Ping pong di provvedimenti giudiziari intorno al Castello “Colonna” a Joppolo Giancaxio, adibito a struttura ricettiva, di intrattenimento e ristorazione, gestita dalla società della famiglia Firetto. Lo scorso 8 gennaio la sezione del Tribunale del Riesame di Agrigento, presieduta da Wilma Mazzara, ha disposto il dissequestro del Castello, già sequestrato il 20 dicembre del 2018 dai Carabinieri su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, e su richiesta della sostituto procuratore, Antonella Pandolfi, e del procuratore aggiunto, Salvatore Vella, per presunti abusi edilizi. Ebbene, la Procura della Repubblica di Agrigento ha presentato ricorso in Cassazione contro il dissequestro e la Cassazione ha accolto il ricorso rinviando gli atti ad un’altra sezione del Tribunale del Riesame che deciderà nel merito: sequestro sì o sequestro no. Nel frattempo la struttura è del tutto funzionante, non essendo stato annullato il dissequestro o disposto un ulteriore sequestro.
Castello “Firetto”, rinvio atti al Riesame
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Anna Gangarossa sulla “Settimana dello Studente” dell’Agrigento Centro
Approvata la legge di riforma della Pesca. Gli interventi di Musumeci e di Bandiera
All’unanimità l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il disegno di legge intitolato “Norme per la salvaguardia della cultura e delle identità marine e per la promozione dell’economia del mare. Disciplina della Pesca Mediterranea in Sicilia”. Si tratta di un testo composto da 42 articoli suddivisi in 9 capi, che è stato presentato dal governo regionale. La legge regolamenta le attività legate all’economia del mare e all’indotto che intorno ad esso ruota con l’obiettivo di modernizzare, innovare e valorizzare le attività degli imprenditori ittici, favorendo la pesca turismo, l’itti-turismo e la vendita diretta. E poi, promuove lo sviluppo delle infrastrutture di filiera come i mercati del pescatore, i mercati ittici, i porti e i luoghi di sbarco, e ciò attraverso una “Rete di Coordinamento dei comuni marinari siciliani”. Ampio spazio è riservato anche alla sostenibilità ambientale e ai piani di gestione, ovvero le norme che disciplinano come e dove i pescatori possono svolgere la propria attività, la tipologia degli attrezzi da pesca nonché i periodi nei quali la pesca è concessa. Tra le novità introdotte, anche “Le strade e le rotte del tonno rosso”, itinerari turistici che coinvolgeranno, tra l’altro, musei del mare e aree marine protette”. In proposito interviene il presidente della Regione, Nello Musumeci, che commenta: “Dopo quasi 20 anni dotiamo la Sicilia di una legge sulla pesca moderna, articolata, attenta alla marineria e alle attività sportive, sensibile alle esigenze ambientali e adatta a rilanciare un settore produttivo purtroppo trascurato nel passato. Ringrazio tutti i gruppi parlamentari per il lavoro svolto in un clima di grande responsabilità”. E l’assessore alla Pesca, Edy Bandiera, afferma: “Tra le norme più significative della legge vi è, senz’altro, quella che introduce un ‘fondo di solidarietà regionale della pesca e dell’acquacoltura’, destinato ai familiari, alle imprese di pesca, e alle aziende di acquacoltura, colpite da naufragi e danni, legati al maltempo e alle avversità meteo marine. Con questa ulteriore norma consentiamo alle imprese di pesca e alle aziende del settore di potere ripartire dopo accadimenti che di fatto ne ostacolerebbero ogni opportunità”.
Alla Provincia si rievoca Ines Giganti Curella
Ad Agrigento, oggi, giovedì 6 giugno, alla Provincia, nella Sala Giglia, in occasione del primo centenario del Partito Popolare, alle ore 18 sarà rievocato e dibattuto l’impegno politico e la testimonianza cristiana in Ines Giganti Curella. Interverranno Enzo Di Natali, Michelangelo Taibi, Mariagrazia Brandara e Margherita La Rocca Ruvolo.
