Dopo l’incardinamento e la scadenza dei termini di presentazione degli emendamenti, inizia il percorso della finanziaria in Assemblea. Miccichè raccomanda tempi celeri.
Dopo l’approdo a Sala d’Ercole, adesso la finanziaria della Regione Sicilia, così come proposta dalla giunta Musumeci e poi approvata in Commissione Bilancio, è stata incardinata in Aula. Nel testo esitato dalla stessa Commissione Bilancio sono stati contati 161 articoli, e si è proceduto già ad una scrematura. Infatti, sono stati stralciati 25 articoli, e adesso nel testo del documento contabile se ne contano 136, comprese le norme di contenimento della spesa fino a 40 milioni di euro per il 2021, così come imposto dall’accordo tra Stato e Regione per consentire il pagamento a rate in 10 anni del disavanzo da 1 miliardo e 700 milioni di euro. Ed il presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, ha spiegato: “Abbiamo stralciato 25 articoli perché incostituzionali o con problemi di copertura”. Dunque, bilancio e legge di stabilità sono stati incardinati ufficialmente e iniziano il percorso in Assemblea. Il termine per la presentazione degli emendamenti al bilancio è scaduto ieri giovedì a mezzogiorno. Invece, il termine per la presentazione degli emendamenti alla finanziaria è scaduto alla mezzanotte di oggi, tra giovedì e venerdì. Ancora Gianfranco Miccichè, rivolgendosi ai colleghi deputati, ha sollecitato prima delle scadenze tempi celeri ed ha ammonito così: “Non è tempo di barricate e lunghe battaglie d’Aula. La Regione è in gestione provvisoria e dobbiamo fare presto. Tante persone rischiano di non ricevere gli stipendi. Non ci saranno ostacoli a eventuali emendamenti aggiuntivi di carattere ordinamentale: ovviamente non me ne aspetto un migliaio perché abbiamo la necessità di correre con i lavori facendo comunque le cose per bene. Gli aggiuntivi se hanno un senso si possono presentare e li valuteremo, ma non siamo nelle condizioni di bloccare i lavori. La Regione è in gestione provvisoria, dobbiamo correre facendo le cose per bene, perché il rischio è che se si supera questo mese ci saranno persone che non prenderanno lo stipendio attendendo l’approvazione della finanziaria, e questo non ce lo possiamo permettere. Vorrebbe dire che non siamo una classe dirigente in grado di gestire l’Isola e io penso invece che lo siamo”. Lo stesso presidente di Sala d’Ercole ha tracciato una bozza di calendario verso l’approvazione della finanziaria entro i termini utili per scongiurare ancora l’esercizio provvisorio, già applicato tra gennaio e febbraio. E Miccichè prospetta: “La mia idea sarebbe quella di lavorare venerdì in questa settimana per iniziare i lavori della finanziaria e poi ripartire da lunedì pomeriggio. Da quel momento, fino a quando la legge di stabilità non sarà conclusa, vorrei stare giorno dopo giorno in Aula e, se fosse necessario, anche i sabati e le domeniche”.