I Carabinieri della Compagnia di Licata, in esecuzione di un’ordinanza della Procura firmata dal Tribunale di Agrigento, hanno arrestato un ragazzo di 18 anni, italiano, il quale, nell’agosto scorso, in occasione di una furibonda rissa insorta tra sei giovani in una Comunità alloggio a Campobello di Licata, avrebbe sferrato una coltellata al petto di un minorenne originario del Gambia. Il ferito si salvò grazie a un tempestivo intervento chirurgico compiuto all’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento. Lui, il 18enne, il presunto aggressore, è fuggito. Adesso, a seguito di attività investigative mirate, i Carabinieri lo hanno rintracciato e arrestato in provincia di Catania. E’ stato ristretto ai domiciliari, e risponderà di tentato omicidio e rissa aggravata.
Bivona, incendio in abitazione provoca la morte di un uomo
A Bivona, all’alba di oggi, poco dopo le ore 4, in via Marchese Greco, un incendio è divampato all’interno di un’abitazione, forse sprigionato da uno strumento di riscaldamento, probabilmente la caldaia mal funzionante. Salvatore Cocchiara, 56 anni, dimorante da solo nella casa, è morto. Inutili si sono rivelati i soccorsi. Sul posto sono accorsi i Vigili del fuoco del Comando provinciale di Agrigento e anche il gruppo dei volontari Vigili del fuoco di Cianciana. I Carabinieri hanno compiuto i rilievi di rito. Ulteriori indagini sono in corso.
“Rifiuti”, il piano di Musumeci
Il presidente della Regione ha predisposto un piano per affrontare e contenere l’emergenza rifiuti in Sicilia. E giovedì prossimo, Nello Musumeci, recando con sé il piano, viaggerà alla volta di Roma, incontrerà il presidente del Consiglio, Gentiloni, e il ministro all’Ambiente, Galletti, e gli sottoporrà il progetto. Si tratterebbe di misure tampone, quanto meno per scongiurare la spedizione dei rifiuti fuori dalla Sicilia, che costerebbe ai cittadini contribuenti siciliani almeno 100 milioni di euro, quanti ne sarebbero stati molto più che sufficienti per costruire i due termovalorizzatori, già raccomandati dal governo Renzi al governo Crocetta. E invece no: in Sicilia si pratica e ci si diletta con l’arte dell’attesa, ossia essere capaci di attendere, e di attendere ancora, finchè non sia troppo tardi. Ci si illude, complice la narrativa ambientalista, che la raccolta differenziata risolva il problema: ma perché, conferire negli impianti di smaltimento della differenziata non costa altrettanto che conferire in discarica, oppure si tratta di impianti gestiti da associazioni di beneficenza? E poi, come ha confermato il direttore del dipartimento Raccolta differenziata alla Regione, Salvo Cocina, in Sicilia mancano gli impianti di smaltimento della differenziata, troppo pochi, bisogna costruirne altri, e tanti. E quando? L’arte dell’attesa. E nel frattempo? Nel frattempo, Sebastiano Musumeci inteso Nello da Militello in Val di Catania, come il suo predecessore Rosario da Gela, si dispera e si affatica da Palermo a Roma, alla ricerca di una soluzione per risolvere il collasso delle discariche: Bellolampo è prossima all’esaurimento, e tutte le altre discariche nell’Isola lo saranno entro l’anno. E dunque, il piano di Musumeci consiste nell’ampliare il più possibile le attuali discariche e costruire altri impianti, con procedura d’urgenza. E a tal proposito, Gentiloni giovedì sarà invitato a firmare una ordinanza di protezione civile urgente, autorizzando l’utilizzo dei fondi del “Patto per la Sicilia”. Nello Musumeci, incontrando i sindaci del Palermitano che subiscono la crisi della discarica di Bellolampo, ha ribadito: “Siamo tutti in trincea e per questo motivo dobbiamo lavorare in sintonia, altrimenti sarebbe la sconfitta della politica. Non voglio assolutamente scaricare la responsabilità sui Comuni, ma abbiamo ereditato una situazione pesante, figlia di un ritardo ventennale. I rifiuti non sono né di destra, né di sinistra e pertanto la battaglia va vinta tutti insieme, consapevoli, comunque, che per superare questa fase, di emergenza nell’emergenza, ci vogliono dai due ai tre anni. Dobbiamo recuperare una carenza strutturale, affinché al termine del mio mandato questa Regione possa essere normale e assicurare standard di efficienza al pari del resto d’Italia”.
