Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la Procura della Repubblica, tramite il sostituto procuratore Andrea Maggioni, ha chiesto al Tribunale il rinvio a giudizio di 17 imputati nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Giano Bifronte”, che ruota intorno all’ipotesi di reato di corruzione all’Irfis, la Finanziaria per lo Sviluppo della Sicilia S.p.A, una società finanziaria per il mediocredito con sede a Palermo, di cui è sola azionista la Regione Siciliana. Per accedere al credito, in mancanza dei requisiti, sarebbero state pagate delle mazzette. La prima udienza preliminare innanzi al Gup è in calendario il prossimo 26 febbraio. Lo scorso 21 giugno la Guardia di Finanza e la Procura della Repubblica di Agrigento hanno disposto ed eseguito 17 misure cautelari, tra 2 in carcere, 5 ai domiciliari e 10 obblighi di dimora, a carico di altrettanti indagati residenti tra le province di Agrigento e Palermo. Sono stati arrestati: Paolo Minafò, 51 anni, di Palermo, e Antonio Vetro, 48 anni, di Favara, in carcere. Ai domiciliari Angelo Incorvaia, 54 anni, domiciliato a Canicattì, Valerio Peritore, 50 anni, residente a Licata, Patrizia Michela Cristofalo, 42 anni, di Palermo, Nicola Galizzi, 50 anni, di Palermo, ed Ettore Calamaio, 55 anni, di Lercara Friddi. Obbligo di dimora a Canicattì per Luigi Di Natale, 67 anni, Vincenzo Scalise, 41 anni, Pietro Carusotto, 61 anni, Angelo Sanfilippo, 61 anni, e Calogero Curto Pelle, 61 anni. Obbligo di dimora ad Aragona per Gerlando Raimondo Lorenzano, 55 anni. Obbligo di dimora a Licata per Giovambattista Bruna, 68 anni, di Licata. Obbligo di dimora a Favara per Antonio Milioti di 41 anni. Obbligo di dimora a Campobello di Licata per Sebastiano Caizza, 39 anni. Obbligo di dimora a Ravanusa per Calogero Messana, 43 anni.
Racalmuto, la Regione e il sale
Racalmuto, e il patrimonio produttivo delle miniere di sale Italkali: in proposito, l’intervista in prospettiva all’assessore regionale alle attività produttive, Mimmo Turano, è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Agrigento, vertenza Tua, la Cgil ha incontrato l’assessore Falcone (video intervista)
Incombe ancora irrisolta ad Agrigento la vertenza Tua, sollevata da alcuni licenziamenti all’azienda Tua, che gestisce i trasporti pubblici urbani in città. La Cgil Trasporti ha chiesto e ottenuto un incontro a Palermo con l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Falcone, in presenza delle parti in causa.
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda una intervista al dirigente regionale della Cgil Trasporti, Raffaele Campione.
Agrigento, ricostituita la fondazione “Architetti nel Mediterraneo”
Ad Agrigento, nella sede dell’Ordine provinciale degli Architetti, è stata ricostituita la Fondazione Architetti nel Mediterraneo. Si è riunito il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione, composto da 11 membri eletti durante un’apposita assemblea degli iscritti. Il nuovo CdA ha proceduto alla nomina del presidente Pietro Fiaccabrino, del vicepresidente Calogero Giglia, del segretario Giuseppina Catalano e del tesoriere Pierangelo Costanza.
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras sono in onda le interviste ad Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti, e Pietro Fiaccabrino, neopresidente della Fondazione Architetti nel Mediterraneo.
