Ad Agrigento, venerdì prossimo, 3 dicembre, nei locali del Santuario dell’Addolorata, in via Garibaldi, alle ore 17:30 si svolgerà un convegno sul tema: “Una Chiesa e la sua gente – Testimonianze d’amore e devozione verso l’Addolorata”, organizzato, in onore dell’indimenticabile ingegnere, Salvatore Costantino, dalla Società agrigentina di storia patria, dall’Ande, e dall’associazione culturale “Maria Cristina di Savoia”. Il responsabile organizzativo è Franco Zanini. Interverranno don Lillo Argento, Lillo Brunetto, Marina Arnone, Carola De Paoli, Settimio Biondi, Gabriella Costantino, Gabriella Battaglia e Lillo Brunetto.
“Barconi Lampedusa”, Legambiente presenta un esposto alla Procura di Agrigento
Legambiente Sicilia, che gestisce la Riserva Naturale Isola di Lampedusa, denuncia che si è aggravata l’emergenza ambientale per il mancato smaltimento dei barconi utilizzati dai migranti e accumulati al porto di Lampedusa, tra decine di relitti semi affondati e rifiuti sparsi ovunque. Peraltro un peschereccio ha rotto gli ormeggi e si è arenato nei pressi della spiaggia di Cala Palme. Ecco perché Legambiente ha chiesto al Ministero della Transizione Ecologica, alla Prefettura di Agrigento ed alla Guardia Costiera un immediato intervento di rimozione, bonifica e di verifica delle conseguenze ambientali di quanto accaduto. Ed è stato presentato un esposto anche alla Procura della Repubblica di Agrigento per accertare come mai i barconi non siano stati rimossi per tempo e come mai, successivamente al sequestro, non siano stati posti in sicurezza almeno con la bonifica dagli idrocarburi e da altri rifiuti inquinanti.
“Mio padre, Salvatore Di Gangi, è morto per un malore. Non siamo stati avvisati della sua scarcerazione”
I familiari del boss di Sciacca, Salvatore Di Gangi, 79 anni, rinvenuto morto domenica scorsa lungo un binario ferroviario a Genova, hanno nominato un perito di parte che assisterà all’autopsia disposta dalla Procura di Genova. E poi si sono rivolti alle Agenzie di stampa per correggere la versione di quanto accaduto. In particolare, il figlio Alessandro afferma: “Mio padre non è stato investito da un treno come è stato detto, ma assai probabilmente è morto per un malore sopraggiunto per un deficit da insulina. Il macchinista del treno si è accorto del corpo riverso sui binari, fermandosi in tempo e lanciando l’allarme. Mio padre è stato scarcerato da Asti per scontare la condanna a Sciacca. Ma della scarcerazione noi familiari non siamo stati avvisati, non è arrivata alcuna telefonata, non lo avremmo certamente abbandonato, anche perché mio padre era molto malato. E’ dal 2017 che presento istanze affinché gli fossero concessi gli arresti domiciliari per ragioni di salute. E’ chiaro che se fossimo stati informati ci saremmo precipitati per andare a prenderlo”.
Licata, arrestato in carcere un evasore recidivo
A Licata, in esecuzione di un’ordinanza di aggravamento della precedente misura cautelare, i Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della locale Compagnia hanno arrestato un licatese di 44 anni, perché evaso una seconda volta, dopo la prima, dagli arresti domiciliari imposti per scontare una condanna per furto aggravato. Pertanto il Tribunale di Sorveglianza di Agrigento ha ordinato a carico del recidivo il trasferimento in carcere, al “Pasquale Di Lorenzo” ad Agrigento.
Incastrato “spacca vasi” a Santo Stefano di Quisquina
Le persone che amano trascorrere il tempo libero dilettandosi a rompere i vasi ornamentali non vivono soltanto ad Agrigento, a danno dei vasi al Viale della Vittoria, bensì dimorano anche in provincia, a Santo Stefano di Quisquina, con la differenza, però, che a Santo Stefano una telecamera di video-sorveglianza ha immortalato il vandalo, che ha spaccato uno dei vasi in piazza San Giordano Ansalone, nel centro cittadino. Il sindaco, Franco Cacciatore, riferisce: “Dopo aver visionato le telecamere di sorveglianza della piazza, è stato prontamente individuato il responsabile del danno, che ha già provveduto a commissionare la nuova fioriera in ceramica”.
Agrigentino ed empedoclino ubriachi alla guida, denunciati
A Raffadali, in via Porta Palermo, all’ingresso del paese, si sono scontrate due automobili, una Fiat Punto e una Ford Fiesta. Nessun ferito. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri. Il pilota della Fiesta, 45 anni, di Agrigento, con 1,44 grammi di alcol per ogni litro di sangue, è stato denunciato alla Procura di Agrigento per guida in stato di ebbrezza e gli è stata ritirata la patente. E ad Agrigento, in via Unità d’Italia, i Carabinieri hanno denunciato un altro ubriaco alla guida, un uomo di 52 anni di Porto Empedocle, con 3,05 grammi di alcol per ogni litro di sangue. Peraltro, ha rischiato il coma etilico.
