HomeCronaca"Caso scuole", anche ad Agrigento l'arma migliore è la prevenzione

“Caso scuole”, anche ad Agrigento l’arma migliore è la prevenzione

Sì, è vero: è stato il presidente della Regione, Nello Musumeci, con propria ordinanza, a disporre, per quanto riguarda la provincia agrigentina, la chiusura delle scuole a Raffadali, Alessandria della Rocca, Camastra e Caltabellotta. Ma è altrettanto vero che a Raffadali il sindaco, Silvio Cuffaro, ha anticipato il provvedimento del governo regionale disponendo autonomamente la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado aggiungendo anche drastiche misure restrittive come, tra l’altro, gli ingressi contingentati al Villaggio della Gioventù e al mercato settimanale. E altrettanto autonomamente ha chiuso le scuole del proprio paese il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino. In tanti altri paesi della provincia, anche nella città di Agrigento, sono stati chiusi autonomamente diversi istituti o plessi scolastici, e ciò in ragione del progressivo aumento dei contagi e del temuto avanzare della variante inglese, che, secondo quanto emerso, è particolarmente propensa ad aggredire ragazzi e bambini. Ed allora, a fronte di tutto ciò, perché gli organi preposti, compresi governo regionale e azienda sanitaria, ritengono di soprassedere rinviando di conseguenza l’eventuale chiusura delle scuole in futuro qualora ricorra l’aggravarsi dei contagi. Si tratta di una contraddizione in termini, perché contro ogni insorgenza patologica, dai tumori alle infezioni, l’arma migliore è la prevenzione, e non, invece, l’attesa dell’insorgenza o dell’aggravarsi della malattia. Sarebbe dunque opportuno che tutti gli organi preposti, cautelativamente, ripetiamo cautelativamente, disponessero la chiusura delle scuole a prescindere da competenze e concertazioni, a fine prettamente preventivo.

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