Favara, arrestato padre che avrebbe abusato della figlia
I Carabinieri di Agrigento hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Alfonso Malato, su richiesta della Procura della Repubblica. Il provvedimento è a carico di un uomo di Favara, ritenuto responsabile di violenza sessuale e maltrattamenti a danno della figlia, tra il gennaio 2016 e il settembre 2017, periodo durante cui la vittima, a seguito della sua separazione coniugale, ha deciso di rientrare a casa con il padre. Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Sostituto Procuratore Alessandra Russo, sono state avviate a seguito della denuncia della donna lo scorso mese di settembre. Lei, stanca dei continui soprusi subiti dal padre, ha denunciato che lui avrebbe abusato di lei finanche in presenza dei suoi tre figli, tutti in tenera età. Il tutto tra violenze fisiche e psicologiche, minacce ed aggressioni. Nel corso dell’inchiesta è emerso, inoltre, il comportamento omertoso dei parenti della donna, che avrebbero tentato di minimizzare l’accaduto e di sviare le indagini. La donna, all’indomani della denuncia, è stata subito trasferita, insieme ai figli, in una località protetta. L’indagato è recluso nel carcere “Petrusa” ad Agrigento.
“Regione”, Musumeci presenta il programma
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, si è presentato sostanzialmente, e non solo formalmente, perché è intervenuto a Sala d’Ercole e ha esposto il suo programma amministrativo. E ha premesso: “Non si tratta di un arido elenco di cose da fare ma uno strumento per indicare la metodologia di lavoro dei prossimi 5 anni per riconsegnare ai siciliani una Regione normale e restituire dignità e fiducia ai cittadini”. Poi argomenti e interventi, su diversi temi, tra cui rifiuti, sanità, economia e lavoro. Emergenza rifiuti, e Musumeci ha affermato: “Quello dei rifiuti è il primo grave problema che questo governo è stato chiamato ad affrontare. Ora le discariche sono al collasso, restano sette, otto mesi di autonomia e a Bellolampo neppure questo. Siamo l’ultima Regione italiana per la differenziata. Siamo al punto di non ritorno. Serve ridurre la quantità di rifiuti da conferire in discarica dove ogni giorno arrivano 5mila tonnellate. Per guadagnare un anno di tempo dobbiamo farne arrivare la metà, 2mila e 500 tonnellate, già pre-trattate. Ma mancano gli impianti di compostaggio, per realizzare i quali ci vuole almeno un anno e mezzo. E intanto non tutti i comuni fanno la differenziata, solo 100 comuni siciliani superano il 50 per cento di raccolta. Abbiamo in cantiere un piano per la bonifica delle discariche e la realizzazione di almeno 10 impianti di compostaggio in diverse parti dell’Isola. Nel frattempo il ministero ci dice di mandare i rifiuti fuori dalla Sicilia. Le Regioni italiane non sono disponibili ad accettare rifiuti siciliani. La strada dei Paesi esteri è difficile perché bisogna usare le navi e nei porti siciliani non sempre c’è la possibilità di fare questo tipo di imbarco. L’assessorato cerca una soluzione d’intesa con tutti i sindaci. Nel frattempo questo Parlamento deve modificare la legge. Oggi sono 33 i soggetti fra ex Ato e Srr che si occupano di rifiuti ma ne funzionano solo 4. Bisogna procedere ad una riforma e assegnare alle nove province il compito di gestire i rifiuti. E poi accelerare il processo di liquidazione di Ato e Srr ormai diventati luoghi di stallo per qualche trombato della politica”. Poi, sulla sanità: “Non partiamo da zero, ma dal buon lavoro compiuto dall’ex assessore Baldo Gucciardi. Bisogna correggere i refusi nelle tabelle, come già aveva in programma il precedente governo, e recepire alcune istanze che provengono dai territori. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto dal ministero alla Salute una proroga di sei mesi rispetto alla scadenza prevista al 31 dicembre. Ai nuovi direttori generali chiedermo obiettivi chiari a partire dalla gestione dei pronto soccorso, e delle liste d’attesa con la creazione del Centro unico di prenotazione regionale di prossimo affidamento”. E poi, l’Economia, e Musumeci afferma: “I più recenti dati socio-economici ci restituiscono un quadro allarmante della Sicilia, relegata all’ultimo posto in Italia e nell’area comunitaria. Serve risalire la china per riscattare l’immagine di isola prigioniera di pregiudizi e appesantita da luoghi comuni. Abbiamo il dovere morale di lavorare per ridare energia, prospettiva e smalto per questa terra nell’area Mediterranea, dove deve darsi un ruolo politico. Servono strumenti per incentivare imprese, giovani ed emarginati della società. L’obiettivo principale è il lavoro. Per quanto ci riguarda, cercheremo di arginare gli abusi dei contratti instabili. E sulla Formazione nel breve periodo faremo un nuovo catalogo formativo e un avviso per far ripartire subito le attività formative da troppo tempo bloccate. Inoltre faremo un nuovo censimento degli Enti di formazione ai fini dell’accreditamento, rivedremo l’Albo dei formatori e creeremo un’Agenzia unica per la formazione e il lavoro”.
