La Provincia di Agrigento informa che entro il prossimo 24 gennaio è possibile presentare le offerte per la gara dei lavori di intervento urgente per il recupero sicurezza della strada provinciale Raffadali – Siculiana, nel tratto con frane tra il chilometro 0,900 e 9,800. I lavori interessano i comuni di Agrigento e di Raffadali. Si tratta del terzo bando di gara programmato nel mese di gennaio dalla Provincia. L’importo complessivo dell’appalto, compresi gli oneri per la sicurezza, è di 625.000 euro. L’importo a base d’asta è 606.250 euro. I costi della mano d’opera sono pari a 112.408 euro. Il termine per l’esecuzione dei lavori è di 365 giorni consecutivi e continui.
In appalto il recupero sicurezza della Raffadali-Siculiana
Cgil, Cisl e Uil a Toninelli: “Un tavolo su crisi Cmc in Sicilia”
I sindacati degli edili di Cgil, Cisl e Uil Sicilia si sono rivolti al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, affinchè sia costituito subito un tavolo tecnico sulla crisi dell’impresa Cmc, in concordato preventivo e titolare di diversi cantieri di opere pubbliche in Sicilia tra cui l’Agrigento-Caltanissetta, l’Agrigento-Palermo e la Metropolitana di Catania. I rappresentanti sindacali Francesco De Martino, Paolo D’Anca e Francesco Tarantino, affermano: “Le attuali vicende aziendali mettono in serio pericolo il completamento di tante opere e rischiano di creare un ennesimo disastro occupazionale. Abbiamo incontrato i rappresentanti dell’Anas in Sicilia, ribadendo la necessità di portare a compimento i lavori, salvaguardando i posti di lavoro. In una terra come questa, regina delle incompiute e in perenne deficit infrastrutturale, è impensabile lasciare a metà opere così importanti per il territorio. Occorre che il ministro Toninelli si attivi subito per convocare un tavolo tecnico che consenta di uscire da quest’impasse, estremamente dannosa per la vita quotidiana dei siciliani e fattore di blocco economico per tante imprese”.
L’Automobile Club Agrigento premia i suoi campioni
Al Comune di Agrigento attivato il servizio “Testamento biologico”
Il Comune di Agrigento ha attivato il servizio Dat, Disposizioni anticipate di trattamento sanitario, ovvero il “testamento biologico”. Si tratta di un Registro cronologico in cui il cittadino maggiorenne potrà presentare il proprio testamento biologico riguardante le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari nonché il consenso o il rifiuto su accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari. Il servizio del Comune è esente dall’obbligo di registrazione, dall’imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo, imposta o tassa. Il sindaco Firetto commenta: “Il servizio istitutivo del testamento biologico costituisce un traguardo di avanzamento civile che conquistiamo”.
Apnea notturna, morto un bambino di 10 anni
A Santa Teresa di Riva, in provincia di Messina, è morto vittima di un’apnea notturna un bambino di 10 anni, Salvatore Leanza. Al mattino non ha manifestato segni di vita, e quando i genitori hanno provato a svegliarlo lui non ha risposto. I sanitari del 118, giunti subito sul posto, hanno constatato la morte. Salvatore da tempo ha sofferto di apnea notturna, una sindrome che adesso gli è stata fatale. La patologia causa frequenti e numerose pause nella respirazione mentre la persona dorme, che nel caso di oggi si sono prolungate più a lungo tanto da condurre il bambino alla morte per arresto cardio-respiratorio. L’équipe del 118, intervenuta nell’abitazione poco prima delle 8, ha tentato per oltre mezzora di rianimarlo, tra lo strazio dei genitori.
Veronica Panarello non si arrende
Non si arrende Veronica Panarello, condannata in primo e secondo grado di giudizio a 30 anni di reclusione per l’omicidio del figlio Loris di 8 anni e l’occultamento del cadavere del bambino. Il suo difensore, l’avvocato Francesco Villardita, annuncia: “Presenteremo il ricorso per Cassazione, ci stiamo già lavorando, sulla base delle motivazioni della Corte d’Assise d’Appello di Catania da poco depositate. Il ricorso davanti ai giudici della Suprema Corte verterà su tre punti. Il primo è certamente l’elemento soggettivo del reato. Si parla di dolo d’impeto, ma anche di pianificazione con il sopralluogo di Veronica Panarello al canalone, e questa è una contraddizione. Il secondo è l’assenza di movente e in un delitto di questo genere non può non esserci. Infine la capacità di intendere e volere dell’imputata”.
