Ad Agrigento a Casa Sanfilippo, sede dell’Ente Parco della Valle dei Templi, si è svolto un incontro di presentazione della quarta edizione del progetto sull’Identità siciliana nelle scuole, in presenza dei Dirigenti delle scuole agrigentine e dei rappresentanti del Val d’Akragas, ente attuatore del progetto. I componenti del centro di ricerca hanno discusso ed individuato il tema di quest’anno: “Sicilia, terra di donne coraggiose ed intraprendenti”. Il presidente del Val d’Akragas, Lello Casesa, commenta: “Si tratta di un tema molto attuale per raccontare ed analizzare figure di donne che nella storia Siciliana si sono particolarmente distinte. Durante i secoli la donna ha acquistato un ruolo sempre più importante, arrivando alla pari con l’uomo. In passato l’unico dovere che aveva era pensare al mantenimento dei figli e del marito. E del resto non poteva fare altro: basti pensare che, in alcune società, alla donna non era permesso di uscire di casa, o comunque svolgere alcuni compiti che la donna di oggi fa abitudinariamente”. Il progetto, ideato dal Val d’Akragas, è coordinato dai dirigenti dell’Ufficio scolastico provinciale Raffaele Zarbo e Stefania Ierna. Del centro di ricerca sono parte anche Lello Analfino, Toti Ferlita e Gaetano Allotta. Il tema delle donne in Sicilia sarà oggetto di studio e ricerca nelle scuole agrigentine coinvolte durante i prossimi mesi scolastici. I giovani studenti presenteranno musiche, espressioni artistiche, lavori multimediali e, naturalmente, momenti di tradizione insieme al Val d’Akragas sulla cultura popolare.
Agrigento, presentata la quarta edizione del progetto “Identità Siciliana nelle scuole”
La Cassazione conferma l’assoluzione di Francesco Cascio
Ritrovato il corpo del medico Giuseppe Liotta
Al quinto giorno di ricerche è stato trovato il corpo del medico palermitano Giuseppe Liotta, 40 anni, vittima sabato sera 3 novembre del nubifragio che si è abbattuto anche in provincia di Palermo. Il cadavere è stato scoperto in territorio di Corleone, nel vigneto dell’azienda “Vitivinicola Corleone”, allagata dal fiume Belice, a 10 chilometri di distanza dall’automobile che Giuseppe Liotta ha abbandonato in una strada secondaria della statale 118. Il corpo è stato notato dall’equipaggio di un elicottero della Polizia di Stato. I medici di Palermo sono in lutto dopo la notizia del ritrovamento del corpo del collega Giuseppe Liotta. Il consiglio dell’Ordine ha deciso di attivare una raccolta fondi da donare alla famiglia e di sostenerla avviando tutte le agevolazioni previste dalla legge. Il presidente, Toti Amato, afferma: “Stamattina abbiamo già chiesto al sindaco Leoluca Orlando, che ha subito dato la sua approvazione, di dedicare una strada a Giuseppe Liotta nei pressi di Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei medici, per coltivare la memoria di un medico che ha perso la sua vita per salvaguardare la salute di altre vite umane”.
Denunciato cacciatore illegale a Ribera
Nel corso di alcuni servizi di pattugliamento in aree boschive effettuati dai Carabinieri forestali del nucleo Cites di Palermo, supportati dai militari della Tenenza di Ribera, è stato denunciato un operaio di 50 anni originario della provincia di Vicenza, sorpreso a cacciare, in località Bonsignore nel comune di Ribera, con mezzi non consentiti, nei confronti di specie particolarmente protette e di specie non cacciabili. I Carabinieri hanno sequestrato al malvivente un fucile, 5 richiami acustici a funzionamento elettromagnetico, varie cartucce calibro 12, nonché oltre 100 esemplari di avifauna abbattuti, appartenenti a specie protette.
