I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, retto dal colonnello Giovanni Pellegrino, hanno compiuto serrate attività di controllo del territorio provinciale, a prevenzione e contrasto alla criminalità. Sono state 12 le sanzioni per violazioni al codice della strada, in particolare anche per il mancato possesso delle catene da neve. Inoltre, nel territorio saccense, nei confronti di due persone è scattata la denuncia per guida sotto l’influenza dell’alcool. A Licata è stato arrestato un ventenne che si è scagliato contro i Carabinieri intervenuti in un esercizio pubblico per sedare una furibonda lite tra lo stesso ventenne e il gestore dell’esercizio pubblico, un bar. Ancora a Licata è stato arrestato un uomo di 36 anni inseguito da un ordine di arresto della Corte d’Appello di Roma per il reato di estorsione, e che sconterà 2 anni e 11 mesi di reclusione. A Ribera è stato arrestato un tunisino di 38 anni perché evaso dagli arresti domiciliari. A Bivona i Carabinieri hanno arrestato un uomo di 40 anni destinatario di un ordine di arresto ai domiciliari per reati contro la persona emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Palermo.
Controlli serrati del territorio ad opera dei Carabinieri di Agrigento
Si conclude l’11esima edizione del presepe vivente di Montaperto
E’ ancora visitabile oggi sabato e domani domenica l’11esima edizione del “Presepe Vivente di Montaperto”, dove il connubio tra momenti cristiani, che rievocano la natività, e la riscoperta delle tradizioni contadine, è vissuto dai visitatori in un suggestivo percorso lungo circa un chilometro, tra degustazioni e visite guidate nelle case in cui riscoprire gli antichi mestieri. Il presepe vivente di Montaperto è fruibile dal pubblico oggi sabato dalle ore 17:30 alle 21. E poi ancora domani domenica 6 gennaio dalle ore 18 in poi, con l’arrivo dei Re Magi.
Lagalla su spesa fondi nel settore della Formazione in Sicilia
A Crocetta e Polizzotto contestato un danno all’Erario di 244mila euro
Anche Potere al Popolo a Licata contro le trivellazioni
A Licata, sabato prossimo, 12 gennaio, in piazza Attilio Regolo, dalle ore 10:30 in poi, si svolgerà una manifestazione contro le trivellazioni petrolifere nel tratto di mare antistante la costa licatese. All’iniziativa ha aderito anche Potere al Popolo di Agrigento, che commenta: “Potere al Popolo condivide le ragioni della manifestazione No Triv prevista per il 12 gennaio a Licata e vi aderisce, invitando i propri militanti e simpatizzanti a parteciparvi. Il ricorso alle trivellazioni a mare per lo sfruttamento degli idrocarburi ci appare una soluzione tanto obsoleta quanto rischiosa per l’ambiente e la salute della popolazione umana, dati anche gli effetti già visibili su scala mondiale delle emissioni di idrocarburi causa principale dell’effetto serra. Dovremmo invece concentrare i nostri sforzi tecnico-economici verso le fonti rinnovabili, il risparmio energetico e modelli di consumo e di produzione più sostenibili. Ci rendiamo conto che tali soluzioni da noi proposte pur rappresentando il futuro mettono in crisi i profitti di molte multinazionali che hanno fatto dello sfruttamento indiscriminato delle risorse il loro mantra, finendo per finanziare guerre e accettando devastazioni ambientali pur di sfruttare i giacimenti di idrocarburi nel mondo.”
Agrigento, cinghiali in via Petrarca (video)
Ad Agrigento ancora avvistamenti di cinghiali nei pressi della Valle dei Templi, adesso in via Petrarca, quasi a ridosso del museo archeologico “Griffo”. Claudio Lombardo, coordinatore di MareAmico, ha diffuso il video e si è ancora una volta rivolto al direttore dell’Ente Parco dei Templi, Giuseppe Parello, il quale ha ribadito di essersi già a sua volta rivolto alla ripartizione faunistico-venatoria per gli interventi di competenza della stessa ripartizione.