I 205 anni dell’Arma dei Carabinieri (video interviste)
Sicilia, voto Province e rimpasto Governo (video)
Due i fronti di scontro alla Regione: il voto alle Province, forse ad ottobre, e la ricomposizione della Giunta, tra maxi rimpasto o solo due nomine.
L’Assemblea regionale siciliana ha approvato un emendamento, a firma tra gli altri di Vincenzo Figuccia e di Danilo Lo Giudice, che ha rinviato dal 30 giugno all’anno prossimo 2020, non prima di aprile, le elezioni alle Province in Sicilia. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, innamorato delle Province sull’orlo del precipizio finanziario (Messina e Siracusa sono già cadute), ha ribattuto che il governo avrebbe presentato un secondo emendamento per cancellare il primo e confermare la data del 30 giugno. E Musumeci ha inteso il voto sul suo emendamento come un “voto di fiducia” al suo governo, schierandosi sul fronte opposto a Gianfranco Miccichè ed a Cateno De Luca, promotori del rinvio al 2020. Adesso, secondo saggezza latina, “in medio stat virtus”, ovvero né ora né troppo dopo, ma nel mezzo: il prossimo ottobre, a meno di altri imprevisti e incidenti di percorso, e se regge la barcollante pace sancita tra Musumeci e Miccichè, si svolgeranno le votazioni di secondo livello, ossia votano solo sindaci e consiglieri comunali per eleggere presidenti e consiglieri provinciali. Nel frattempo, un altro tizzone ardente scatena il fuoco tra i palazzi d’Orleans e dei Normanni. Si tratta del rimpasto della giunta Musumeci: dal palazzo dei Normanni, dall’Assemblea, si invoca un maxi rimpasto della giunta, nel rispetto della nuova cartina geografica politica disegnata dalle elezioni Europee del 26 maggio. Invece, a palazzo d’Orleans il presidente della Regione non intende procedere allo stesso passo dei suoi predecessori che, nel corso dei cinque anni di legislatura, hanno dimesso e nominato decine e decine di assessori per accontentare a turno gli appetiti di tanti. E così Nello Musumeci ha già replicato: “Non sarà un maxi rimpasto, non un rimpasto, ma un rimpastino”. Il che, tradotto, significa: le poltrone vacanti sono due, Sebastiano Tusa ai Beni Culturali, e Sandro Pappalardo al Turismo. E, dunque, se i più accaniti pretendenti come Saverio Romano, Raffaele Lombardo, Gianfranco Miccichè e Cateno De Luca rinunciano a tirare troppo la corda, saranno nominati solo due nuovi assessori. Al Turismo al posto di Pappalardo sarebbe papabile il catanese Manlio Messina, anche lui in quota Fratelli d’Italia, ed attuale coordinatore del partito di Giorgia Meloni nella Sicilia Orientale. Ai Beni Culturali, al posto del compianto Tusa, Musumeci auspica un tecnico di elevato profilo, rifuggendo da nomine di carattere politico.
Esplode bombola al mercato di Gela, 20 feriti, 5 sono gravi (video)
A Gela, in provincia di Caltanissetta, al mercato settimanale in via Madonna del Rosario, lo scoppio di una bombola di gas, collegata ad un furgoncino ambulante per la vendita di polli allo spiedo, ha provocato il ferimento di 20 persone.
Le fiamme, dopo l’esplosione, sono divampate violente. I Vigili del fuoco hanno concluso il proprio lavoro nel primo pomeriggio. Tra i 20 feriti vi sono 5 ustionati in modo grave tra cui due donne a lavoro sul furgoncino ed il titolare del mezzo, un uomo di 45 anni originario di Grotte, in provincia di Agrigento.
I cinque feriti gravi sono stati trasferiti al Centro gravi ustioni del Cannizzaro di Catania e del Civico di Palermo. Sul posto sono intervenuti, inoltre, Carabinieri, Polizia e Soccorritori del 118. La Procura di Gela ha avviato un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente ed eventuali responsabilità.