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Droga e violenze, arrestati quattro nigeriani ad Agrigento

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Ad Agrigento, nottetempo, intorno alle ore 2:30, i Carabinieri sono intervenuti in via Esseneto dove una donna nigeriana, seminuda, ha invocato aiuto a causa di un’aggressione appena subita da due connazionali della Nigeria. Anche i Carabinieri, appena giù dall’automobile, sono stati aggrediti dai due nigeriani a calci e pugni. I due africani sono stati immobilizzati e ammanettati. Uno ha 30 anni, e l’altro, di 26 anni, è pregiudicato per reati specifici. Entrambi hanno il permesso di soggiorno. Sono ristretti ai domiciliari per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
E altri due immigrati dalla Nigeria sono stati arrestati dai Carabinieri ad Agrigento. Appena si sono imbattuti nei militari in pattugliamento, i due nigeriani sono fuggiti tra i vicoli di Largo Tumminelli. Sono stati raggiunti e, dopo una violenta colluttazione, immobilizzati a terra. Nelle loro tasche i militari hanno rinvenuto alcune dosi di hashish che sono state subito sequestrate per essere distrutte. I due, uno di 19 e l’altro di 20 anni, sono stati ristretti ai domiciliari.

Blitz antimafia, arrestato l’ex deputato Nicotra

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Raffaele Nicotra

Raffaele Nicotra
Vi è anche Raffaele ‘Pippo’ Nicotra, ex deputato Udc poi nel Partito Democratico, più volte eletto all’Assemblea Regionale Siciliana, tra i 18 arrestati dai Carabinieri in occasione del blitz antimafia cosiddetto “Aquila”, scattato all’alba di oggi tra Acireale e Aci Catena. Bersaglio della Procura antimafia di Catania sono stati presunti esponenti del clan Ercolano-Santapaola”, indagati a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsioni con l’aggravante del metodo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, tentato omicidio, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi. All’operazione hanno partecipato 200 carabinieri.
Le indagini, condotte dai Carabinieri, hanno consentito, tra l’altro, di accertare, anche grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, la responsabilità degli indagati in ordine alla loro appartenenza a due gruppi storici della famiglia di Catania, Ercolano e Santapaola, nonché all’imposizione del pizzo nei confronti di diversi imprenditori locali nell’arco di svariati anni. Radiografate anche diverse consultazioni elettorali locali per le quali vi sarebbe stato l’interessamento della mafia. Il reato contestato all’ex deputato Nicotra è il voto di scambio elettorale politico mafioso.

Musumeci su Crias verso Irca (video intervista)

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Il credito agevolato alle piccole e medie imprese in Sicilia: prossima la nomina di un commissario alla Crias. Atteso il regolamento sul nuovo Irca. In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista al presidente della Regione, Nello Musumeci.

“Illogica l’assoluzione di Lombardo” (video)

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Raffaele Lombardo

La Cassazione bacchetta la Corte d’Appello che ha assolto Raffaele Lombardo dal concorso alla mafia: “Sentenza illogica”. I dettagli delle motivazioni.

Raffaele Lombardo

Il 19 febbraio del 2014, in primo grado, innanzi al Tribunale di Catania, l’ex presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, giudicato in abbreviato, è stato condannato dalla Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Catania, Marina Rizza, a 6 anni e 8 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Il 31 marzo del 2017, in secondo grado, la Corte d’Appello di Catania, presieduta da Tiziana Carrubba, ha assolto Lombardo, “perché il fatto non sussiste”, dall’imputazione di concorso alla mafia, e lo ha condannato a 2 anni di reclusione, pena sospesa, per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso ma senza intimidazione e violenza. Lo scorso 3 luglio 2018 in terzo grado, la seconda sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza d’Appello. E dunque, si svolgerà un secondo processo d’Appello a carico di Raffaele Lombardo. E la Cassazione ha annullato l’assoluzione con rinvio nonostante che lo scorso 22 giugno, innanzi alla stessa sezione della Cassazione, il Procuratore Generale, Stefano Rocci, a conclusione della requisitoria, avesse chiesto a favore di Raffaele Lombardo la conferma dell’assoluzione dall’imputazione di concorso esterno alla mafia. E l’annullamento con rinvio solo della condanna a due anni per corruzione elettorale. Adesso la Cassazione ha pubblicato le motivazioni per le quali, lo scorso 3 luglio, accogliendo il ricorso della Procura Generale di Catania, ha annullato l’assoluzione sentenziata dai giudici d’Appello. I magistrati della Suprema Corte bacchettano i colleghi giudici d’Appello di Catania e scrivono che “non è logico che abbiano assolto Raffaele Lombardo dall’imputazione di concorso esterno alla mafia nonostante avessero affermato che Lombardo ha stretto un patto con la mafia per essere eletto rapportandosi direttamente con i boss, e che, però manca la prova dell’oggetto del patto. Invece, tale oggetto del patto si può ragionevolmente individuare in favoritismi nell’aggiudicazione di appalti. Inoltre, tale patto, essendo stato necessariamente stipulato ex ante, ovvero prima che Lombardo fosse eletto presidente della Regione, non poteva riguardare vicende specifiche ma solo una generica accondiscendenza del politico alle finalità degli associati alla mafia”.

