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Omicidio Carità, Cavallaro interrogato dal Gip

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La giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, ha interrogato, in sede di udienza di convalida dello stato di fermo di indiziato di delitto, Orazio Rosario Cavallaro, 61 anni, di Ravanusa, arrestato dai Carabinieri lo scorso 2 ottobre perché ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio di Angelo Carità, 61 anni, ucciso a Licata il 2 aprile scorso vittima di due colpi di pistola calibro 9. Orazio Rosario Cavallaro ha respinto ogni accusa e, in riferimento al giubbotto che gli è stato sequestrato – lavato con candeggina ma su cui sono state scoperte tracce di sangue di Carità – ha risposto: “Il giubbotto me lo ha regalato la Caritas”. Cavallaro è assistito dall’avvocato Antonino Casalicchio.

Sparatoria al porto di Porto Empedocle, novità dal Riesame

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James Burgio

James Burgio
I giudici del Tribunale del Riesame, presieduto da Emilio Alparone, hanno accolto il ricorso della pubblico ministero alla Procura di Agrigento, Elenia Manno, e hanno riconosciuto come ricorrente il reato di tentato omicidio a carico di James Burgio, 26 anni, di Porto Empedocle, arrestato lo scorso 23 luglio dalla Squadra Mobile perché ritenuto responsabile di avere sparato la sera del 21 luglio contro un pescatore, Angelo Marino, 30 anni, al porto di Porto Empedocle. Il Tribunale di Agrigento, tramite il giudice Stefano Zammuto, ha derubricato l’iniziale ipotesi di reato del tentato omicidio in lesioni personali aggravate perché Burgio avrebbe sparato alla gamba di Marino, e perché non vi è prova sull’effettiva direzione dei colpi che Burgio avrebbe sparato se l’arma puntata contro una seconda persona non si fosse inceppata. La sostituto procuratore di Agrigento, Elenia Manno, ha presentato ricorso al Riesame perché invece ha ritenuto ricorrente il reato di tentato omicidio.

Inchiesta “Icaro”, sequestro di beni per Diego Grassadonia

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Diego Grassadonia

Diego Grassadonia
La Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento, su proposta del questore di Agrigento, Maurizio Auriemma, ha emesso un provvedimento di sequestro di due appezzamenti di terreno e di un’automobile, per un valore di alcune decine di migliaia di euro, a carico di Diego Grassadonia, 57 anni, di Cianciana, condannato in primo grado a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa. Le indagini e il sequestro sono stati opera del personale dell’ufficio Misure di prevenzione patrimoniali della Divisione polizia anticrimine della Questura di Agrigento. Diego Grassadonia è stato arrestato il 26 maggio del 2016, il giorno dell’operazione “Icaro”, condotta dalla Squadra Mobile di Agrigento e coordinata dalla Procura antimafia di Palermo. Diego Grassadonia è ritenuto un elemento di rilievo del mandamento mafioso di Cianciana, erede dell’anziano Andrea Montalbano e del, nel frattempo defunto, Ciro Tornatore.

Agrigento, omicidio Giuseppe Mattina, 12 anni a Giovanni Riggio

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Mattina e Riggio

Mattina e Riggio
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la giudice monocratico, Gianfranca Claudia Infantino, ha condannato a 12 anni di reclusione Giovanni Riggio, 28 anni, di Palermo, reo confesso dell’omicidio del meccanico Giuseppe Mattina, 41 anni, di Favara, ucciso il 5 maggio del 2017 nella sua officina in contrada San Benedetto ad Agrigento, utilizzando un coltello di 20 centimetri circa, con cui avrebbe colpito ripetutamente il meccanico e suo socio in affari. Al palermitano è stata contestata anche l’aggravante d’avere agito con crudeltà ma la giudice non l’ha riconosciuta e ha invece riconosciuto e concesso le attenuanti generiche. La pubblico ministero, Simona Faga, contestando l’aggravante della crudeltà, ha invocato la condanna dell’imputato a 30 anni di carcere. L’avvocato Marco Martorana, che assiste Riggio, ha chiesto l’assoluzione ritenendo che si sia trattato di legittima difesa.

