A seguito della segnalazione dell’associazione ambientalista “MareAmico” di Agrigento sulla presenza di acqua scura in prossimità del litorale delle Dune a San Leone, l’Aica, l’Azienda idrica dei Comuni agrigentini, precisa di essere prontamente intervenuta, in regime di reperibilità, per effettuare i necessari controlli sugli impianti gestiti nella zona interessata. A termine delle verifiche tecniche eseguite, non è stata riscontrata alcuna anomalia né malfunzionamento delle infrastrutture di competenza. Aica è sempre a disposizione delle autorità competenti per ogni ulteriore approfondimento, e conferma il costante impegno nella tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
Agrigento, San Leone, corso d’acqua fognaria bagna le Dune (video)
Agrigento, San Leone, il primo maggio, come in tutta Sicilia, inizia ufficialmente la stagione balneare, e, come segnala e documenta l’associazione ambientalista MareAmico, coordinata da Claudio Lombardo, un corso d’acqua fognaria bagna la spiaggia delle Dune riversandosi in mare… VIDEO
Casteltermini, un incendio ha incenerito due autocompattatori
A Casteltermini, a valle di via Bonfiglio, prima un boato e poi un incendio ha investito e distrutto due autocompattatori parcheggiati. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di Mussomeli e del Comando provinciale di Agrigento. Ad occuparsi delle indagini sono i Carabinieri della locale stazione. I due mezzi sono di proprietà di un’azienda di San Biagio Platani, e sono stati utilizzati quotidianamente per la raccolta dei rifiuti urbani. Si privilegia l’ipotesi dell’origine dolosa delle fiamme.
Strage Monreale: un arresto (video)
I Carabinieri hanno arrestato un diciannovenne palermitano: sarebbe stato lui ad uccidere tre persone a Monreale la notte tra sabato e domenica.
A dieci chilometri da Palermo, a Monreale, in via Benedetto D’Acquisto, innanzi alla Caffetteria 365, a ridosso di piazza Duomo, all’1:30 della notte di domenica si è scatenata una rissa tra due gruppi di persone, uno di monrealesi e l’altro di palermitani provenienti dai quartieri Zen e Borgo Nuovo: calci, pugni, lancio di bottiglie, tavolini e sedie. E poi la sparatoria. Sono morti Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni, deceduti poco dopo essere stati trasportati agli ospedali Ingrassia e Civico a Palermo. Tre i feriti, di 16, 25 e 33 anni, di cui uno in gravi condizioni, poi morto anche lui, Andrea Miceli, il 25enne, cugino di Salvatore Turdo, e che prima di intervenire in aiuto del cugino ha chiuso in automobile la propria fidanzata raccomandandole di non uscire. Le vittime sono tutte di Monreale, incensurate. Gli altri due feriti, del tutto estranei alla rissa, il minorenne e il 33enne, Nicolò Cangemi, sono fuori pericolo di vita. Il 16enne è stato colpito alla nuca, e il proiettile si è conficcato a tre millimetri dalla corteccia cerebrale. Cangemi, che ha tentato di disarmare lo sparatore, è stato ferito ad una gamba. Sono stati sparati 18 colpi di pistola. A scatenare la rissa sarebbe stato un apprezzamento dei monrealesi sul modo di guidare il motorino dei palermitani, a velocità tra i tavoli. I Carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno arrestato il presunto responsabile del triplice omicidio.
Il ritratto di Totò Riina all’asta (video)
Il terzogenito di Totò Riina, Giuseppe Salvo, ha pubblicato sulle sue pagine Facebook e Instagram un post con un ritratto del padre. I dettagli.
