Anche in Sicilia, dopo 20 anni di precariato, sono stati stabilizzati i Co.co.co (Contratti collaborazione continuativa) della scuola. Sono 450 di cui 200 solo a Palermo e provincia. Al mattino di oggi è stato approvato il tanto atteso emendamento presentato dall’onorevole Franco Ribaudo, sostenuto dai deputati di governo siciliani, e contenuto nella Legge di Bilancio. I dirigenti della Uil di categoria, Danilo Borrelli e Maria Tornabene, commentano: “Dopo oltre 20 anni di precariato e una dura lotta da parte di questo sindacato, i lavoratori sono stati finalmente assunti. Ci siamo battuti per anni insieme ai lavoratori. Non sono mancate proteste e mobilitazioni di piazza soprattutto nelle ultime settimane. E dopo tanti sacrifici è stato riconosciuto a queste famiglie il diritto a un’occupazione stabile e sicura. Questi lavoratori potranno finalmente trascorrere un Natale sereno”.
Omicidio a Catania, ucciso un incensurato di 21 anni
A Catania, in piazza Palestro, un ragazzo di 21 anni, Enzo Valenti, incensurato, è stato ucciso con un colpo di pistola. Il proiettile gli ha trapassato un braccio e si è conficcato nell’addome. Valenti, soccorso da alcuni passanti, è stato soccorso all’ospedale Vittorio Emanuele dove è morto dopo il ricovero. I soccorritori hanno raccontato alla Polizia di avere trovato il ferito in strada e di averlo trasportato d’urgenza in ospedale, ma di non avere assistito alla sparatoria. Il padre del 21enne in passato è stato arrestato nell’ambito dell’operazione antidroga Atlantide. Indagini in corso.
Adesca bambina su Facebook, rinviato a giudizio
Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Nicola Aiello, ha rinviato a giudizio un ex operaio della Fiat di 62 anni che, nel 2014, avrebbe adescato una bambina di 11 anni su Facebook. L’uomo è imputato di adescamento di minore, detenzione e cessione di materiale pedo-pornografico. Prima udienza il 10 marzo. E’ stata la madre della bambina a scoprire che i due comunicavano su Facebook, sventando un loro incontro fissato dopo pochi giorni. La donna ha denunciato tutto ai Carabinieri. L’ex operaio avrebbe cominciato a mandare messaggi privati alla bambina, e poi, entrati in confidenza, avrebbe chiesto a lei di mandargli delle foto, prima del viso, poi del seno e poi nuda. Uno degli scatti sarebbe poi stato ceduto a un’altra persona.
Agrigento e aumento costo rifiuti, Forza Italia sottoscrive proposta Consiglio straordinario
Forza Italia al Consiglio comunale di Agrigento interviene nel merito dell’aumento del costo del servizio di nettezza urbana in città, e quindi della Tari, la tassa sui rifiuti, e afferma: “La maggioranza dell’amministrazione Firetto si è assunta la responsabilità di aumentare di 1 milione e 500mila euro il costo della raccolta dei rifiuti per la città di Agrigento. Si tratta di un aumento poco giustificato da parte dell’assessore Fontana e spropositato rispetto ad una organizzazione del tutto risibile per una città come Agrigento e mortificante per tutti i cittadini. Forza Italia, oltre a votare no, ha sottoscritto la richiesta di adunanza aperta del Consiglio comunale per essere sempre di più dalla parte della gente, per contestare nel modo più democratico le scelte dell’assessore Fontana e per dar voce ai cittadini che meritano più attenzione e rispetto nella gestione dei soldi pubblici”.
Agrigento e aumento costo rifiuti, l’opposizione invoca un Consiglio straordinario (video interviste)
Al Comune di Agrigento, in Consiglio comunale, l’opposizione consiliare assume un fronte compatto contro la proposta della Giunta di aumento del costo della raccolta dei rifiuti. Infatti, 10 consiglieri di opposizione hanno depositato una richiesta alla presidenza del Consiglio di convocare una seduta pubblica del Consiglio comunale, aperta a tutti i cittadini, alle forze sociali, i sindacati, le istituzioni, il Prefetto e il Vescovo della città di Agrigento, per discutere dei problemi relativi alla gestione, organizzazione e costi della raccolta dei rifiuti in città. La stessa opposizione consiliare afferma: “E’ l’unico modo per far comprendere all’amministrazione Firetto i disagi che stanno causando alla città alcune scelte del settore ambiente rifiuti con a capo il sindaco e l’assessore Fontana. Finora tutti gli appelli fatti all’amministrazione in consiglio comunale dai consiglieri di opposizione, per una diversa e più efficace organizzazione della raccolta differenziata, sono risultati vani, per cui non vi è altra scelta che portare la città in Aula Sollano in maniera tale che l’amministrazione si confronti direttamente con i cittadini ed esca dalle stanze in cui è arroccata. Sarà una grande opportunità per i cittadini, al di là degli schieramenti politici, di far valere i propri diritti e far capire che amministrare non significa solo esercizio di un potere assoluto, cosa sino adesso esercitata dall’amministrazione Firetto, ma ascoltare la gente e venire incontro alle esigenze. Di questo passo il sindaco di Agrigento sarà ricordato come il Sindaco delle tasse e l’assessore Fontana per aver avviato la differenziata ad Agrigento nella maniera più violenta e sbagliata che si potesse immaginare”.