NUOVO AVVISTAMENTO DI CINGHIALI NELLA VALLE DEI TEMPLI AD AGRIGENTO. QUESTA VOLTA SONO STATI AVVISTATI IN VIA PETRARCA, A POCHI METRI DAL MUSEO GRIFFO E LA PROMENADE
Pubblicato da Mareamico Delegazione Di Agrigento su Sabato 5 gennaio 2019
A Licata altre demolizioni di immobili abusivi
La settimana prossima, seconda di gennaio, saranno riaccesi i motori delle ruspe a Licata, per demolire altri immobili abusivi già acquisiti al patrimonio indisponibile del Comune. Sono da abbattere solo sei immobili all’interno della fascia a vincolo di inedificabilità assoluta dei 150 metri dalla battigia. Alcuni ex proprietari hanno già ricevuto l’ok dalla Procura della Repubblica di Agrigento e dall’Ufficio tecnico del Comune ad abbattere autonomamente risparmiando così sulle spese di demolizione che sarebbero loro addebitate in caso di intervento delle ruspe comunali.
Orlando e Salvini, “Denunciami”. “No!” (video)
Il sindaco di Palermo, Orlando, insegue la denuncia per proporre al giudice il ricorso Costituzionale contro il decreto Sicurezza. Salvini: “Non denuncio nessuno”.
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, attende di essere denunciato. Lui ha disposto al capo ufficio Anagrafe del Comune, Maurizio Pedicone, di iscrivere i migranti richiedenti asilo nel registro dei residenti, cosicché ottenere la carta d’identità e l’esercizio dei diritti tutelati dalla Costituzione Italiana, come l’istruzione e la salute. Tali iscrizioni sono state bloccate lo scorso 31 ottobre da una circolare della prefetto di Palermo, Antonella De Miro, in applicazione del decreto “Sicurezza” poi convertito in legge. E adesso Orlando invece non lo applica, e insegue la denuncia penale per abuso d’ufficio al fine di comparire al cospetto di un giudice e sollevare la questione di incostituzionalità della legge 132 del 2018 approvata dal Parlamento e firmata dal presidente della Repubblica, e, attenzione, ex giudice costituzionale, Sergio Mattarella, primo garante della Costituzione. Ecco dunque le intenzioni del sindaco di Palermo, che, tuttavia, anziché attendere di essere denunciato potrebbe lui stesso rivolgersi ad un giudice ordinario, in tal caso il giudice civile, e prospettargli i suoi dubbi sulla legittimità costituzionale del decreto “Sicurezza”. Se il giudice riterrà tali dubbi manifestamente fondati, li trasferirà alla Corte Costituzionale che valuterà e sentenzierà. E forse sarebbe opportuno che Leoluca Orlando, o altri sindaci animati dalla stessa contrarietà, scelgano di intraprendere tale percorso, perché il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non ha alcuna intenzione di denunciare alcunché. E, di conseguenza, non dovrebbero denunciare Orlando, o altri sindaci, nemmeno i prefetti, che sono l’avamposto del ministro dell’Interno nelle province di Italia. Infatti, Salvini ha affermato: “Nel decreto ‘Sicurezza’ abbiamo accolto e trasformato in legge alcune proposte dell’Anci, l’associazione dei Comuni, di qualche mese fa, quindi o hanno cambiato idea loro o non hanno letto il decreto. Mi occupo di futuro e non di passato, di realtà e non di fantasie. Non abbiamo mandato alcuna ispezione al Comune di Palermo, non abbiamo intenzione di denunciare penalmente nessuno e saranno i cittadini a premiare o bocciare quei sindaci che, invece di occuparsi dei problemi degli italiani, si occupano dei presunti problemi di immigrati irregolarmente presenti nel nostro territorio”.
Macedonio, commiato da Forza Italia. La replica di Miccichè (video interviste)
Il presidente provinciale di Forza Italia di Agrigento, Piero Macedonio, fuoriesce dal partito in contrasto col commissario regionale Gianfranco Miccichè.
Ecco il testo integrale della lettera che Macedonio ha indirizzato a Gianfranco Miccichè:
al Commissario Regionale di Forza Italia
On.Gianfranco Miccichè
al Commissario provinciale di Forza Italia di Agrigento
On- Vincenzo Giambrone
e p.c. On Silvio Berlusconi
On. Antonio Tajani
On.Riccardo Gallo Afflitto
Voglio esternare la mia grande delusione per il comportamento del nostro responsabile regionale Gianfranco Micciche’ un uomo che aveva conosciuto i venti della vittoria del 61 a zero e che ora, conscio di essere alla fine della carriera politica ed avendo raggiunto il traguardo ambito di Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, si permette di svendere pezzi di territorio siciliano di Forza Italia con accordi, certamente scellerati , con altri poteri che governano la Sicilia.
