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Comune Agrigento, Catalano replica a Palermo e Carlisi, che contro – replicano

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Daniela Catalano

Alcuni giorni addietro, come si ricorderà, le consiglieri comunali di Agrigento, Nuccia Palermo e Marcella Carlisi, hanno stigmatizzato il comportamento della Presidenza del Consiglio comunale, prospettandone la sfiducia, allorchè non propensa – secondo Palermo e Carlisi – a convocare il Consiglio comunale durante il periodo della sagra del Mandorlo in fiore. A Palermo e Carlisi replica la presidente del Consiglio comunale, Daniela Catalano, che afferma: “Spiace constatare un accanimento chiaramente personale nei miei confronti. Per mesi ho evitato di replicare alle continue esternazioni al limite del diffamatorio di cui sono stata costantemente oggetto, ma l’insistenza dell’attacco, originata da un chiaro pregiudizio politico e personale e dal tentativo di offuscare, con le proprie urla, il lavoro altrui, mi impone di rompere il silenzio per stigmatizzare le strumentali e sgradevoli contestazioni che le due consiglieri veicolano attraverso i media. La conferenza dei Capigruppo ha stabilito la data del 15 marzo per la prossima seduta del Consiglio. E dunque non comprendo proprio come da parte mia vi sia stato uno stop ai Consigli comunali. E poi, in riferimento alla mia indennità, essa, al netto delle tasse, non raggiunge i 2mila euro: una volta per tutte vorrei affermare che tanto il gettone quanto l’indennità rappresentano un importante passaggio di democrazia che sin dall’età di Pericle ha consentito a tutte le classi sociali di fare politica. Da parte delle consiglieri Palermo e Carlisi vi è solo la ricerca di emergere cercando, con affermazioni avulse dalla realtà dei fatti, di oscurare altri.”
E la capogruppo di Sicilia Futura, Nuccia Palermo, e la capogruppo dei 5 Stelle, Marcella Carlisi, hanno diffuso due distinti interventi di contro – replica alla Catalano, e in sintesi, a lei rivolgendosi, affermano: “La invitiamo a non affezionarsi alla poltrona per i benefici che comporta ma per il ruolo che impone precisi doveri nei confronti della città. Le ricordiamo che a prescindere dalla volontà politica che ha potuto determinare la sua elezione, lei avrebbe dovuto incarnare nella sua persona una figura di garanzia per il Consiglio, e ci dispiace constatare che non ci sia riuscita. I due anni del suo mandato scadranno a luglio e sarà lì che capiremo come voterà, stavolta consapevole, l’assise.”

“Centri commerciali ad Agrigento”, Cassazione conferma sentenza Appello

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La Cassazione ha rigettato, ritenendoli inammissibili, i ricorsi presentati dalla Procura Generale di Palermo e da alcuni imputati, e ha confermato la sentenza emessa il primo febbraio 2016 dalla Corte d’Appello di Palermo, che ha dichiarato inammissibile l’appello proposto dalla Procura Generale e ha confermato la sentenza emessa il 12 settembre 2013 dal Tribunale di Agrigento al processo sui Centri commerciali in città, uno a Villaseta e l’altro al Villaggio Mosè. Sono stati assolti tutti gli imputati, che sono stati 14. I reati ipotizzati sono già tutti prescritti. La Procura Generale ha insistito affinchè la Cassazione si pronunciasse al fine di salvaguardare le prerogative di risarcimento dei danni. Gli imputati assolti sono l’ex sindaco Aldo Piazza, poi Calogero Noto Campanella, Pasquale Vinciguerra, Giuseppe Principato, Salvatore Pennisi, Francesco Vitellaro, tutti tecnici o funzionari comunali, poi l’ex comandante della Polizia municipale di Agrigento, Vincenzo Nucera, il dipendente comunale Piero Vinti, il tecnico Melchiorre Piraneo, e gli imprenditori Carmelo Condorelli, Calogero Saeva, Gaetano Scifo, Gianni Marianelli e Aniello Setola.

Hashish ad Agrigento, arrestato senegalese

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Ad Agrigento i Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile hanno arrestato per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio Mustapha Nadiaye, 22 anni, originario del Senegal, sorpreso in via Gallo, nel centro storico, in possesso di 50 grammi di hashish, divisi in 3 pezzi. La droga è stata sequestrata.

Favara, quattro arrestati per furto aggravato

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A Favara i Carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato, per furto aggravato in concorso, Giuseppe Marchione, 19 anni, Marian Tugui, 18 anni, e due minorenni, S S ed S D sono le iniziali dei nomi, tutti di Favara. I due maggiorenni sono stati sorpresi all’interno del cortile della scuola Mendola, in disuso, in piazza Alicata. Hanno tentato di fuggire ma sono stati bloccati. I due minorenni sono stati invece scoperti nascosti in uno scantinato dello stabile. Al primo piano sono state accumulate sul pavimento delle tubazioni in rame asportate dall’impianto di riscaldamento e dell’acqua corrente, per un peso complessivo di 10 chili, oltre arnesi da scasso. I due maggiorenni sono ristretti ai domiciliari, e i due minorenni nel centro di recupero Malaspina a Palermo.

