ad Agrigento. Sono imputati di violazione della legge sul pubblico impiego perché avrebbero dovuto controllare eventuali abusi commessi da altri sul posto di lavoro e, invece, avrebbero favorito le proprie assenze scambiandosi vicendevolmente il badge di ingresso. Bacino e Curto sono difesi dagli avvocati Daniela Posante e Francesco Mangione. La prima udienza preliminare è in calendario il 10 maggio innanzi alla giudice per le udienze preliminari, Alessandra Vella.

Avrebbe diffamato Firetto su Facebook, condannato Di Rosa

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Il palazzo di Giustizia di Agrigento

Il Tribunale civile di Agrigento ha condannato l’ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, a risarcire il danno per 15mila euro, oltre le spese legali per 3mila e 500 euro, all’attuale sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, difeso dall’avvocato Angelo Farruggia. Nel corso della campagna elettorale, e anche dopo, nella primavera 2015, quando Di Rosa e Firetto sono stati entrambi candidati a sindaco, Di Rosa avrebbe pubblicato su Facebook alcune frasi il cui contenuto, per le offese e le accuse mosse, non dimostrate, è stato ritenuto dal Tribunale lesivo dell’immagine e dell’onore del candidato Firetto poi eletto sindaco. Il Tribunale di Agrigento ha rilevato che le frasi di Di Rosa “si risolvono in offese gratuite che, lungi dal perseguire l’esercizio del diritto di critica politica, mirano solo ad insultare il competitore politico. E il resto delle accuse, anch’esse dal contenuto offensivo, difettano del requisito della verità. Si tratta di un caso di diffamazione aggravata, atteso che la diffusione di un messaggio diffamatorio attraverso l’uso di una bacheca Facebook è condotta potenzialmente capace di raggiungere un numero indeterminato o comunque quantitativamente apprezzabile di persone.”

Scarpinato, la mafia e la massoneria

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Roberto Scarpinato

La Procura di Bologna ha appena archiviato l’indagine sui mandanti della strage di Bologna del 2 agosto 1980. E l’entità oscura, che avrebbe armato la mano “destra”, tra virgolette, del Nar, il Nucleo armato rivoluzionario, è ancora oscura. E ad un’altra entità oscura, che armerebbe la mano della mafia in Sicilia, e che sarebbe superiore alla mafia, si è riferito il Procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato. Il magistrato è stato ascoltato dalla Commissione nazionale antimafia, presieduta da Rosy Bindi, nell’ambito dell’inchiesta in corso tra mafia e massoneria deviata. Il contenuto dell’audizione è stato secretato, e sommariamente Scarpinato ha rivelato: “Sono stato informato di progetti di attentati, nel tempo, nei confronti di magistrati di Palermo orditi da Matteo Messina Denaro per interessi che, da vari elementi, sembrano non essere circoscritti alla mafia ma riconducibili a entità di carattere superiore.” Poi Scarpinato si è soffermato sul grado di attendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori Giuseppe Tuzzolino, che sostiene di avere curato alcuni interessi economici e massonici di Messina Denaro, e Vito Galatolo, che ha raccontato del tritolo già a Palermo, e mai trovato, per uccidere Nino Di Matteo su ordine di Messina Denaro. E poi Scarpinato ha confermato le minacce di morte per la Procuratore aggiunto, Teresa Principato, che insegue da anni il boss latitante, e per il procuratore Marcello Viola, impegnato a indagare su mafia e massoneria. E non a caso, come ha spiegato il vice presidente della Commissione antimafia, Claudio Fava, a Castelvetrano, città natale di Messina Denaro, vi è il maggior numero di logge massoniche di tutta Sicilia. Roberto Scarpinato ha dunque ricostruito i legami tra Cosa nostra e logge massoniche da Stefano Bontade, a Provenzano fino a Messina Denaro, sottolineando che – sono parole sue – “bisogna conoscere il passato per comprendere il presente, che è figlio del passato, e le sue chiavi di lettura stanno nel passato. Oggi sono cambiati gli interessi di Cosa Nostra ed è costantemente necessario il rapporto con pezzi della massoneria per arrivare a centri occulti di potere che possono risultare utili a Cosa Nostra.”

