Il prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa, il commissario dell’Azienda sanitaria, Mario Zappia, e il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, sono intervenuti a seguito del dilagare dei contagi da coronavirus nella provincia agrigentina. Il prefetto Cocciufa ha affermato: “Se siamo diventati in breve tempo la terza provincia in Sicilia per nuovi contagi un motivo ci sarà, ed è anche semplice individuarlo: le persone, nonostante i divieti, escono e si riuniscono privatamente nelle case. Tutto questo ci porta ad alzare la soglia di attenzione ed entrare in una nuova fase, quella del rigore. Per questo motivo già da alcuni giorni sono stati potenziati, con l’impiego di tutte le forze disponibili, le attività di controllo del territorio. Ma tutto questo ovviamente non può bastare se i cittadini per primi non capiscono che il virus cammina sulle nostre gambe e siamo noi i principali artefici del nostro destino”. Ed il commissario Zappia ha affermato: “Il fenomeno ha preso una brutta piega e continuando con questo trend entriamo in una fase di allarme. Il dato preoccupante è l’aumento dei ricoveri. Le terapie intensive sono al limite della soglia critica. E’ stato accertato anche un caso di variante brasiliana su un anziano di Canicattì che era ricoverato al Barone Lombardo. Stiamo effettuando i tamponi che al momento hanno dato esito negativo. Superata la soglia di allarme l’Asp di Agrigento ha un piano B per fronteggiare l’emergenza ma questo comporterebbe eventuali ripercussioni sul sistema sanitario provinciale”. Ed il sindaco Miccichè ha affermato: “Ho poche armi a disposizione per fronteggiare l’emergenza virus ma quelle che ho le uso con determinazione. In molti mi chiedono di chiudere le scuole ma ci sono gerarchie e statistiche da rispettare. Invito i miei concittadini a rispettare le regole perché questo egoismo danneggia e colpisce tutti quanti”.