Processo “Disabili”, sollecitato il pagamento della provvisionale
“Le vie Isola d’Elba e via Zunica sono delle discariche”
Ad Agrigento, da alcune settimane, in via Isola d’Elba e via Zunica, al confine tra i quartieri di Villaseta e Monserrato, ignoti incivili hanno alimentato giorno dopo giorno due discariche. I residenti sono infuriati e commentano: “Alla totale mancanza di controllo del territorio, si somma l’assoluta inciviltà di chi prima crea la discarica e poi la brucia per ricostituirla nuovamente.
Le immagini in onda oggi al Videogiornale di Teleacras non avrebbero bisogno di alcun commento ma ci si chiede se i cittadini che effettuano regolarmente la raccolta differenziata, debbano anche farsi carico della pulizia di un quartiere totalmente abbandonato dall’amministrazione comunale”.
Agrigento, riavviata la rimozione della cartellonistica non conforme (video intervista)
Ad Agrigento sono state riavviate le rimozioni della cartellonistica non conforme sul territorio del Comune a cura dell’Inpa. Dopo un incontro tra amministrazione e concessionario, e sulla base del nuovo Piano generale degli Impianti approvato su iniziativa dell’amministrazione comunale, si prosegue nelle attività volte ad assicurare la conformità al Piano degli impianti presenti nel territorio.
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista alla vice sindaco di Agrigento con delega all’Urbanistica, Elisa Virone.
Miccichè su caso scontro Conte – Salvini
L’intervista a Miccichè è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
“Sicurezza”, caos all’Anagrafe
Braccio di ferro a Palermo tra sindaco, ufficio anagrafe e sindacati sulle richieste di residenza degli stranieri. Orlando valuta ancora il ricorso costituzionale.
E’ caos a Palermo, all’Ufficio Anagrafe del Comune, in viale Lazio, già teatro della strage mafiosa del 10 dicembre 1969. Due giorni addietro il capoarea Maurizio Pedicone ha rassicurato che avrebbe adempiuto alla disposizione del sindaco Orlando di procedere all’iscrizione nel registro dei residenti degli stranieri richiedenti asilo o con permesso di soggiorno umanitario scaduto, non applicando il decreto “Sicurezza” convertito in legge dal Parlamento. Adesso, invece, la rotta della navigazione dello stesso Ufficio ha subito dei mutamenti. Infatti, i dipendenti dell’Anagrafe sono preoccupati di conseguenze giudiziarie perché non applicare una legge approvata da Camera e Senato e promulgata dal presidente della Repubblica è un reato. Ed il sindaco Leoluca Orlando ha annunciato: “Ok, non vi preoccupate voi, le richieste di residenze le firmo io”. Ciò però non sarebbe sufficiente: infatti, ancora i dipendenti temono che anche istruire le richieste di residenza, che poi sarebbero firmate dal sindaco, li esporrebbe a responsabilità penali. E i sindacati sono d’accordo con i dipendenti comunali. Il segretario del sindacato Csa Palermo, Nicola Scaglione, ribadisce: “Il sindaco se vuole assumersi in pieno la responsabilità deve non solo firmare ma anche lavorare le pratiche. Abbiamo esperienza di colleghi che hanno avuto grane giudiziarie solo per aver inserito nel sistema una pratica ritenuta poi illegittima. Nessuno si rifiuta a priori di eseguire le disposizioni del sindaco, ma questa confusione è inaccettabile e rischia di esporre i singoli. Chiediamo agli organismi competenti, a cominciare da Orlando, di fare una disposizione chiara”. Nel frattempo, a fronte di cotanta fibrillazione, lo staff del sindaco Orlando è impegnato a valutare ciò che sarebbe l’unica soluzione prospettata già da parecchi giorni, ovvero il ricorso del sindaco Orlando al giudice civile, al quale manifestare i suoi dubbi sulla costituzionalità del decreto “Sicurezza” confidando che poi sia il giudice, che è il solo legittimato, ad investire la Corte Costituzionale della questione. Del resto il sindaco Orlando ha più volte ritenuto di non volere assurgere a ribelle e disubbidiente, ma di volere invece utilizzare lo strumento che l’ordinamento italiano gli rende a disposizione, l’interrogazione al giudice. Lo utilizzi, ed al più presto.
Terrorismo islamico, 15 arresti in Sicilia (video)
Da tempo si sospetta che sui gommoni carichi di disperati che approdano in Sicilia dall’Africa vi siano anche dei terroristi islamici. Adesso, nell’ambito di un’inchiesta dei Carabinieri del Ros che al mattino di oggi ha provocato 15 arresti in Sicilia, è emerso che sarebbe in corso una invasione di kamikaze, tanto da minacciare la sicurezza nazionale. I Carabinieri del Ros e la Procura di Palermo hanno compiuto un maxi blitz tra le province di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Brescia. I 15 arrestati sono indagati di istigazione a commettere delitti in materia di terrorismo, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, ingresso illegale di migranti nel territorio nazionale ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria. I magistrati della Procura di Palermo scrivono: “L’organizzazione criminale avrebbe rappresentato un’attuale e concreta minaccia alla sicurezza nazionale, con rischio terrorismo di matrice jihadista, perché in grado di fornire a diversi clandestini un passaggio marittimo occulto, sicuro e celere che, proprio per queste caratteristiche, risulta particolarmente appetibile anche per quei soggetti ricercati dalle forze di sicurezza tunisine, in quanto gravati da precedenti penali o di polizia ovvero sospettati di connessioni con formazioni terroristiche di matrice confessionale”. Un ulteriore segno di radicalizzazione a sfondo religioso è l’iscrizione di un indagato al gruppo Facebook ‘Quelli al quale manca il paradiso’. Le indagini si sono avvalse anche delle dichiarazioni di un “pentito” della Jihad che ha raccontato ai magistrati i retroscena su sbarchi fantasma e altro. E ha spiegato: “Vi sto raccontando quello che so perché voglio evitare che vi troviate un esercito di kamikaze in Italia”. Il pentito avrebbe raccontato anche i viaggi che hanno permesso a persone legate all’organizzazione di raggiungere la Sicilia, con 2.500 euro, sbarcando sulle coste trapanesi partendo dalla Tunisia a bordo di gommoni veloci, preferiti alle carrette del mare che partono dalla Libia.
Ok al referendum sui confini tra Agrigento, Favara e Aragona (video intervista)
E’ stato firmato il decreto dall’assessorato regionale agli Enti Locali che, recependo e condividendo l’istruttoria relativa alla procedura di rettifica dei confini tra i Comuni di Agrigento, Favara e Aragona, consente lo svolgimento del referendum al fine di risolvere l’atavica questione degli stessi confini. Il sindaco Lillo Firetto e l’assessore all’Urbanistica, Elisa Virone, hanno accolto con soddisfazione la notizia dell’ok al referendum su cui l’Amministrazione è stata attiva sin dall’inizio del proprio mandato. L’assessore all’Urbanistica, Elisa Virone, commenta: “I nostri uffici saranno subito investiti della necessità di proseguire nelle attività di competenza per dare avvio all’indizione referendaria”. E il sindaco Firetto aggiunge: “I cittadini di Favara potranno finalmente smettere di sentirsi ospiti a casa propria. E’ una questione annosa a cui abbiamo dato una determinante e risolutiva accelerazione, e che oggi riceve una importante conferma a cura dell’Assessorato regionale agli Enti Locali. Non esiteremo a dare pronto seguito”.
Docenti di sostegno, Cgl Flc Sicilia: “Subito la stabilizzazione” (video intervista)
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista alla stessa Pistorino.