HomeCronacaSarà revocato il permesso alla ricercatrice libica a Palermo, Shabbi

Sarà revocato il permesso alla ricercatrice libica a Palermo, Shabbi

Lo scorso 3 febbraio, a Palermo, in tribunale, il giudice per le udienze preliminari, Lorenzo Iannelli, a conclusione del giudizio abbreviato, ha condannato ad 1 anno e 8 mesi di reclusione, pena sospesa, la ricercatrice universitaria originaria della Libia, Khadiga Shabbi, per istigazione a delinquere in materia di reati connessi al terrorismo. La donna è stata arrestata nel dicembre 2015 dalla Digos e dalla Squadra Mobile di Palermo, ed è stata scarcerata dopo 8 mesi di detenzione. La Procura di Palermo, tramite il pubblico ministero, Calogero Ferrara, ne ha invocato la condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione allorchè, attraverso i social network, si sarebbe impegnata nella propaganda a gruppi estremisti islamici e avrebbe avuto contatti con organizzazioni terroristiche peraltro combattenti in Medio Oriente. Adesso Khadiga Shabbi è libera, senza alcuna prescrizione. E il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha chiesto al Questore di Roma “l’immediata revoca della protezione umanitaria concessa erroneamente a Khadiga Shabbi”, e che è stata concessa dalla commissione territoriale di Roma. La donna, dunque, è irregolare in Italia.

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