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Ad Agrigento il sabato la Polizia è in “movida”

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Ad Agrigento, durante la notte tra sabato e domenica, la Polizia, come ormai accade ogni sabato, è intervenuta tra il Viale della Vittoria e la via Atenea per intimare meno rumore ai locali notturni, a seguito delle proteste dei residenti. I poliziotti della Squadra Volanti, coordinati da Rosa Malfitano, hanno constatato il rispetto o meno della normativa in materia, e poi hanno trasmesso i verbali alla sezione Pasi della Questura, adesso a lavoro per infliggere eventuali sanzioni.

Agrigento, ladri di “oro rosso” a Giardina Gallotti

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Ad Agrigento i ladri di rame hanno imperversato nella frazione di Giardina Gallotti, e hanno tranciato ingenti quantità di cavi elettrici in rame. La popolazione residente è stata costretta al buio in attesa dei lavori a rimedio da parte dell’Enel. La Polizia indaga.

Licata, da oggi a lavoro le ruspe per demolire altri edifici abusivi

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A Licata, dopo una pausa di tre mesi, da oggi lunedì 13 marzo sono a lavoro le ruspe dell’impresa “Patriarca” di Comiso per demolire altri immobili abusivi, con sentenza definitiva in giudicato e sotto diffida della Procura della Repubblica di Agrigento. Nell’elenco vi sono 27 edifici da abbattere, entro e fuori il limite dei 150 metri dalla battigia. Nelle more del riavvio dei lavori, quattro proprietari di manufatti abusivi, privi di licenza edilizia, li hanno abbattuti autonomamente, evitando così maggiori spese. Si tratta di residenze al mare in contrada Pisciotto e alla Playa, di un immobile di contrada “Colonne” e di un villino in via Soldato Tulipano, sempre nel quartiere Playa.

Omicidio Cimino a Palermo, Pecoraro non mostra alcun segno di pentimento

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Giuseppe Pecoraro

A Palermo ha confessato ma non ha mostrato alcun segno di pentimento Giuseppe Pecoraro, 45 anni, il benzinaio che durante la notte tra venerdì e sabato, 10 e 11 marzo, ha bruciato vivo Marcello Cimino, 45 anni, nel portico della mensa dei frati cappuccini, in via dei Cipressi, dove sono adusi a dimorare alcuni senza tetto. L’omicida avrebbe ucciso Cimino perché ha ritenuto che lui insidiasse sua moglie da cui si è appena separato. Pecoraro è difeso dagli avvocati Brigida Alaimo e Carolina Varchi. L’autore dell’efferato delitto ha tentato inizialmente di negare tutto, sostenendo che le tracce di ustioni sul corpo fossero state provocate dalla macchinetta del caffè, poi è crollato e ha confessato.

Crocetta ribadisce la propria candidatura

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Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ribadisce la propria ricandidatura alla presidenza, e ne spiega così le ragioni: “Non voglio mollare perché non voglio far vincere i Cinque Stelle che non saprebbero come governare, né il centro destra che ci farebbe piombare nel passato. Sono in campo per questo, e ho il dovere di combattere questa battaglia che si concluderà con la fine della mia vita, mai in un altro modo. Per essere chiari, se cadrò, cadrò sul campo, nessuno pensi che io mi possa ritirare da questa lotta. Quattro anni fa ero il solo a poter vincere. Dal 1946 sono stato l’unico nel centrosinistra. Ma da quel giorno è cominciata la battaglia per la successione, in particolare dentro il Partito Democratico. Non si può comunque governare senza errori. Capisco che a volte avrei dovuto accelerare la mia azione fino alla rottura totale col sistema politico attuale. Ho dovuto accettare i diktat continui dei partiti rispetto a rimpasti che non avrei voluto fare. Mi dicevano che in caso contrario crollava il governo e forse sarebbero ritornati quelli di prima.”

Akragas vittoriosa a Taranto 2 a 0, risultati e classifica

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Il calcio, l’Akragas ha vinto fuori casa a Taranto 2 a 0. Ecco i risultati della giornata di campionato:

Casertana – Messina 0-0
Cosenza – Andria 2-1
Juve Stabia – Paganese 0-1
Lecce – Catania 1-0
Melfi – Catanzaro 1-0
Siracusa – Fondi 1-0
Taranto – Akragas 0-2
Matera – Reggina ore 2-0
Vibonese – Francavilla 2-0
Monopoli – Foggia lunedì alle 20.45

La classifica:

Lecce 61
Foggia 59
Matera 52
Juve Stabia 49
Francavilla 48
Siracusa 44
Cosenza 43
Andria 41
Fondi e Casertana 40
Catania 39
Paganese 37
Messina 31
Monopoli 30
Taranto 29
Reggina, Catanzaro e Akragas 27
Melfi 23
Vibonese 22

Fortitudo basket sconfitta a Rieti 71 a 64, risultati e classifica

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Il basket, il girone ovest del campionato di serie A2. La Fortitudo Moncada basket è stata sconfitta a Rieti 71 a 64. Ecco i risultati:

Agropoli 76 Siena 75
Eurobasket Roma 78 Virtus Roma 83
Ferentino 81 Reggio Calabria 76
Legnano 90 Biella 85
Rieti 71 Agrigento 64
Trapani 72 Latina 73
Treviglio 82 Casale Monferrato 81
Tortona 82 Scafati 75

La classifica:

Biella 36
Tortona 32
Legnano 30
Latina 28
Virtus Roma 28
Treviglio 28
Agrigento 26
Trapani 24
Siena 24
Rieti 24
Casale Monferrato 24
Eurobasket Roma 22
Ferentino 20
Reggio Calabria 14
Scafati 12
Agropoli 12

Droga, confermata in Appello severa condanna per un agrigentino

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La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione inflitta in primo grado a Giuseppe Messina, 30 anni, di Agrigento, a lavoro in un autolavaggio, arrestato dai Carabinieri il 14 febbraio 2016 perché in vicolo Punta Bianca, nel quartiere di Monserrato, all’interno di una struttura in disuso, Giuseppe Messina è stato sorpreso in possesso di 3 chilogrammi di marijuana, 50 grammi di cocaina, 300 grammi di sostanza da taglio, tipo mannite, vario materiale per il confezionamento, due bilancini di precisione, una pistola calibro 7,65 Beretta con matricola abrasa e con serbatoio contenente 6 cartucce, poi altre 31 cartucce per pistola calibro 9×21 e 21 cartucce calibro 12. Messina è stato assolto dal reato relativo alle armi perché i giudici hanno condiviso le argomentazioni del difensore, l’avvocato Salvatore Pennica, secondo cui, essendo un locale non chiuso, chiunque avrebbe potuto accedervi per nascondere la pistola.

“Ouster”, la Cassazione sentenzia

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A Roma, in Cassazione, i giudici della Suprema Corte, hanno rigettato i ricorsi delle parti in causa, tra la Procura Generale della Corte d’Appello di Palermo contro le tre assoluzioni e i due imputati condannati in secondo grado. E il sigillo del giudicato è stato apposto alla sentenza “Ouster”, dal nome di battesimo dell’inchiesta su presunte estorsioni aggravate da mafia a Licata e dintorni, emessa dalla Corte d’Appello di Palermo poco più di un anno addietro, l’8 maggio 2016. Per Pasquale Antonio Cardella, 65 anni, ritenuto dalla Procura antimafia di Palermo un riferimento di Cosa Nostra a Licata, difeso dall’avvocato Lillo Fiorello, è stata confermata l’assoluzione dal reato di estorsione a danno di Francesco Urso, principale testimone dell’accusa, “perché il fatto non sussiste”. Lo stesso Cardella, peraltro, ha appena subito un sequestro di beni per 1 milione e 800mila euro. E poi ancora è stata confermata l’assoluzione di Giuseppe Cardella, 36 anni, di Licata, nipote di Pasquale Cardella, e di Giuseppe Claudio Cardella, 41 anni, di Licata, figlio di Pasquale Antonio Cardella, che hanno risposto alla contestazione di estorsione a danno dello stesso Francesco Urso e di un altro imprenditore edile, Michele Giorgio. E poi è stata confermata la riduzione della condanna, conquistata in Appello, ad Angelo Occhipinti, 62 anni, da 6 anni e 6 mesi a 5 anni e 4 mesi, e a Giuseppe Galanti, 58 anni, da 6 anni a 4 anni e 3 mesi. Anche Occhipinti e Galanti, difesi dagli avvocati Giovanni Castronovo e Nino Gaziano, sono stati imputati di tentata estorsione a danno dello stesso Francesco Urso, parte civile tramite l’avvocato Giuseppe Scozzari, perché gli avrebbero imposto dei trasporti di inerti e perché avrebbero preteso una tangente di 40mila euro pari al 2 per cento del valore di una fornitura di calcestruzzo commissionata all’impresa di Urso, la “Beton Mix srl”, nel 2011, tra Riesi e Ravanusa. L’imprenditore licatese Francesco Urso è stato sostenuto in tutte le fasi del processo da ConfIndustria Centro Sicilia, il Centro studi Pio La Torre, Sos Democrazia e l’associazione antiracket Libere Terre, tutte parte civile in giudizio.

Ancora contrasti nel merito della sentenza Cga su “Villa Sodano”

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Ancora contrasti intorno alla recente sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa per la Sicilia che ha sancito la legittimità della villa della famiglia Sodano ad Agrigento, in contrada Maddalusa, e la tesi contrapposta secondo cui prevale la sentenza della Cassazione che ne ha invece ordinato la demolizione. In proposito, nel rispetto del diritto di replica, l’avvocato Giuseppe Arnone, parte civile Legambiente al processo penale, interviene a seguito di quanto dichiarato al microfono del Videogiornale di Teleacras giovedì scorso dall’avvocato Girolamo Rubino, difensore innanzi al Cga della famiglia Sodano. Arnone afferma: “L’avvocato Rubino ha dichiarato che non vi è nessun contrasto di giudicati in quanto l’Autorità Giudiziaria Penale aveva demandato all’Autorità Amministrativa l’adozione dei provvedimenti amministrativi che sono stati adottati ed annullati adesso dalla sentenza del Cga. Ebbene, io replico che i provvedimenti amministrativi annullati dal Cga non sono stati emessi in esecuzione della sentenza del Tribunale, per la ragione evidentissima che i provvedimenti annullati sono ampiamente precedenti il passaggio in giudicato della sentenza penale, e sono tutti precedenti addirittura persino alla sentenza di Appello, e tutti, meno uno, sono pure precedenti alla sentenza di primo grado. Per cui è assolutamente contrario al vero che i provvedimenti annullati dal Cga riguardassero l’esecuzione della condanna penale.”