Daniele Magro e Alessandra Amoroso insieme per il nuovo album

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Daniele Magro e Alessandra Amoroso

Daniele Magro e Alessandra Amoroso
Ancora prestigiose collaborazioni per l’autore e cantante agrigentino Daniele Magro, che ha partecipato al nuovo lavoro discografico di Alessandra Amoroso. La cantante salentina ha scelto alcuni testi di Daniele Magro per valorizzare il suo ultimo album. Lo stesso Daniele Magro commenta: “Ho avuto il piacere di collaborare nuovamente con Alessandra, firmando queste quattro canzoni: Forza e coraggio, Parlare perdonare baciare, Buongiorno, Ogni santissimo giorno”. Alessandra Amoroso e Daniele Magro hanno dunque rinnovato una già collaudata collaborazione, proficua sempre di successo e di consensi del pubblico.

Si aggravano i ritardi sulle statali 640 e 189

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A Genova il sindaco Bucci, neo commissario straordinario sul ponte, ha promesso che il nuovo ponte sarà costruito entro 16 mesi. Più in giù, e non solo nel senso geografico, in Sicilia, invece, si aggravano i ritardi nei lavori in corso sulla statale 640 Agrigento – Caltanissetta, che saranno ultimati non prima della metà del 2019, e sulla statale 189 Agrigento – Palermo, dove si profila un ritardo fino al 2020. L’Anas ha già contestato il ritardo sulla 640 e spiega: “Il ritardo è stato contestato formalmente all’appaltatore che è la ‘Cmc’, a cui sono comminate le sanzioni intermedie recentemente introdotte dall’Azienda nazionale autonoma per le strade nel contratto di appalto al fine di imporre il necessario stimolo alla ripresa. Ad oggi il ritardo accumulato, che è oggetto di sanzioni economiche applicate al contraente generale, lascia prevedere una ultimazione dei lavori entro l’estate 2019”. E poi, lungo la 189, nel tratto di “Bolognetta”, a seguito delle ulteriori lavorazioni introdotte con una perizia di variante tecnica in corso di approvazione presso la direzione generale Anas di Roma, i tempi di ultimazione saranno traslati a tutto il giugno del 2020. L’Anas assicura però che si procederà all’apertura progressiva dei tratti già ammodernati”.

Ricercati tra Favara e Palma di Montechiaro (video)

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Anche i Carabinieri del Ris lavorano alla ricerca di Jessica Lattuca a Favara. A Palma di Montechiaro ancora nessuna traccia di Gioacchino Vella.

Nell’Agrigentino sono ricercati Jessica Lattuca, 27 anni, di Favara, di cui non vi è più traccia dallo scorso 12 agosto, e Gioacchino Vella, 42 anni, di Palma di Montechiaro, assente all’appello dal 25 settembre. A Favara lavorano i Carabinieri del Ris, il Reparto investigazioni scientifiche di Messina, armati di luminol, che è un composto chimico utile per rilevare tracce biologiche, e dei cani molecolari, ossia cani capaci di riconoscere l’impronta di una persona anche se è trascorso parecchio tempo dal suo passaggio. I Carabinieri hanno ispezionato la casa in campagna di Filippo Russotto, ex compagno di Jessica Lattuca, e padre di tre dei quattro figli di lei. L’abitazione è in contrada Burraitotto, al confine tra Favara e Naro. E’ stata disabitata, e solo recentemente è stata ereditata dalla famiglia Russotto. Filippo Russotto, che non è indagato, ha assistito alle attività investigative, e ha commentato: “Jessica conosceva questo posto, è normale che lo conoscesse, è la mia compagna. Io sono tranquillissimo. I carabinieri, il Ris sono qua, è giusto che facciano i loro controlli. La speranza è di ritrovarla viva. Questo voglio io, i miei figli domandano sempre della mamma. Io spero di ritrovarla”. L’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento è ancora a carico di ignoti, e i magistrati procedono ipotizzando il reato di sequestro di persona solo al fine di potere svolgere alcuni accertamenti tecnico-investigativi, come attualmente sono in corso, non solo in contrada Buraitotto ma anche in via Fratelli Gracchi, traversa di via Agrigento, a Favara, nella casa dove abita Filippo Russotto. Nel frattempo, dopo l’attivazione del Piano provinciale di ricerche in Prefettura, il territorio tra Palma di Montechiaro e dintorni è battuto e perlustrato attentamente alla ricerca di Gioacchino Vella. Polizia, Carabinieri, Protezione civile comunale e provinciale, e Vigili del fuoco lavorano senza sosta. La famiglia ha presentato formale denuncia di scomparsa e si spera che si sia trattato solo di un allontanamento volontario.

