Mercoledì 17 maggio hanno depositato la propria candidatura a sindaco e le liste dei candidati al consiglio comunale di Trapani. E Girolamo Fazio, già sindaco di Trapani, e Antonio D’Alì, senatore di Forza Italia, proseguono la marcia nonostante quanto sia accaduto. Giovedì 18 maggio, a carico di Antonio D’Alì, la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha proposto la misura di prevenzione del soggiorno obbligato ritenendolo “socialmente pericoloso”. E venerdì 19 maggio le Procure di Palermo e Trapani hanno arrestato ai domiciliari Girolamo “Mimmo” Fazio, attuale deputato regionale del Gruppo Misto, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Mare Monstrum”. Ebbene, il comitato elettorale di Mimmo Fazio si è riunito e ha deciso la prosecuzione della campagna elettorale dichiarando alla stampa: “Nulla è cambiato, convinti come siamo dell’assoluta correttezza ed onestà di Mimmo Fazio, già dimostrata in oltre 10 anni di amministrazione della nostra città e nella gestione di ingenti finanziamenti.” E Antoni D’Alì ha scritto una lettera ai suoi concittadini, e, tra l’altro, ha affermato: “Sono un libero cittadino, e sono adesso a Roma per mia scelta, perché indignato per quanto accaduto. Intendo mantenere la mia candidatura a sindaco, che in questi giorni ho percepito con emozione essere fortemente condivisa da tantissimi di voi.” E poi, in riferimento a quanti hanno ipotizzato di rinviare le elezioni amministrative a Trapani, il senatore D’Alì risponde: “Sciami di stranieri propagatori di notizie superficialmente generalizzanti si aggirano per le nostre strade nel tentativo di mostrarci come una collettività interamente ai margini della legge. Addirittura alcuni osservatori esterni, anche siciliani, hanno pensato di offenderci dicendo che non siamo nelle capacità di formarci comunque un libero giudizio e, quindi, hanno proposto di bloccare il percorso democratico nella nostra città.” E contro l’ipotesi del rinvio del voto è anche l’ex magistrato Antonio Ingroia, adesso leader di “Azione civile”, che a Trapani sostiene il candidato sindaco Giuseppe Marascia. E le parole di Ingroia sono: “A Trapani bisogna votare nei tempi e nei modi previsti. È inaccettabile che legittimi provvedimenti dell’autorità giudiziaria possano sospendere il libero esercizio democratico. A maggior ragione in una città come Trapani dove le istituzioni sono storicamente inquinate da mafia e massoneria.”