La Regione non si oppone al Giudice del Lavoro, stabilizzati i precari Floristella
La Giunta Regionale ha stabilizzato 14 lavoratori precari dell’Ente Parco Minerario Floristella Grottacalda, a Valguarnera, in provincia di Enna. La Giunta Musumeci ha recepito il dispositivo del giudice del Lavoro di Enna che a maggio dell’anno scorso ha sancito il diritto dei lavoratori alla stabilizzazione entro la fine dell’anno. A sbloccare la vertenza è stato il dirigente del dipartimento dei Beni culturali che, alla richiesta della giunta dopo la pubblicazione della sentenza, ha valutato, in raccordo con l’Avvocatura dello Stato, la possibilità di ricorrere in Appello, ed ha risposto di non ritenere opportuno opporsi al provvedimento del Tribunale. La delibera con l’emissione del parere prescritto dal Giudice è stata approvata dalla giunta Musumeci lo scorso 3 gennaio.
Dopo due anni di attività chiude i battenti “Ultima Tv”
L’arciprete di Ribera rilancia n palio una crociera di lusso. Ricavato a fini sociali
A Parigi il “Corleone – By Lucia Riina” (video)
A Parigi Lucia Riina e il marito sarebbero i gestori del ristorante “Corleone – By Lucia Riina”. La figlia del boss si riscatta dall’oppressione in Sicilia.
Il locale è pubblicizzato anche da una pagina Facebook tramite cui si promette “autentica cucina siciliana-italiana da scoprire in un ambiente elegante e accogliente”. Ed è in Rue Daru, a poca distanza dall’Arco di Trionfo. Il ristorante “Corleone – By Lucia Riina” è intestato alla società “Luvitopace”. Al telefono dal ristorante hanno risposto alle agenzie di stampa che i proprietari sono due francesi e che forse la gestione è affidata alla coppia corleonese. Poi, sui social, Lucia Riina ha chiesto il rispetto della privacy e ha ripetuto che non concede interviste. Lucia Riina da tempo insegue una dimensione umana e sociale diversa da ciò che la opprime a causa dei trascorsi del padre. A lei nel 2017 il Comune di Corleone e l’Inps hanno negato il bonus bebè a prescindere dal requisito del reddito. E dopo il no Lucia Riina ha scritto su Facebook: “Chiederemo al presidente della Repubblica la revoca della cittadinanza italiana sia per noi che per nostra figlia così sarà chiaro al mondo intero come l’Italia politica e mediatica tratta i suoi figli, perché sono brutti, sporchi e cattivi”. Il 24 luglio del 2008, nella Chiesa dell’Immacolata a Corleone, Lucia Riina ha sposato Vincenzo Bellomo, oggi 44 anni di età, e che all’epoca ha lavorato come rappresentante di prodotti vinicoli e alimentari. Nell’estate del 2013 Lucia Riina ha scoperto una vena artistica, l’amore e la passione per la pittura, ha fondato una galleria virtuale, su internet, in cui espone le sue opere, e dove, tra l’altro, ha scritto: “La mia passione per i colori, il disegno e la natura, è nata con me, ed è stata coltivata da autodidatta. Da bambina ero aiutata da mamma e papà, che mi procuravano sempre e ovunque colori, matite, album”.
I quadri di Lucia Riina sono firmati con la stessa firma autografa che è sulla tenda verde usata come insegna del Caffè-Ristorante parigino, a fianco dello stemma di Corleone, un leone rampante che stringe un cuore. L’interno è elegante, con luci soffuse, tavolini in marmo bianco, sedie e divanetti in legno e imbottitura verde scuro, dello stesso colore della tenda e dello stemma.
Ancora la passione per la pittura: il 18 dicembre scorso Lucia Riina ha pubblicato la foto di un suo dipinto, un omaggio alla figlia, e lo ha intitolato “Tua per Sempre, Madre e Figlia, Storia di un Amore senza fine”.