Morto sbranato dai cani, condanna per omicidio colposo
A Campobello di Licata, il 20 aprile del 2012, nelle campagne intorno al paese, un pensionato di 73 anni, Calogero Profeta, è morto perchè aggredito da due cani di razza Corso nel suo appezzamento di terreno, in contrada Burginisi. Adesso, il Tribunale di Agrigento ha inflitto un anno di reclusione, per omicidio colposo, a Girolamo Emanuele Rinallo, 32 anni, presunto proprietario dei cani. Il padre, Gioacchino Rinallo, 56 anni, ha già patteggiato la condanna a 10 mesi di reclusione. I familiari della vittima, difesi dagli avvocati Salvatore Manganello, Vincenza Gaziano e Giovanni Lo Leggio, sono parte civile, e gli è stata riconosciuta subito una provvisionale di 10mila euro.
Incidente mortale sul lavoro domestico a Lampedusa
Incidente sul lavoro domestico a Lampedusa. In contrada Terranova, Roberto Ferracane, 65 anni, intento a compiere delle opere sul tetto di casa, è caduto e ha sbattuto violentemente la testa. L’uomo, originario di Castelvetrano ed ex titolare di una concessionaria di automobile, è stato soccorso e trasportato prima al poliambulatorio dell’isola e poi, in elisoccorso, all’ospedale di Palermo. Inutili però sono stati i tentativi di rianimarlo.
Droga tra Licata e Palma, sentenza per cinque imputati
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la sezione penale presieduta da Giuseppe Miceli, ha sentenziato due condanne e tre assoluzioni nell’ambito di un’inchiesta antidroga incombente tra Licata e Palma di Montechiaro. Nel dettaglio, 5 anni e 6 mesi sono stati inflitti a Luigi Petruzzella, di Palma di Montechiaro, e poi 3 anni e 6 mesi a Gioacchino Pace, 40 anni, anche lui di Palma. Sono stati assolti Gioacchino Pace, di 47 anni, Calogero Pace, 41 anni, entrambi di Palma, e Gaspare Antona, 32 anni, di Licata. Il 20 marzo del 2012, il giorno del blitz ad opera della Polizia, furono eseguiti 4 arresti in carcere e 8 divieti di dimora in provincia.
“Anziana nel mirino ad Agrigento”, due condanne
Ad Agrigento lo scorso 28 febbraio i poliziotti della Squadra Volanti, capitanati da Rosa Malfitano, hanno arrestato Giuseppe Camilleri, 19 anni, e Antonio Canzoneri, 21 anni, perché sabato 18 febbraio in via Platone avrebbero appiccato un incendio a danno dell’alloggio popolare di un’anziana di 70 anni, peraltro minacciata e picchiata con un bastone. Camilleri e Canzoneri rispondono di minacce aggravate, violazione di domicilio, danneggiamento aggravato e lesioni personali aggravate in pregiudizio della donna. Ebbene, adesso il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, a conclusione del giudizio abbreviato, ha inflitto 3 anni e 10 mesi di carcere a Giuseppe Camilleri e 2 anni e 6 mesi ad Antonino Canzoneri.
Licata, blitz dei Carabinieri “Natale sicuro”
I Carabinieri sono stati protagonisti di un’operazione “Natale sicuro” a Licata, dove i militari hanno scoperto un vero e proprio arsenale di esplosivi, tra 1140 confezioni di prodotti pirotecnici, 62 batterie di supporti per il lancio dei fuochi, inneschi di vario genere e pericolose bombe carta. Tutto ciò è stato nascosto in due distinti depositi ricavati in un garage e nella cucina di due condomini. Gli oltre tre quintali di giochi pirotecnici proibiti, contenenti materiale esplosivo, illegalmente detenuti e destinati al mercato nero in occasione delle ormai prossime festività natalizie e di fine anno, sono stati sequestrati non prima dell’intervento degli artificieri antisabotaggio, unità speciale dei Carabinieri, per garantire sicurezza all’ingente quantitativo di esplosivo e scongiurare inneschi accidentali che avrebbero potuto danneggiare gravemente gli interi immobili. E’ stato arrestato un impiegato di 33 anni, di Licata, incensurato. E’ ristretto nel carcere “Petrusa” ad Agrigento e risponderà ai magistrati di detenzione illegale di esplosivi.