Sventati due suicidi tra Agrigento e Canicattì
Tra Agrigento e Canicattì due suicidi sono stati appena sventati grazie al tempestivo, valido e meritorio intervento delle Forze dell’ordine. Ad Agrigento, in una delle strade a valle di via Esseneto, i poliziotti della “Volanti”, coordinati da Cesare Castelli, hanno trattenuto letteralmente di peso un uomo di 55 anni prossimo a lanciarsi giù dal cornicione di un palazzo. Si tratta della stessa persona che pochi giorni addietro ha tentato il suicidio nella zona industriale, ed è stato salvato in extremis dalla “Volanti” della Polizia, che lo ha cercato parecchie ore. Poi, a Canicattì i poliziotti si sono precipitati in un’abitazione, hanno forzato l’ingresso e hanno sorpreso disteso, in stato di semi-incoscienza, un giovane romeno il quale, dopo un primo intervento di rianimazione sul posto compiuto dalla stessa Polizia, è stato condotto in ospedale.
Alla ricerca di medici in soccorso del Pronto soccorso
L’azienda sanitaria provinciale di Agrigento è alla ricerca di medici per Pronto soccorso. Lo scorso ottobre sono stati conferiti quattro incarichi a tempo determinato: due all’ospedale “San Giovanni di Dio” ad Agrigento, uno al “Barone Lombardo” di Canicattì, e un altro al “San Giacomo d’Altopasso” a Licata. La carenza in organico, e le conseguenti precarietà, tuttavia permangono. Dunque, l’Azienda sanitaria agrigentina ha pubblicato un avviso interno per tre dipendenti da utilizzare per regolare il flusso degli utenti e fornire supporto al Pronto soccorso, e poi ha avviato valutazioni e colloqui per conferire incarichi libero professionali a medici da destinare ai Pronto soccorso.
Arresto per 30 chili di hashish e 2,5 chili di cocaina
A Trapani la Squadra Mobile ha compiuto un blitz antidroga all’interno di un appartamento in via Michele Amari. E’ stato arrestato Ivan Colombo, 19 anni. I poliziotti lo hanno sorpreso in compagnia di alcuni giovani clienti, e in possesso di circa 30 chili di hashish, 2 chili e mezzo di cocaina e 50 grammi di marijuana. Durante una perquisizione in un altro appartamento pertinente, in via Fardella, è stata sequestrata altra droga, divisa in panetti e dosi, nella disponibilità dello stesso Colombo. Sono stati sequestrati oltre 500 euro in banconote di piccolo taglio e diverso materiale utile al confezionamento della droga che, se immessa nel mercato, avrebbe fruttato oltre 320mila euro. Ivan Colombo è recluso nel carcere di Trapani.
L’arcivescovo Lorefice in visita a Biagio Conte
L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha visitato al mattino di oggi Biagio Conte, il missionario laico che da mercoledì notte 10 gennaio ha deciso di dormire in strada, nei pressi delle Poste centrali, per manifestare contro l’emergenza povertà. Il sacerdote ha somministrato l’eucaristia al missionario e ha pregato per lui. Lorefice non ha dichiarato nulla, limitandosi ad affermare: “Le parole custodiamole nel cuore”. Oggi anche un’ambulanza del 118 è intervenuta sul posto a seguito della telefonata di alcuni passanti preoccupati che il missionario, in digiuno da giorni, avesse perso i sensi. All’intervento del personale sanitario però Biagio Conte ha rifiutato l’assistenza e ha preferito restare nel suo giaciglio.
