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Musumeci frena sul rimpasto: “Sarà un rimpastino”

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Il presidente della Regione, Nello Musumeci, smorza il crescendo di aspettative sul rimpasto del governo regionale annunciato entro l’estate. E afferma: “Sarà solo un rimpastino. E non c’è fretta. L’estate non è ancora arrivata. Faremo il rimpasto ma non sarà un terremoto. La Lega, che adesso dopo il voto alle Europee è il primo partito del centrodestra siciliano, non mi ha mai chiesto di entrare in giunta e su questo fronte non c’è alcuna novità. Sarà un rimpastino, perché la giunta ha lavorato bene e c’è solo bisogno di qualche ritocco che faremo entro l’estate” – conclude Musumeci. Al momento non vi sono indicazioni sui nomi in uscita, ma due poltrone sono vacanti: quella di Sebastiano Tusa (che sarà commemorato il 10 giugno) ai Beni culturali, e quella di Sandro Pappalardo al Turismo dopo la nomina dello stesso assessore all’Ente nazionale del settore. In ogni caso bisognerà attendere il 15 giugno quando è prevista la presentazione della “cosa nera” di Nello Musumeci, il movimento che ha l’ambizione di assurgere a terzo perno del centrodestra.

Bioetica e donazione degli organi (video interviste)

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Ad Agrigento, nella sala convegni dell’ospedale “San Giovanni di Dio”, si è svolto un convegno su “Aspetti bioetici della donazione degli organi”, promosso dal Servizio di Pastorale della Salute dell’Arcidiocesi di Agrigento.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

“Criminal Drinks”, maxi sequestro da 18 milioni di euro

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Nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Criminal Drinks”, militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Agrigento e funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Porto Empedocle hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente, preliminare a futura confisca, di circa 18 milioni di euro, frutto dell’attività illecita legata alla fittizia movimentazione di prodotti alcolici. Sono stati posti sotto sequestro 21 immobili di cui 10 terreni e 11 fabbricati, poi 44 rapporti finanziari intrattenuti con diversi istituti di credito dislocati in tutto il territorio nazionale, 9 autovetture e 4 quote sociali di società proprietarie dei depositi fiscali fittizi sotto indagine. L’operazione “Criminal Drinks” ha già determinato 22 fermi, 56 iscrizioni nel registro degli indagati, 5 misure di custodia cautelare in carcere, di cui 2 eseguite con mandati di arresto europeo. 11 imputati hanno già patteggiato la condanna, con pene dagli 8 mesi ai 3 anni e 8 mesi. E altri 4 sono stati già condannati in primo grado, in abbreviato, con pene dai 3 anni e 6 mesi a 5 anni. L’inchiesta “Criminal Drinks” ha sgominato un’associazione a delinquere, a carattere transnazionale, finalizzata alle frodi fiscali perpetrate mediante movimentazioni fittizie di prodotti alcolici all’interno dell’Unione Europea, al fine di evadere l’accisa, sfruttando il regime di sospensione di imposta previsto per le movimentazioni di prodotto tra depositi fiscali.

“Province”, Musumeci non demorde

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L’elezione dei presidenti delle Province e dei consigli provinciali sono una priorità nell’agenda politica del presidente della Regione, Nello Musumeci. In Sicilia non vi sono, al momento, altre incombenze, infrastrutturali, occupazionali e finanziarie, che rivestano altrettanta priorità. E dunque Musumeci annuncia che martedì prossimo 4 giugno il suo governo proporrà un emendamento all’Assemblea Regionale per cancellare a sua volta l’emendamento, già approvato dall’Assemblea, che ha rinviato le elezioni alle Province al prossimo anno 2020. E Nello Musumeci afferma: “Il Parlamento, nella sua sovranità, ha ritenuto di rinviare la data delle elezioni provinciali, già fissata per il 30 giugno. Non posso in alcun modo condividere il posticipo di un anno delle elezioni di secondo livello e la permanenza di commissari, senza così dare possibilità alle comunità locali di essere coinvolte nella gestione degli Enti intermedi. Per questa ragione, il Governo proporrà un emendamento già nella seduta di martedì prossimo, ben prima che la norma approvata possa essere promulgata. Ho sempre contestato l’elezione di secondo grado e rivendicato il diritto del cittadino a eleggere direttamente il presidente della ex Provincia. Ma la legge vigente – ancorché non condivisa – va rispettata, anche dal Parlamento siciliano”.

“Riina non ha scritto il papello” (video)

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Al processo d’Appello sulla “trattativa”, il presidente Pellino dubita dell’autenticità del ‘papello’ consegnato da Massimo Ciancimino: “Non l’ha scritto Riina, ma le richieste sono sue”.


Lui è Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, che Giovanni Falcone ha sempre ritenuto “il più pericoloso” perché – sono parole di Falcone – “Vito Ciancimino è il più mafioso dei politici, ed è il più politico dei mafiosi”. Il 20 aprile del 2018, al processo di primo grado sulla presunta “trattativa” tra Stato e mafia all’epoca delle stragi tra il 1992 e il 94, la Corte d’Assise di Palermo, tra gli altri, ha condannato Massimo Ciancimino a 8 anni di reclusione per calunnia a danno dell’ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro.

