Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, e “Cento Passi”, bocciano la riforma dei rifiuti in Sicilia. Gli interventi di Anthony Barbagallo, Giampiero Trizzino e Claudio Fava.
La Commissione regionale Territorio e Ambiente, presieduta da Giusi Savarino, ha appena approvato il disegno di legge di riforma della gestione dei rifiuti in Sicilia. In attesa dell’approvazione definitiva da parte dell’Assemblea Regionale, l’opposizione, tutta, ovvero Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e “Cento Passi”, la bocciano in occasione di una conferenza congiunta tra il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, il componente 5 Stelle della Commissione Ambiente, Giampiero Trizzino, e poi Claudio Fava, leader del movimento “Cento Passi”. I tre sono concordi, e sottolineano: “E’ una legge dannosa, non risolve i problemi e ne crea di enormi, va ritirata”. Giampiero Trizzino spiega: “Si tratta del terzo tentativo del governo dopo i primi due falliti. E su questo disegno di legge anche l’Anac anti-corruzione, e persino il servizio studi dell’Assembla Regionale, sono critici. Poi ci sono profili di incostituzionalità, si prevede il trasferimento del personale dalle Srr, società di diritto privato, alle Ada, società di diritto pubblico: e come si sa, in una società pubblica si entra per concorso. Inoltre Musumeci parla di gestione pubblica ma poi vuole fare i termovalorizzatori, quindi in automatico apre ai privati: in quattro anni non è riuscito a fare un buco per la settima vasca a Bellolampo, figuriamoci se riesce a fare un termovalorizzatore”. E Claudio Fava, invece, punta il dito contro le modalità di gestione previste nella riforma. E afferma: “E’ una riforma pessima. Si va verso ambiti provinciali, i meno adatti per un percorso di smaltimento dei rifiuti. Ma quello che manca è una idea strutturale che modifichi il sistema, per investire sugli impianti pubblici e togliere la quota di fatturato che in regime di oligopolio è in mano ai privati. Probabilmente non c’è interesse da parte di Musumeci, per la tenuta del consenso, ad intaccare diritti consolidati. Proprio questo governo ha concesso proroghe e ampliamenti a discariche private sulle quali pendono inchieste giudiziarie gravi. Mentre sui termovalorizzatori, di cui si parla sottovoce nei corridoi dei palazzi, l’unico progetto presentato è quello della famiglia Leonardi, che si trova con le spalle al muro per le inchieste giudiziarie”. Ed Anthony Barbagallo conclude: “Siamo molto preoccupati, questo testo sui rifiuti è cervellotico e non risolve i problemi. Cinque anni fa, la Corte dei conti rilevò due questioni: il numero eccessivo di Ato e la necessità che le Srr, che li hanno sostituiti, dovessero essere pubbliche. Ci chiediamo come mai il governo Musumeci non è mai intervenuto per correggere questo sistema. Anzi, sugli Ato si incaponisce prevedendone addirittura nove. E la trasformazione delle Srr da private a pubbliche rientra in una procedura cosi tortuosa che non basteranno 20 anni”.