Caltanissetta, mafia, confisca da 3 milioni di euro
La Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta ha confiscato beni per 3 milioni di euro dell’imprenditore Filippo Sciascia, 71 anni, di Gela, e di Giuseppe Castiglione, 72 anni di Vallelunga Pratameno. A carico di entrambi è stata inoltre disposta la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con l’obbligo di soggiorno per la durata di 3 anni. A Sciascia sono state confiscate quote e compendi aziendali di tre società di Gela, mentre a Castiglione due imprese di pompe funebri, un fabbricato e 23 tra rapporti bancari e postali. Sciascia è ritenuto contiguo al boss capomafia gelese, defunto, Daniele Emmanuello. Castiglione sarebbe coinvolto in alcuni omicidi risalenti ai primi anni ottanta e poi in estorsioni.
A Palma di Montechiaro in mostra reperti archeologici ex trafugati
A Palma di Montechiaro, giovedì prossimo, 11 gennaio, nei locali del Palazzo Ducale, alle ore 11, la Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento, diretta da Gabriella Costantino, in collaborazione con il Comune di Palma di Montechiaro, inaugurerà una mostra di reperti archeologici provenienti da sequestri operati dalle Forze dell’ordine. L’esposizione è intitolata: “Il Patrimonio ritrovato. Percorsi di legalità nella Terra del Gattopardo”. La stessa Gabriella Costantino spiega: “L’idea di organizzare una mostra con opere oggetto di sequestri e d’intercettazione del mercato antiquario, non trae spunto solo dal pur inderogabile dovere della divulgazione, condivisione e valorizzazione, ma trova il suo punto di forza soprattutto nella scelta del luogo di allestimento, Palma di Montechiaro, che assume il grande valore aggiunto di un luogo simbolo alla lotta per la legalità. L’intesa fra le istituzioni culturali e le forze dell’ordine ha dato negli ultimi decenni importanti risultati, non solo con il recupero dei reperti, ma anche con la loro valorizzazione, restituendoli alla collettività, attraverso mostre e altre iniziative che hanno visto anche il coinvolgimento diretto del mondo della Scuola”.
A Licata arrestato “coltivatore diretto di marijuana”
Il Natale ad Agrigento, il successo dei “Piccoli Ciarammiddari di Giurgenti” (video)
Tante sono state le iniziative natalizie avviate e concluse ad Agrigento nel corso delle festività appena trascorse. Tra gli altrettanti eventi, si sono distinti “I piccoli ciaramiddari di Giurgenti”, che si sono esibiti nel centro storico e in altri quartieri della città, rievocando la figura storica e caratteristica del Ciaramiddaru. E ciò grazie all’opera di due giovani agrigentini, Sergio Bruccoleri e Domenico Camilleri, che, accomunati dalla stessa passione per le tradizioni, attraverso studi e ricerche, hanno recuperato un pezzo di storia costituendo, nel 2004, il gruppo “Ciaramiddari di Giurgenti”, riscuotendo consensi non solo in città ma anche in diverse località della provincia. E così anche i piccoli Calogero Bruccoleri di 6 anni e Giovanni Camilleri di 9 anni, che hanno deciso di seguire la passione dei loro padri, inserendosi nel gruppo, che opera all’interno dell’Associazione Musicale Culturale Nicolò Basile. Le fotografie sono di Gabriele Bruccoleri.