Io sono un vecchio politico che ha vissuto nel territorio la politica degli ultimi 40 anni; ho visto operare ed ho conosciuto uomini politici di razza e di ogni partito, siciliani e nazionali i quali, pur differenziandosi per le diverse ideologie, nei loro comportamenti su due cose non transigevano mai :
a) L’attenzione di mantenere onorare e coltivare la propria dignità;
b) la protezione e difesa del loro territorio con l’impegno della crescita , sia nel miglioramento della qualità di vita che nel proselitismo a favore del proprio partito;
Tu ,egregio presidente Gianfranco, hai perso la prima( dignità) e te ne sei completamente fregato della seconda( la crescita).
Infatti per quanto riguarda la mia provincia nelle passate elezioni regionali non hai mantenuto alcun impegno preso con noi e te li ricordo di fila questi impegni:
Non hai inserito nel proporzionale ( listino) il nostro candidato onorevole Gallo Afflitto pur avendolo promesso; ed avevi un obbligo morale di farlo, e nessuno poteva contestare questa decisione di partito ,atteso che Riccardo Gallo era deputato della Repubblica che si sacrificava a sopportare il peso di una campagna regionale al solo scopo di mantenere e forse aumentare i consensi per Forza Italia nell’agrigentino.
Non hai dato alla provincia di Agrigento la possibilità di esprimere un assessore regionale , le televisioni sono piene di tue dichiarazioni in campagna elettorale come: ”non ho potuto inserire l’On.Gallo nel proporzionale (listino), ma vi assicuro che Agrigento per Forza Italia esprimerà certamente un assessore all’assemblea regionale siciliana in caso di vittoria della coalizione”
In successivi incontri hai detto che visto che non sei riuscito ( credimi,non hai voluto) ad inserire l’On Gallo nel listino e visto che non sei riuscito ( credimi, non hai voluto) a nominare un agrigentino nella compagine assessoriale di Forza Italia alla regione ,certamente vi garantisco che ci sarà un giusta compensazione con i sottogoverni là dove la legge lo consente.
Anche quest’ultime promesse sono andate in fumo, a Forza Italia agrigentina una briciola ed , invece , ai tavoli regionali hai svenduto il nostro territorio potenziando altri partiti di governo che ovviamente ti hanno ricompensato in altre trattative che ti interessavano maggiormente per la gestione di altri territori.
Stessa sorte o quasi è toccato a Forza Italia di Trapani, Messina, Ragusa ecc..
Hai operato con l’albagia più insopportabile,decidendo tutto senza mai consultare i responsabili dei territori e se qualche volta l’hai fatto , si è poi rivelata una presa in giro.
Ho avuto l’impressione come di essere gorvernato come forzista non dal commissario Miccichè,ma da DON RODRIGO.
Bene, come sei lontano da quel Gianfranco Miccichè che mi volle conoscere tramite l’allora amico comune Eugenio Randi ( 1993) per dirmi che Berlusconi aveva incaricato te e dell’Utri di creare un partito in Sicilia e che, ti avevano detto, che per conoscere la storia politica della provincia di Agrigento degli ultimi 20 anni dovevi farti una chiacchierata con me.
Orbene, da allora, io,socialista nel cuore e nell’anima, ho abbracciato la causa di Berlusconi accanto a te, ti sono stato vicino con serietà e compostezza, lontano dalle forme di lecchinaggio molto aduse in questo ambiente.
Nel ricordarti che nella provincia di Agrigento dietro le decisioni politiche per Forza Italia sia quelle prese da Alfano prima e quelle prese da Gallo dopo, ci sono stato sempre io ed esattamente io ero dietro alle battaglie che l’on.Gallo faceva accanto a te allorquando bacchettavamo il segretario regionale On.Gibbino che faceva politica in Ferrari non curandosi di attenzionare il territorio; io ero dietro all’On.Gallo allorquando il tuo pupillo, On.Cimino ha intrapreso altre strade unitamente all’On.Cardinale, tu trovasti in quella occasione sponda in Agrigento solo da noi tuoi amici con Riccardo Gallo, molti ti avevano in Sicilia abbandonato credendo nel “ de profundis “della tua carrira politica , noi ,col nostro sostegno, non indifferente, abbiamo contribuito a farti resistere, curarti le ferite, per poi tornare di nuovo in auge; io ho sempre spinto le cordate contro Alfano e a tuo favore allorquando capii che Alfano stava tradendo la sua storia, i suoi amici e soprattutto Berlusconi.