Antonio Tricoli presidente del Tribunale di Sciacca

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Il Tribunale di Sciacca

La quinta Commissione del Csm, il Consiglio superiore della magistratura, ha votato, e 5 componenti su 6 hanno designato Antonio Tricoli nuovo presidente del tribunale di Sciacca. Tricoli, 62 anni, di Palermo, in magistratura dal 1986 e dal 27 febbraio 2014 ispettore generale al ministero della Giustizia, è già stato al palazzo di giustizia di Sciacca nello scorso mese di luglio in occasione dell’insediamento del procuratore Roberta Buzzolani. Tricoli in precedenza è stato Giudice per le indagini preliminari al Tribunale di Palermo e componente della prima sezione penale.

Agrigento, “Mandorlo in fiore”, Qbeta e Lello Analfino in concerto

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Ad Agrigento, questa sera, giovedì 9 marzo, nell’ambito del “Mandorlo in Fiore”, in piazza Cavour, dalle ore 20.30 in poi, ingresso gratuito, si esibiscono in concerto i Qbeta e Lello Analfino, protagonisti di “World Music Sicilia”.

Rapine a mano armata a Canicattì e a Licata

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Canicattì

A Canicattì, in contrada Madonna dell’Aiuto, tre malviventi, armati di un coltello e di una pistola, hanno minacciato un dipendente e hanno rapinato l’incasso, circa mille euro, di un distributore di carburante Q8. Poi sono fuggiti a bordo di uno scooter. E ancora a Canicattì, due banditi, incappucciati e armati di coltello, hanno rapinato una cartolibreria in via Senatore Sammartino. Il bottino ammonta a circa 100 euro, oltre parecchi biglietti “Gratta e vinci”. Indagini in corso.
E a Licata, lungo la strada statale 115, due banditi, travisati con passamontagna e armati di pistola, hanno rapinato la stazione di servizio “SicilPetroli”, in contrada Caterlippe. Il titolare dell’impianto è stato minacciato. Il bottino ammonta a più di 5mila euro. Indaga la Polizia.

Ex dirigente Asp Agrigento condannato per concussione

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Vincenzo Pinella

La Cassazione ha confermato la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Palermo il 14 giugno 2016, a conferma, a sua volta, della sentenza emessa l’8 giugno 2012, a conclusione del giudizio abbreviato, dal Tribunale di Sciacca, a 3 anni di carcere a carico dell’ex dirigente sanitario Vincenzo Pinella, 68 anni. Pinella avrebbe ritardato il rilascio delle autorizzazioni al Verdura Golf Resort di Sciacca al fine di ottenere l’assunzione del figlio Salvatore presso il lussuoso albergo romano della catena della Rocco Forte Collection, il De Russie, ed altri benefici. Vincenzo Pinella, che ha già scontato un periodo di detenzione ai domiciliari, essendo la pena residua inferiore ai 3 anni potrà ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali.

Abusa della nipote a Cattolica, 10 anni di carcere

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Il Tribunale di Agrigento, presieduto da Luisa Turco, ha condannato a 10 anni di carcere un uomo di 45 anni, originario della Romania e residente da tempo a Cattolica Eraclea, detenuto dal 2 febbraio 2016 perché avrebbe abusato sessualmente della nipote minorenne per almeno 5 anni, figlia di sua sorella. La stessa sorella, ossia la madre della piccola, sarebbe stata complice del fratello, perché avrebbe saputo e taciuto, non opponendosi. Ecco perché la donna è stata condannata a 8 anni di reclusione. L’inchiesta è stata avviata a seguito di un esposto dei Servizi sociali del Comune di Cattolica Eraclea, che sarebbe stato alimentato anche dalla denuncia di un parente dei due imputati. La vittima adesso ha 14 anni di età ed è stata affidata ad un centro d’accoglienza per minori, e agli inquirenti ha descritto le violenze e gli abusi che avrebbe subito. Il romeno, avvertito dalla sorella dell’interrogatorio della figlia, sarebbe stato intenzionato a fuggire all’estero, ma è stato arrestato in tempo. I pubblici ministeri, Alessandra Russo e Salvatore Vella, hanno invocato rispettivamente 12 e 9 anni di carcere per l’uomo e la sorella.

Agrigento, violazione legge pubblico impiego, chiesto giudizio per due ispettori del Lavoro

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La Procura della Repubblica di Agrigento, tramite il pubblico ministero, Carlo Cinque, ha chiesto il rinvio a giudizio di due ispettori del Lavoro agrigentini. Si tratta di Giacomo Bacino, 67 anni, di Burgio ma residente a Realmonte, e di Salvatore Curto, 59 anni, di Racalmuto ma residente ad Agrigento. Sono imputati di violazione della legge sul pubblico impiego perché avrebbero dovuto controllare eventuali abusi commessi da altri sul posto di lavoro e, invece, avrebbero favorito le proprie assenze scambiandosi vicendevolmente il badge di ingresso. Bacino e Curto sono difesi dagli avvocati Daniela Posante e Francesco Mangione. La prima udienza preliminare è in calendario il 10 maggio innanzi alla giudice per le udienze preliminari, Alessandra Vella.