Come è noto, la Corte Costituzionale ha recentemente dichiarato incostituzionale l’ergastolo ostativo senza benefici penitenziari a carico di coloro che non collaborano con la Giustizia, ed ha invitato il Parlamento a legiferare di conseguenza. In proposito interviene Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni, che afferma: “Voglio lanciare un appello alla politica affinchè traduca lo sdegno espresso per la liberazione di Giovanni Brusca in un impegno reale per una approvazione veloce della riforma della legge sull’ergastolo ostativo sollecitata dalla Corte Costituzionale. Voglio dire a tutte le forze politiche, molte delle quali peraltro votarono la legge sui pentiti voluta da mio fratello, che oggi hanno l’occasione per dimostrare che la lotta alla mafia resta una priorità del Paese e che possono, al di là delle parole, attraverso una normativa giusta, evitare scarcerazioni e permessi ai boss che mai hanno interrotto il loro perverso legame con l’associazione mafiosa. Concedere benefici a chi neppure ha dato un contributo alla giustizia sarebbe inammissibile e determinerebbe una reazione della società civile ancora più forte di quella causata dalla liberazione, purtroppo inevitabile, di Giovanni Brusca”.