Presunte estorsioni a dipendenti coop. di Raffadali, chiesto giudizio
Il pubblico ministero del Tribunale di Agrigento, Carlo Cinque, che nel frattempo ha assunto servizio a Monza, ha presentato al giudice per le udienze preliminari del Tribunale una richiesta di rinvio a giudizio, per i reati di estorsione e falsità commessa da incaricato ad un pubblico servizio, a carico di Pietro Galvano, 69 anni, di Raffadali, presidente della cooperativa sociale “Il Girasole”. La relativa indagine, coordinata dalla Procura e sostenuta dalla Squadra Mobile, è frutto della denuncia presentata nell’agosto del 2016 da una ex dipendente della cooperativa sociale, presieduta dallo stesso Galvano. L’imputato, difeso dall’avvocato Andrea Arrabito, secondo la Procura, dopo avere effettuato l’assunzione dei propri dipendenti avrebbe comunicato agli stessi che avrebbero dovuto restituire parte della retribuzione contabilizzata nella propria busta paga per un ammontare complessivo stimato in circa 103.850 euro. Le dipendenti sono assistite dagli Avvocati Nicola Grillo, Angela Riggio e Giuseppina Ganci, che ha già notificato all’imputato atti di costituzione di alcune delle parti civili. Galvano risponde anche di falsità commessa da incaricato ad un pubblico servizio per avere, in qualità di amministratore della cooperativa sociale, attestato falsamente di applicare correttamente le condizioni previste dal Contratto collettivo nazionale di lavoro per la categoria di personale utilizzato, e la normativa assicurativa previdenziale. La prima udienza preliminare è in calendario il prossimo 26 febbraio innanzi al Gup, Alfonso Malato.
Agrigento e questione “Imu-Prg”, appello di Forza Italia Giovani
La coordinatrice provinciale di Agrigento, e vice coordinatrice regionale, di Forza Italia Giovani, Lilly Di Nolfo, rivolge un accorato appello all’amministrazione comunale di Agrigento affinchè adotti tutti gli atti necessari e urgenti al fine di garantire la rapida approvazione delle prescrizioni esecutive al Piano Regolatore Generale di Agrigento approvato nel 2009. La stessa Di Nolfo, a nome del coordinamento provinciale dei Giovani di Forza Italia, afferma: “Ad Agrigento si protrae ormai da anni una grave vessazione fiscale a danno dei proprietari di terreni edificabili, costretti dalla legge fiscale in materia a pagare l’Imu sugli stessi terreni edificabili che, però, edificabili non sono a causa della mancanza delle prescrizioni esecutive al Prg. Già a fine legislatura, il deputato nazionale di Forza Italia, Riccardo Gallo, ha meritoriamente preparato un’interrogazione parlamentare contro tale discriminazione. Il sindaco di Agrigento, Firetto, ha replicato che le prescrizioni esecutive sono state per parecchio tempo oggetto di sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria nell’ambito di un’inchiesta in corso, e che solo da pochi mesi sono state dissequestrate. Dunque, ci rivolgiamo al sindaco Firetto e all’assessore con delega all’urbanistica, Elisa Virone, affinchè, senza indugio alcuno, garantiscano una celere approvazione delle prescrizioni al Prg, intervenendo sull’Ufficio tecnico comunale e su tutti gli altri organi preposti a tale obiettivo, da ritenersi fondamentale e strategico non solo per risolvere la pesante discriminazione fiscale in atto ma, soprattutto, per rendere finalmente attuabile, dopo 9 anni, il Prg di Agrigento e rilanciare l’enorme indotto economico che ne deriverebbe”.
Corsi medicina ad Enna, chiesto giudizio per Crisafulli e Termine
Alla Procura di Enna si è conclusa con due richieste di rinvio a giudizio l’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Giovanni Romano e Francesco Lo Gerfo, sui corsi di laurea in Medicina e professioni sanitarie dell’università romena Dunarea de Jos, avviati a Enna in “estensione didattica in aula remota”, a cura della società “Fondo Proserpina”. E’ stato chiesto al Tribunale il rinvio a giudizio dell’amministratore della società ennese, l’ex parlamentare Mirello Crisafulli, per occupazione abusiva di edificio pubblico in relazione all’utilizzo, poi interrotto dopo il sequestro da parte della Guardia di Finanza, di un piano dell’ospedale Umberto primo di Enna, dove si sarebbero dovuti svolgere i corsi in lingua romena. E di Giuseppe Termine, ex direttore generale dell’Azienda sanitaria di Enna, indagato, insieme a Crisafulli, per concorso in abuso d’ufficio, per avere, rispettivamente beneficiato e commesso, un abuso, ovvero il provvedimento relativo all’assegnazione dei locali: alla società “Fondo Proserpina” è stato infatti concesso quasi un intero piano dell’ospedale.