Agrigento, concluso il Festival “I Bambini del Mondo”

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Un numeroso ed entusiasta pubblico ha seguito e applaudito il Festival dei “Bambini del Mondo” al teatro Pirandello ad Agrigento nell’ambito dell’edizione 2017 del “Mandorlo in Fiore”. La manifestazione, coordinata da Giovanni Di Maida e Luca Criscenzo, si è conclusa con il conferimento al gruppo della Polonia del premio Claudio Criscenzo. La carovana dei “Bambini del Mondo” partecipa oggi alla Fiaccolata. Seguiamo un contributo video della serata al Pirandello…

Agrigento, in preparazione la “Giornata mondiale del rene”

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Domani giovedì 9 marzo ricorre la Giornata mondiale del rene. L’edizione 2017 si sofferma sulla gravità dell’obesità come fattore di rischio per lo sviluppo della malattia renale cronica. Ad Agrigento, al Viale della Vittoria, a Piazza Cavour, su iniziativa dell’Unità operativa di Nefrologia e Dialisi, diretta da Antonio Granata, e dell’Ufficio Educazione alla Salute dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, sarà allestito, dalle ore 9 alle 19, un camper a disposizione dei cittadini per eseguire il controllo della pressione arteriosa, esame delle urine e altri esami ecografici. Lo staff medico alle ore 11 sarà anche al Liceo scientifico Leonardo, e poi rientrerà a Piazza Cavour. Le interviste in onda al Videogiornale di Teleacras.

“Disabili”, pronti i piani individuali

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In Sicilia la classe politica al governo della Regione, spronata anche dalle recenti polemiche, intende concretizzare i tanti e ricorrenti annunci sul potenziamento dell’assistenza ai disabili. Nella proposta di Finanziaria, ancora giacente all’Assemblea regionale a causa della proroga a marzo dell’esercizio provvisorio del Bilancio, l’assessore all’Economia, Baccei, sollecitato da Crocetta, ha aumentato da 20 a 36 milioni di euro il capitolo di spesa relativo all’assistenza dei disabili gravi. E nel frattempo, il presidente della Regione ha coordinato un incontro al quale hanno partecipato, oltre al governatore, l’assessore alla Sanità, Gucciardi, i dirigenti degli assessorati a Sanità, Famiglia e Lavoro, e tutti i manager delle Aziende sanitarie siciliane. Nel corso della riunione, le stesse Aziende sanitarie sono state invitate ad avviare i cosiddetti “Piani individuali di assistenza”, che comprendono non solo l’assistenza sanitaria domiciliare ma anche il compito di accudire l’assistito, sulla base dei livelli di gravità della patologia. Ancora nel frattempo è stata costituita una task force sulla disabilità e già da domani, giovedì 9 marzo, inizieranno gli incontri di tale cabina di regia ideata in ragione della necessità di sostenere un confronto serrato con le esigenze del territorio. Infatti, il presidente Crocetta spiega: “La Regione vuole confrontarsi con urgenza con tutte le associazioni, in modo da arrivare a un protocollo condiviso. Agli incontri saranno invitate tutte le associazioni di categoria più rappresentative. A conclusione dei lavori di concertazione, sarà redatto un Piano regionale di assistenza ai disabili che sarà il più coerente possibile con le effettive esigenze. Su una cosa voglio essere chiaro: nelle more degli studi da effettuare, pur essendo disponibile a discutere con tutti, non si possono lasciare i malati gravissimi senza la necessaria assistenza. Pertanto alcuni interventi incisivi, compreso un aumento dei fondi già previsti nella Finanziaria all’esame dell’Assemblea, saranno compiuti nell’immediato, per permettere a tutti di ricevere una dignitosa assistenza.”