Agrigento, un marocchino denunciato per danneggiamento aggravato
Ad Agrigento un immigrato dal Marocco di 30 anni è stato già inquisito poche settimane addietro a seguito di un furto commesso a danno di un locale di animazione in via Dante. Ebbene, adesso i poliziotti della Squadra Volanti di Agrigento lo hanno denunciato a piede libero alla Procura per l’ipotesi di reato di danneggiamento aggravato. L’africano avrebbe spaccato i vetri di alcune automobili, forse per rubare, forse per vandalismo. Le automobili danneggiate sono state almeno una quindicina, tra via Empedocle, la zona della stazione ferroviaria, e la via Esseneto. Il marocchino è sospettato anche di altri danneggiamenti e furti a danno di altri esercizi commerciali.
Raffadali, cartellino giallo per stalker
Il questore di Agrigento, Maria Rosa Iraci, ha emesso un ammonimento, ovvero ha sollevato il cartellino “giallo”, a carico di un uomo di 27 anni di Raffadali, che si è invaghito di una di una giovane di 22 anni e ha assunto una condotta persecutoria, da stalker. Lei si è rivolta ai Carabinieri della stazione di Raffadali che, come secondo prassi, e dopo i dovuti riscontri, hanno subito segnalato il caso alla Questura di Agrigento. Qualora il 27enne dovesse mantenere tale condotta, sarà interessata la Procura di Agrigento per l’aggravamento della misura preventiva.
Agrigento, sventata occupazione abusiva alloggi
Ad Agrigento, in via Nicone, nei pressi della via Esseneto, ignoti hanno tentato di occupare un edificio disabitato con quattro appartamenti. Hanno imbiancato le pareti, e trasportati arredi, reti e materassi. I proprietari, avvisati dai vicini di casa, e che risiedono fuori Sicilia, hanno telefonato alla Polizia. Quando sono intervenuti gli agenti non vi è stata più traccia degli occupanti. Indagini sono in corso.
“Droga”, 12 arresti
Operazione antidroga all’alba di oggi dei Carabinieri a “Passo di Rigano” a Palermo. Arrestati 12 presunti spacciatori: 6 sono in carcere e gli altri ai domiciliari. I dettagli.
La piazza privilegiata per lo spaccio della droga, come documentato dai Carabinieri, è stata una villetta innanzi alla scuola ‘Michelangelo Buonarroti’ nel quartiere ‘Passo di Rigano’, in periferia, a Palermo. Ecco perché agli arrestati è contestata anche tale aggravante. Il mercato sarebbe stato attivo giorno e notte, tramite un gruppo di pusher sempre riforniti di crack, cocaina, hashish e marijuana, a disposizione di tanti clienti, provenienti anche dalla provincia. La droga sarebbe stata nascosta tra palazzi, strade e vicoli, il tutto sotto la vigilanza di apposite vedette. Dal 2018 al 2020 i Carabinieri della Compagnia di Monreale hanno mantenuto sotto stretto controllo la zona. E adesso, nottetempo, nell’ambito dell’inchiesta battezzata ‘Carthago’, hanno eseguito un’ordinanza cautelare, predisposta dalla Procura di Palermo e firmata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale, a carico di 12 indagati: 6 sono stati trasferiti in carcere, e altri 6 sono ristretti ai domiciliari. Gli si contestano i reati, in concorso tra loro, di produzione, traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante dell’avere spacciato nei pressi di un Istituto scolastico. Il ricavato della vendita della droga sarebbe stato utilizzato, soprattutto, per il sostentamento delle famiglie e per le spese legali dei detenuti. Gli arrestati avrebbero provveduto nelle loro abitazioni alla lavorazione e alla preparazione delle dosi di crack. Il business, secondo quanto accertato dai Carabinieri, avrebbe fruttato almeno 500mila euro all’anno. I componenti della banda avrebbero usato anche la violenza per imporre il predominio nella piazza di spaccio. Un acquirente sarebbe stato pestato in pieno giorno, insieme al padre intervenuto per proteggere il figlio, perché hanno sospettato che lui avesse collaborato con i Carabinieri per arrestare uno spacciatore. Gli indagati sarebbero stati tanto spavaldi da non temere la presenza dei Carabinieri, tanto che uno di loro avrebbe affiancato un militare e gli avrebbe rivolto delle velate minacce per smetterla con i controlli. Nel corso delle attività investigative sono state arrestate 9 persone in flagranza di reato, sono stati segnalati alla Prefettura 20 clienti come assuntori, e sequestrate circa 500 dosi di stupefacente. Il Comando provinciale dei Carabinieri di Palermo commenta: “L’operazione di oggi, insieme a quelle messe a segno pochi giorni addietro allo ‘Sperone’ con 57 arresti e alla ‘Vucciria’ con 7 arresti, rappresenta il frutto della costante azione di contrasto al grave fenomeno del traffico di stupefacenti. E’ un’azione senza sosta, attraverso l’incessante controllo del territorio e la capillare presenza su tutta la provincia di Palermo, con particolare riferimento alle aree e ai quartieri più disagiati”.
Gli arrestati in carcere sono: Samuele Azzara, 25 anni, Enrico Barone, 27 anni, Mirko Orefice, 23 anni, Domenico Pizzurro, 27 anni, Pietro Pizzurro, 22 anni, e Giuseppe Scalisi, 35 anni. Gli arrestati ai domiciliari sono: Giuseppe Aiello, 30 anni, Davide Di Bella, 25 anni, Alberto Mangia, 30 anni, Salvatore Pizzuto, 23 anni, Antonino Sileno, 26 anni, e Vincenzo Spina, 35 anni.