Giuseppe Salvo Riina, secondo figlio maschio e terzogenito dell’ex capo dei capi di Cosa Nostra, ha pubblicato sulle sue pagine Facebook e Instagram un post con un ritratto del padre. E, oltre 500 like, sono stati scritti decine di commenti di follower entusiasti e con apprezzamenti verso Totò Riina. Del tipo: “Bellissimo grande uomo”, “Grande zio Totò”, “Onore a un uomo che non ha mai chinato il capo davanti alla vera mafia che è lo Stato”, “Bellissimo, ne voglio uno”. E alle domande se fosse in vendita, Giuseppe Salvo Riina ha prontamente risposto e ha scritto: “Adesso farò un sorta di sondaggio sorteggio tra tutti i miei follower di Facebook sia di Instagram. Sceglierete voi stessi un ritratto tra tutti quelli che ho ricevuto, e il più votato tra tutti questi lo metterò all’asta e qualcuno di Voi lo potrà avere in casa propria come opera d’arte unica. Il dipinto prescelto per essere battuto all’asta sarà firmato (dietro la tela) da me. E lo invierò all’aggiudicatario con un biglietto di carta redatto di mio pugno, dove sarà dichiarata l’autenticità dell’opera d’arte e che rispecchia al 100% quella che è postata in questo momento sui miei Social Network…!!!”. E un follower commenta: “Magari… andrebbe sold out in pochi minuti”. Non è la prima volta che Giuseppe Salvo Riina si cimenta sui social, con post ritenuti spesso discutibili e inappropriati. Ad esempio, lo scorso Ferragosto ha pubblicato un post sui social, e ha scritto: “Buon Ferragosto a tutti voi da: Via Scorsone 34, 90034 Corleone, Italia”. E a corredo ha inserito una sua foto che lo ritrae con occhiali da sole a specchio e cappello sportivo. Ebbene, da tanti tale post è stato interpretato come una provocazione, una sfida allo Stato. E ciò perché la via storica dove è l’abitazione della famiglia Riina, la via Scorsone, dal novembre del 2018 non è più via Scorsone ma via Cesare Terranova, il giudice ucciso dai corleonesi di Riina e Provenzano il 25 settembre del 1979, insieme al suo collaboratore, il maresciallo Lenin Mancuso. L’ex Commissione straordinaria del Comune, composta da Giovanna Termini, Rosanna Mallemi e Maria Cacciola, che per più di due anni ha retto il Comune di Corleone sciolto per mafia, decise di cambiare il nome alla strada come segnale di presenza dello Stato. E l’iniziativa fu condivisa e sostenuta dal prefetto di Palermo dell’epoca, Antonella De Miro. Già alcuni mesi prima del novembre del 2018, le commissarie prefettizie, senza alcun timore riverenziale, notificarono in via Scorsone 34 a casa di Ninetta Bagarella, vedova di Totò Riina, una ingiunzione di pagamento della tassa sui rifiuti. Poi l’arcivescovo di Monreale, monsignor Michele Pennisi, ordinò che le processioni non sfilassero più sotto casa dei Riina. Giuseppe Salvo Riina è rientrato a Corleone nella primavera del 2023. Ha scontato una condanna a 8 anni e 10 mesi per associazione mafiosa, riciclaggio ed estorsione. Dopo la scarcerazione è stato tra il Veneto e l’Abruzzo. E’ stato ammesso al regime di affidamento ai servizi sociali, e ha svolto un percorso di reinserimento sociale con l’Associazione famiglie contro la droga, terminando gli studi e laureandosi. Ha anche scritto un libro: “Riina family life”, tradotto pure in inglese, in cui racconta la sua vita e quella della sua famiglia.
Precipita da un tetto: morto quindicenne
A Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, un gruppo di ragazzini è entrato, probabilmente per gioco, per curiosità, in un ex stabilimento vitivinicolo al lungomare San Vito, nonostante alcuni cartelli segnalino il divieto di ingresso. Ebbene, un ragazzino di 15 anni, Leonardo Titone, è morto precipitato dal tetto, che è crollato. Lo schianto, da diversi metri, si è rivelato fatale. Un suo amico, di 14 anni, è stato trasportato in gravissime condizioni in ospedale.
“Mafia dei pascoli nell’entroterra agrigentino”: indagini concluse
Presunta “mafia dei pascoli” a Santa Margherita Belice: la Procura di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
La Procura di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di cinque indagati nell’ambito di un’inchiesta antimafia culminata lo scorso 3 giugno nell’arresto a Santa Margherita Belice, ad opera della Squadra Mobile di Agrigento, dell’anziano boss Pietro Campo, 72 anni, già condannato per mafia e detenuto, poi il figlio, Giovanni Campo, 34 anni, Pietro Guzzardo, 46 anni, e Pasquale Ciaccio, 59 anni. E poi Domenico Bavetta, 43 anni, di Montevago. A vario titolo gli si contestano i reati di estorsione e illecita concorrenza con minaccia o violenza, aggravati dal metodo mafioso, e di aver agevolato l’associazione mafiosa “Cosa nostra”. Dalle indagini, a cui ha contribuito anche la Squadra Mobile di Palermo, è emerso un capillare controllo per la gestione illecita delle attività agro-pastorali, con relativo utilizzo dei fondi agricoli, sul territorio agrigentino compreso tra Santa Margherita Belice, Montevago e Sambuca di Sicilia, fino al confine con Contessa Entellina in provincia di Palermo. Per praticare tali condotte, gli indagati si sarebbero avvalsi della indiscussa forza intimidatoria derivante dall’essere riconosciuti quali esponenti di vertice del mandamento mafioso di Santa Margherita Belice. Tra l’altro gli indagati avrebbero costretto i proprietari e i gestori dei terreni agricoli a cedere la disponibilità di ampie aree di terreno da adibire al pascolo abusivo del bestiame, imponendo il pagamento di canoni irrisori che, in taluni casi, non sarebbero stati nemmeno corrisposti. E sarebbe stato vietato anche di esercitare attività agricole collaterali che alterassero il libero pascolo delle greggi, massimizzando quindi i profitti lattiero – caseari, e prevaricando su beni immobili altrui. Adesso gli indagati entro 20 giorni hanno facoltà di opporre atti e mezzi a difesa. Poi la Procura, a meno di altri provvedimenti, depositerà l’istanza di rinvio a giudizio.