Il giovane tennista di Licata, Luca Potenza, tra i primi 1200 al mondo
“Montante”, chiesti 12 rinvii a giudizio ordinario
A Caltanissetta, al palazzo di giustizia, i pubblici ministeri Stefano Luciani e Maurizio Bonaccorso hanno chiesto alla giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Graziella Luparello, il rinvio a giudizio di 12 imputati nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Double Face” che lo scorso 14 maggio ha provocato l’arresto, tra gli altri, dell’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante. Si tratta degli inquisiti di essere stati parte, più o meno, di una rete di spionaggio e di interessi vari che sarebbe stata allestita da Montante. I 12 sono il sindacalista della Cisl Maurizio Bernava, Andrea e Salvatore Calì, titolari di un’azienda che avrebbe effettuato bonifiche negli uffici di Montante, Rosetta Cangialosi e Carmela Giardina, collaboratrici di Montante, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata, Salvatore Graceffa, sovrintendente di Polizia a Palermo, Carlo La Rotonda, direttore di Reti d’Imprese di Confindustria, l’ufficiale della Guardia di Finanza, Ettore Orfanello, Vincenzo Mistretta, indicato come uomo di fiducia di Montante, l’allora comandante del reparto operativo dei carabinieri di Caltanissetta, Letterio Romeo, e Mario Sanfilippo appartenente al nucleo di polizia tributaria di Caltanissetta. Anche le parti civili si sono associate alla richiesta dei pubblici ministeri nisseni. La decisione del giudice è attesa per sabato mattina.
Sicilia, un edificio su due è abusivo (video)
Allarmanti dati sull’abusivismo edilizio diffusi dalla Federazione degli Edili della Cisl e dall’Ispra. La Sicilia devastata dal cemento illegale.
Se il disegno di legge contro l’abusivismo appena approvato dalla Giunta Regionale sarà approvato dall’Assemblea Regionale, il sindaco sarà obbligato non solo a sgomberare e demolire le case abusive ma anche ad impedire che siano abitate, seppur provvisoriamente, ad esempio per villeggiatura. E se così è e sarà, in Sicilia saranno sgomberate e demolite almeno la metà delle abitazioni. E ciò è verità se è vero il dato diffuso dalla Federazione degli Edili del sindacato Cisl, secondo cui in Sicilia un edificio su due è abusivo. Il territorio siciliano è devastato dal cemento illegale, e la Cisl conferma. Il segretario regionale Filca Cisl, Paolo D’Anca, sottolinea: “Il 49 per cento delle cubature è privo di autorizzazioni. Questo dato è inaccettabile, le istituzioni e la politica facciano la loro parte, schierandosi apertamente contro chi costruisce nell’illegalità. Piangiamo queste povere vite spezzate in un giorno di festa a Casteldaccia, come abbiamo pianto i morti di Giampilieri, quelli di Scaletta Zanclea e di altri eventi disastrosi simili a questi, pensando ogni volta che probabilmente questi drammi avrebbero potuto essere evitati” – conclude D’Anca. E poi, secondo l’Ispra, ovvero l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, sono 360, quindi il 90%, i Comuni siciliani con aree a rischio idro-geologico, e dunque interessati da pericolo di frane, elevato o molto elevato, o da pericolo idraulico. E circa 120mila persone abitano nelle aree con pericolo di frana, e altre 20 mila in zone a pericolosità idraulica. Ed ancora: 50mila edifici sono a rischio frane, e 14mila a rischio idraulico. Ma ci si contiene, armandosi di prudenza? No, affatto: in Sicilia sono accertati 8 nuovi abusi al giorno, 240 ogni mese. E sono molti di più gli abusi non scoperti e repressi. E dove vi è abusivismo proliferano le istanze di sanatoria: le domande di sanatoria edilizia giacenti da anni negli uffici comunali in Sicilia sono 770mila. L’abusivismo edilizio nella Trinacria ha divorato 65 chilometri di costa dagli anni ’80 a oggi, un record: nessun’altra regione in Italia ha subito uno sfregio così grave. Nel corso degli ultimi 4 anni, grazie all’intervento delle Procure della Repubblica, sono stati accesi i motori delle ruspe, sollevando le proteste degli abusivi: il caso Licata, ad esempio, con disordini e minacce al sindaco dell’epoca, Angelo Cambiano, sfiduciato dal consiglio comunale. Tra il 2016 e il 2017 in Sicilia sono stati abbattuti appena 71 immobili abusivi. All’appello mancano, almeno tra i censiti, 23mila immobili, a volte compresi in interi agglomerati urbani senza concessione edilizia, come, altro esempio, Alcamo Marina.
Ddl anti-abusivismo all’Ars (video intervista)
Il disegno di legge contro l’abusivismo edilizio in Sicilia, approvato dalla Giunta Regionale, è approdato ieri sera all’Assemblea Regionale. Ed il presidente della Regione, Nello Musumeci, a “Porta a porta” su Rai Uno, ha ribadito: “Dal governo nazionale i fondi per consentire ai sindaci di abbattere le case abusive”.
Una parte dell’intervento di Musumeci a “Porta a porta” è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.