Agrigento rievoca Crispi (video intervista)

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Ad Agrigento al Teatro Pirandello l’evento “Rileggiamo Crispi a 200 anni dalla nascita”. L’intervento, tra gli altri, dei vertici della Regione.

Immagini ed interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Randagismo in Sicilia, parole e menzogne

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Il canile a Siculiana della "Sigma"

Il canile a Siculiana della “Sigma”
A Palermo all’Assemblea regionale si è riunita la commissione speciale d’inchiesta sul fenomeno del randagismo in Sicilia. In audizione è stato il consulente della Presidenza, Giovanni Giacobbe, che ha esposto la sua analisi in materia di prevenzione del randagismo, della tutela dei diritti degli animali e della incolumità pubblica. A conclusione dell’audizione, il presidente della Commissione, Tommaso Calderone, afferma: “Dal confronto è emerso che il problema principale è la mancanza di strutture. Il disegno di legge che la nostra Commissione redigerà (al futuro, si noti sempre il futuro, aggiungiamo noi) deve prevedere la creazioni di più spazi pubblici adibiti alla prevenzione e tracciabilità dell’animale. Dunque, la difficoltà principale è l’assenza di strutture. Se fino ad ora le avessimo avute, il problema del randagismo non avrebbe assunto le attuali portate. È compito della politica intervenire, la cui responsabilità è sociale oltre che istituzionale”. Bravo Calderone. Ottime parole. Se i sindaci e gli assessori competenti in Sicilia incaricassero i propri uffici a redigere i progetti per le strutture pubbliche, tra rifugi e ambulatori veterinari, per i quali sono a disposizione fondi regionali e comunitari, il problema non vi sarebbe e non vi sarebbe stato nemmeno bisogno della commissione d’inchiesta alla Regione. Invece sindaci e assessori competenti se ne disinteressano del tutto, nonostante siano pagati dai cittadini contribuenti per interessarsene. Ad esempio – presidente Calderone – ad Agrigento dal 2015 si raccontano menzogne (e si tratta di menzogne documentabili in qualsiasi sede) sul rifugio – ambulatorio in contrada Consolida. E, nonostante i tanti solleciti, sindaco e assessore competente non hanno mai incaricato i signori dirigenti dell’ufficio sanità e randagismo a redigere un progetto per potere attingere ai fondi a disposizione. Tutto il resto sono parole, oltre che menzogne. Buona chiacchierata, anche per il futuro.

Paola Antinoro coordinatrice ad Agrigento di “Fratelli d’Italia”

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Paola Antinoro

Paola Antinoro
L’avvocato Paola Antinoro è stata nominata nuovo coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia ad Agrigento. La stessa Antinoro commenta: “Ringrazio gli amici del partito per la fiducia accordatami conscia che tale nomina rappresenta un onore, ma nello stesso tempo un onere nei confronti di tutti coloro che si riconoscono nella linea politica della nostra leader Giorgia Meloni. Un ringraziamento personale va a Giuseppe Milano che si è reso disponibile a collaborare con me, nella qualità di vice, in questo incarico. Un augurio di buon lavoro va al nuovo Commissario Provinciale Fabio La Felice, mentre un ringraziamento particolare va a Lillo Pisano che in questi anni tanto si è speso, insieme al compianto Giuseppe Ciulla, per il nostro Partito. Nei prossimi due anni ci attendono due importanti competizioni elettorali che riguardano le elezioni per il Parlamento Europeo, nonché per il consiglio comunale. Nel 2019 gli italiani saranno chiamati a decidere se vogliono continuare a farsi governare dai tecnocrati della Comunità Europea o scegliere per l’Europa dei popoli. Mentre nel 2020 gli Agrigentini dovranno scegliere chi li governerà nei successivi cinque anni. Sarà compito degli organi direttivi del partito, ciascuno per le proprie competenze, adoperarsi con il massimo impegno al fine di essere determinanti nelle scelte per il futuro ed il benessere delle nostre famiglie. E fin da oggi auspico una riunione dell’intera opposizione di centrodestra per fare il punto sulle carenze e disfunzioni nella gestione della nostra Agrigento”.