La seconda sezione penale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, ha assolto dall’accusa di omissione di atti di ufficio (perchè il fatto non sussiste) la dirigente del polo universitario Olga Matraxia, 65 anni. La donna era assistita dall’avvocato Daniela Posante. Anche il pubblico ministero Emiliana Busto, questa mattina, al termine della requisitoria, aveva chiesto l’assoluzione, sostenendo che “l’oggetto della richiesta era vago e incerto, allo stesso modo neppure il destinatario della richiesta sembra essere stato corretto”.
La vicenda, che risale al 2012, scaturisce dalla denuncia di un imprenditore che in passato aveva avuto un rapporto di lavoro con l’ente e chiedeva di essere stabilizzato. Un esperto informatico, dopo avere lavorato con un contratto a progetto stipulato con una sua ditta, si era visto respingere la richiesta e chiese dei documenti al Cupa che giustificassero, invece, le assunzioni decise a vantaggio di altri precari che, a suo dire, avevano i suoi stessi requisiti. L’ente non rilasciò la documentazione con la motivazione della “carenza di interesse” da parte del richiedente che, invece, presentò una querela nei confronti di Matraxia – dirigente dell’ente in servizio nel settore amministrativo – e si è costituito parte civile.