Sparatoria a Monreale, tre morti (video)
A dieci chilometri da Palermo, a Monreale, in via Benedetto D’Acquisto, innanzi alla Caffetteria 365, a ridosso di piazza Duomo, all’1:30 della notte di domenica si è scatenata una rissa tra due gruppi di persone, uno di monrealesi e l’altro di palermitani provenienti dai quartieri Zen e Borgo Nuovo: calci, pugni, lancio di bottiglie, tavolini e sedie. E poi la sparatoria. Sono morti Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni, deceduti poco dopo essere stati trasportati agli ospedali Ingrassia e Civico a Palermo. Tre i feriti, di 16, 25 e 33 anni, di cui uno in gravi condizioni, poi morto anche lui, Andrea Miceli, il 25enne, cugino di Salvatore Turdo, e che prima di intervenire in aiuto del cugino ha chiuso in automobile la propria fidanzata raccomandandole di non uscire. Le vittime sono tutte di Monreale, incensurate. Gli altri due feriti, del tutto estranei alla rissa, il minorenne e il 33enne, Nicolò Cangemi, sono fuori pericolo di vita. Il 16enne è stato colpito alla nuca, e il proiettile si è conficcato a tre millimetri dalla corteccia cerebrale. Cangemi, che ha tentato di disarmare lo sparatore, è stato ferito ad una gamba. Sono stati sparati 18 colpi di pistola. A scatenare la rissa sarebbe stato un apprezzamento dei monrealesi sul modo di guidare il motorino dei palermitani, a velocità tra i tavoli. I Carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno arrestato il presunto responsabile del triplice omicidio. Si tratta di Salvatore Calvaruso, 19 anni, di Palermo. La Procura gli contesta i reati di strage, porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco. Calvaruso, gravato da precedenti penali non di rilievo, è stato ristretto nel carcere “Pagliarelli”. Lui, probabilmente per depistare e non essere identificato tramite il numero di targa del suo scooter, si è presentato nottetempo ai Carabinieri della Stazione del suo quartiere per denunciare il furto del suo motorino. I militari hanno subito ipotizzato un collegamento con quanto accaduto a Monreale. Secondo gli investigatori, insieme a Calvaruso vi sarebbero state altre quattro persone: in cinque su tre motorini, e con due pistole.
Elezioni al Libero Consorzio comunale di Agrigento. Ha votato il 90% tra sindaci e consiglieri comunali
Oltre il 95% tra sindaci e consiglieri comunali della provincia di Agrigento ha votato per eleggere il nuovo Presidente ed il nuovo Consiglio del Libero Consorzio comunale formato da 12 membri.
Hanno votato alle ore 21,00 ben 562 dei 584 elettori.
Entrambi i due candidati hanno espresso il loro voto in orari diversi: Giuseppe Pendolino, Sindaco del Comune di Aragona ha votato questa mattina intorno alle ore 9.00 e Stefano Castellino, attuale Sindaco di Palma di Montechiaro, ha votato in tarda serata alle ore 20.30
L’elezione del nuovo Presidente del Libero Consorzio comunale e’, senza dubbio, una elezione molto attesa per il profondo significato politico dopo circa 13 anni di commissariamento a seguito della Legge Delrio che ha istituito nella ex Provincia una elezione di secondo livello a suffragio ristretto.
Con la legge regionale del 4 agosto 2015 sono stati, successivamente, istituiti i Liberi Consorzi Comunali e le città metropolitane.
Sono, infatti, tre gli organi rappresentativi di riferimento : il Presidente del Libero Consorzio Comunale, il Consiglio del Libero Consorzio Comunale composto n. 12 componenti ed in ultimo, l’Assemblea del Libero Consorzio Comunale, composta dai Sindaci appartenenti al Libero Consorzio comunale di Agrigento.
Le operazioni di scrutinio elettorale saranno effettuate domani mattina alle ore 8.
“Dalla lana al biochar in agricoltura: il Gruppo Operativo G. O. Nuovi Orizzonti per la lana Ovina organizza una importante Giornata di studi
Il Gruppo Operativo G.O. Nuovi Orizzonti per Lana Ovina, nell’ambito del progetto Wool2Resource, finanziato dal PSR Sicilia 2014-2022 Sottomisura 16.1, ha organizzato per martedì 29 aprile una campagna dimostrativa in due aziende sperimentali dimostrativi. I lavori hanno per tema “Dalla lana al biochar in agricoltura”.
“In particolare – dice Simone Sangiorgi Innovation broker – saranno visitate le 2 aziende dimostrative-sperimentali: Coop.va S. Agata, in territorio di Castronovo di Sicilia, dove in serra sono state messe a confronto 3 specie ortive a foglia (Lattuga, Indivia e Bieta) con concentrazioni di biochar pari a 3,50 % e 7,00% in peso con i relativi substrati di confronto. Mentre presso i Vivai Platani, sempre in territorio di Castronovo di Sicilia, sono state valutate diverse specie forestali a rapido e/o accrescimento lento con concentrazioni di biochar al 3,50% e 7,00% con i substrati di confronto. Sono stati invitati imprenditori agricoli, studenti dell’Istituto di Agraria di Prizzi e diversi Tecnici operanti nel territorio”.