La Confael su lavoratore nettezza urbana “sballottato” (video intervista)

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Manlio Cardella

Manlio Cardella
Un lavoratore della nettezza urbana agrigentino è letteralmente sballottato tra Agrigento e Campobello di Licata: il sindacato Confael ha ritenuto opportuno intervenire nelle sedi opportune.
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista al segretario provinciale Confael, Manlio Cardella.

Le risorse idriche in Sicilia (video intervista)

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Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci

Il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci
Lo “stato dell’arte” della gestione delle risorse idriche in Sicilia e le prospettive di azione: l’intervista al presidente della Regione, Nello Musumeci, è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Presentata all’Empedocleo la rassegna del “Teatro da Camera” (video interviste)

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Agrigento, il Circolo Empedocleo

Agrigento, il Circolo Empedocleo
Ad Agrigento, al Circolo Empedocleo, il Pirandello Stable Festival, di Mario Gaziano, e lo stesso Circolo Empedocleo, presieduto da Giuseppe Adamo, hanno presentato in conferenza la stagione 2018-2019 del “Teatro da Camera”.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Chiavetta usb esplosiva, riattaccate tre dita ad un poliziotto

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Un attentato intimidatorio è stato compiuto a danno dell’avvocata trapanese, Monica Maragno, civilista, che due anni addietro ha ricevuto per posta, in una busta, una chiavetta usb per computer. L’avvocata Maragno si è insospettita e ha consegnato la chiavetta alle forze dell’ordine. Sulla busta, come mittente, è stato indicato l’Ordine degli avvocati di Trapani, ma il presidente dell’Ordine, interrogato dall’avvocata, ha negato la spedizione e, a sua volta, ha presentato un esposto in Procura. Per circa due anni la busta sarebbe rimasta intatta. Nelle scorse settimane il magistrato titolare dell’indagine contro ignoti avrebbe consegnato alla polizia giudiziaria la busta. E appena l’ispettore di Polizia, Gianni Aceto, ha inserito la chiavetta nel computer si è scatenata un’esplosione che ha ferito l’agente. I chirurghi dell’ospedale di Marsala hanno riattaccato tre dita all’ispettore. E’ ricoverato a Marsala al reparto di Chirurgia plastica.

Restituiti alla famiglia i negozi Niceta, nel frattempo chiusi!

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La sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, presieduta da Raffaele Malizia, ha restituito agli imprenditori Massimo, Pietro e Olimpia Niceta i 15 negozi “Niceta” sequestrati nel 2013 dalla giudice Silvana Saguto, all’epoca presidente della stessa sezione. E’ stata bocciata anche la richiesta di applicazione di una misura di prevenzione personale. Il verdetto è frutto di una complessa perizia disposta dal tribunale e che si è protratta tre anni. In verità il patrimonio è stato restituito ma solo sulla carta, perché i 15 negozi “Niceta”, oggetto del sequestro, nel frattempo sono stati chiusi. E ciò – secondo gli imprenditori Niceta – “a causa di una cattiva gestione degli amministratori giudiziari”. Gli stessi Niceta sono attualmente parte civile nel processo a Caltanissetta in cui è imputata Silvana Saguto. Uno dei difensori della famiglia Niceta, l’avvocato Sal Mormino, commenta: “Quello che è importante adesso è che sia stata verificata la legittimità dei flussi finanziari che hanno consentito la costituzione del patrimonio dei fratelli Niceta”.

Inflitto un ergastolo per l’omicidio del maresciallo Mirarchi

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Girgenti e Mirarchi

Girgenti e Mirarchi
La Corte d’Assise di Trapani ha condannato all’ergastolo Nicolò Girgenti, 47 anni, bracciante agricolo e vivaista di Marsala, presunto autore, in concorso con ignoti, dell’omicidio del maresciallo capo dei carabinieri Silvio Mirarchi. Il sottufficiale fu ferito a morte con un colpo di pistola la sera del 31 maggio del 2016 nelle campagne di contrada Ventrischi, nell’entroterra di Marsala, mentre con un altro carabiniere, l’appuntato Antonello Massimo Cammarata, è stato impegnato in un appostamento per contrastare furti in ambito agricolo nei pressi di una serra all’interno della quale furono, poi, scoperte 6mila piante di marijuana. Sarebbero stati 7 i colpi di pistola esplosi da almeno due persone contro i due militari.