In ultimo, alle recenti competizioni regionali , la nostra presenza nel territorio, con me responsabile ed organizzatore della campagna elettorale e con l’On.Gallo e l’On. Giambrone ( Che ci misero non solo la faccia) intenti a calcare tutto il territorio, riuscimmo a conquistare il seggio di deputato regionale nella persona dell’On.Gallo, lasciando al palo personaggi che avevano grande rilevanza politica provinciale come il pluriassessore e vicepresidente regionale
On.Michele Cimino e la lobby politica del pluriministro Alfano.
Tutto questo tu lo ricordi benissimo ed io l’ ho menzionato per quanti oggi apprendano questa
mia decisione politica e non sono a conoscenza di tutti i passaggi testè menzionati.
Ora spero sia chiaro come un politico con la mia storia,con dolore lascia Forza Italia perchè appunto, un politico come l’On.Gianfranco Miccichè ha deciso di non servire più il territorio siciliano tutto, bensì di servirsi del territorio per raggiungere traguardi molto lontani e diversi da quelli su cui Berlusconi aveva riposto le proprie speranze.
“ Sic stantibus rebus mihi statim domum redire visum est; mala tempora cucurrunt sed peiora parantur” se, appunto, l’On.Tajani e il Presidente Berlusconi non interverranno ad aggiustare il tiro.
Tu ,ora, mi hai deluso e stancato,caro Gianfranco.
Ti ricordo che è dal mese di gennaio 2018 che ho riempito il tuo telefonino e quello del tuo segretario Ugo,di messaggi che ti chiedevano un incontro: non ho avuto mai alcuna risposta
Caro Gianfranco sai qualè la causa della fine dei grandi politici nella storia?…” il delirio di onnipotenza”, tu, ci sei cascato in pieno.
Oggi Forza Italia non vive un buon momento politico ed è per questo che ci si deve stringere tutti intorno alla causa comune,tu ,invece, caroGianfranco, con i tuoi comportamenti palesi stai distruggendo quanto è rimasto.
Vorrei ancora dirti che sono amareggiato perchè hai cacciato via la parola “POLITICA” dal tuo operato e ti sei distinto solo per accordi con gli altri poteri siciliani sulla gestione del territorio facendo gli interessi tuoi e dei tuoi amici, abbandonando al loro destino pezzi del territorio siciliano come Agrigento,Trapani,Messina,Ragusa ecc.
Chi ti sta scrivendo, come ti risulta ,in 25 anni di militanza accanto a te,tranne l’esperienza di Forza Sud,non ti ha mai chiesto nulla,nè candidature,nè sottogoverni,nè assessorati ma ho sempre lavorato in silenzio nel mio territorio senza mai disturbarti, legato sempre ai principi liberali che ci ha inculcati il Presidente Berlusconi.
Quindi ti comunico,profondamente deluso e , consentimi, disgustato, per la emarginazione a cui hai ridotto la mia provincia, il mio personale allontanamento da Forza Italia ed ovviamente quello di quanti con me hanno condiviso questa stupenda ed esaltante esperienza accanto al Presidente Berlusconi e ti assicuro che saranno in tanti,anche se a te questo fatto interesserà poco.
Mi dispiace,per contro, prendere le distanze dall’amico On.Gallo e dal segretario provinciale, amico On:Vincenzo Giambrone se pur entrambi encomiabili per il senso di responsabilità nel non abbandonare una nave oramai non più governabile perchè alla deriva.
In ultimo, caro Gianfranco sappi che, quando ti abbandona un politico a cui hai promesso una cosa personale che poi non gli hai dato, qualcuno ha perso l’affare; ma se ti abbandona un politico che ha avuto un ruolo preponderante,unitamente ad altri politici, nel mantenere viva la presenza di Forza Italia nella provincia di Agrigento e che non ti ha mai chiesto nulla per se stesso…qualcuno ha perso l’idea,l’amore e la stima.
Piero Macedonio
05.01.2019