Massimo Ciancimino
Ciancimino Massimo
Adesso, un anno dopo, è iniziato il processo d’Appello, ed anche i giudici di secondo grado, già in occasione della prima udienza, dubitano dell’attendibilità di Massimo Ciancimino. Il dubbio si riferisce al ‘papello’, ossia il foglio con le richieste scritte nero su bianco da Totò Riina allo Stato affinchè si interrompessero le stragi. Il ‘papello’ di Riina è stato consegnato alla Giustizia da Massimo Ciancimino, e adesso i magistrati dubitano dell’autenticità del documento. Infatti, il presidente della Corte d’Assise d’Appello, Angelo Pellino, nel corso della sua relazione introduttiva, così ha spiegato in Aula: “A far dubitare della autenticità del documento definito ‘papello’, consegnato da Massimo Ciancimino, sono le sicure modifiche apportate dallo stesso Ciancimino assieme alla persistente incertezza sul vero autore del documento. In definitiva le prove sull’autenticità finiscono per passare dalle dichiarazioni di Massimo Ciancimino, caratterizzate da oscillazioni e incertezze. Questi elementi costituiscono un ostacolo insormontabile a provare la sua autenticità sostenuta dall’accusa”. Poi, ancora il giudice Pellino ha aggiunto: “Anche lo stesso Salvatore Riina esclude di avere scritto alcunché. La falsificazione documentale è stata utilizzata da Massimo Ciancimino per supportare le sovrastrutture artificiosamente aggiunte, ma il contenuto corrisponde effettivamente alle richieste promanate dai vertici mafiosi. Lo stesso Giovanni Brusca, nel ’96, ancora prima di Massimo Ciancimino, parlò di un ‘papello’ precisando di non avere mai visto il documento scritto. E’ provato che Riina abbia risposto alla sollecitazione pervenuta facendo conoscere le condizioni per far cessare la strategia stragista. Non è provato che il papello sia stato effettivamente scritto da lui. Resta da provare che la minaccia di riprendere o proseguire la strategia stragista – nel caso in cui le condizioni non fossero state accolte – sia pervenuta al destinatario” – ha concluso il presidente Pellino. E anche la giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Marina Petruzzella, che nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa ha assolto l’ex ministro Calogero Mannino, giudicato in abbreviato, ha definito il ‘papello’ come “frutto di una grossolana manipolazione di Massimo Ciancimino”. E poi ha aggiunto: “Ciancimino lo ha fornito solo in fotocopia senza dare di ciò alcuna motivazione plausibile, posto che la circostanza che si trovasse in cassaforte all’estero non avrebbe impedito la consegna dell’originale. E naturalmente non si può non sottolineare come il castello accusatorio si sia fondato su documenti prodotti da Massimo Ciancimino in semplice fotocopia e non in originale”.

Agrigento e “Le strade per giocare” (video interviste)

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Ad Agrigento Legambiente ha aderito alla campagna “100 strade per giocare”, in conclusione del primo anno del percorso formativo “Educa Agrigento”, promosso dall’Ordine degli Architetti di Agrigento, e sostenuto in collaborazione con gli Istituti comprensivi Agrigento Centro, Esseneto, e delle Ancelle Riparatrici. L’iniziativa è stata patrocinata dall’Amministrazione comunale e dall’Arcidiocesi di Agrigento. Al mattino di oggi venerdì 31 maggio i volontari di Legambiente, la sezione di Agrigento dell’associazione dei Bersaglieri, e circa 300 studenti, hanno attraversato il tracciato arabo di Agrigento, fino alla Cattedrale, dove i più piccoli sono stati coinvolti in vari giochi. In occasione dell’evento, il presidente dell’Ordine degli Architetti, Alfonso Cimino, ha donato un defibrillatore a Gise 118.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Ad Agrigento per Michele Mongiovì (video interviste)

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Ad Agrigento, alla Provincia, nella sala Giglia, un incontro-dibattito su “L’impegno politico e la testimonianza cristiana in Michele Mongiovì”, su iniziativa del Centro di bioetica Evangelium Vitae.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

L’Affaire Moro a Casa Sanfilippo (video interviste)

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Ad Agrigento, lunedì prossimo, 3 giugno, a Casa Sanfilippo, nella Valle dei Templi, alle ore 17:30, si svolgerà un convegno sul tema: “Leonardo Sciascia ‘Affaire Moro’ – La frase più mostruosa di tutte: qualcuno è morto al momento giusto”. L’iniziativa è organizzata da Franco Zanini ed è promossa dalla Società agrigentina di storia patria, dall’associazione culturale Maria Cristina di Savoia, dal Parco Valle dei Templi e dall’Ande. Interverranno Giuseppe Parello, Marina Arnone, Lillo Brunetto, Carola Depaoli, Salvatore Pezzino e Zino Pecoraro. Voce narrante di Giusy Carreca.

Le interviste a Franco Zanini ed a Zino Pecoraro sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Costituita la Pro Loco San Leone, Paquito Danile è il presidente (video intervista)

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Paquito Danile

Paquito Danile
Ad Agrigento è stata costituita la Pro Loco San Leone. Il medico Paquito Danile è il presidente. In proposito oggi al Videogiornale è in onda un’intervista allo stesso Danile.

Domenica corre il treno storico da Porto Empedocle a Caltanissetta

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Domenica prossima 2 giugno correrà ancora il Treno storico, allestito dall’assessorato regionale al Turismo in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato e con l’associazione Ferrovie Kaos. Partenza domenica mattina dalla stazione di Porto Empedocle succursale alle ore 8:35, in direzione Racalmuto e Caltanissetta, con fermate nelle stazioni di Porto Empedocle Centrale (8.41), Tempio di Vulcano (8.55), Agrigento Bassa (9.10), Aragona Caldare (9.27) e arrivo a Racalmuto alle 9.46. A Racalmuto escursioni nel centro storico e pranzo in trattoria. Ore 14:30 si riparte da Racalmuto verso Canicattì (15.11) e Caltanissetta con arrivo alle 15.46. A Caltanissetta sono in programma diverse iniziative di intrattenimento. Poi si riparte da Caltanissetta alle 17.50 con arrivo previsto a Porto Empedocle succursale alle 20.25. I biglietti costano dai 10 ai 20 euro. Altre informazioni su www.fondazionefs.it .