Ci si mettono anche le sterpaglie. Qualcuno – nessun dubbio sul fatto che il rogo sia doloso – ha appiccato la scintilla alle sterpi rinsecchite e il fuoco, propagandosi, è riuscito ad arrivare fino ai cumuli di macerie accatastati sul retro del magazzino che, nella notte del 15 giugno scorso, venne devastato da un rogo durato per giorni. Un incendio che ha comportato lo sgombero, in via precauzionale, di tutti gli inquilini del palazzo di via Unità d’Italia a Fontanelle. A bruciare, ancora una volta, sono i resti di plastica, legna e cartone. Le fiamme sono altissime e la puzzolente nube che si solleva ha, di fatto, “imprigionato” a casa i residenti della zona. Una nube tossica che sta mettendo, di fatto, a repentaglio la salute pubblica. Sul posto, già da un po’, stanno lavorando i vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento. Ma serve personale perché pare che le fiamme, trovando “terreno fertile” in quel materiale accatastato e abbandonato, sono, ancora una volta, violente. Dalla centrale operativa del comando provinciale dei pompieri di Agrigento sono stati chiesti rinforzi e pare che stia arrivando, in supporto, – ci vorrà tempo naturalmente – una squadra da Palermo. Perché potrebbero anche esserci delle altre esigenze-emergenze.