La Corte di Cassazione ha rigettato l’istanza avanzata dai legali del boss di cosa nostra Giuseppe Falsone, condannato all’ergastolo e detenuto in regime di 41bis nel carcere di Novara, con cui chiedeva la possibilità di incontrare il fratello malato e che attualmente sta scontando una condanna a oltre 13 anni per tentato omicidio. Di fatto viene confermata la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Novara che già in passato aveva negato questa possibilità al boss originario di Campobello di Licata: “E’ ancora il capo di Cosa Nostra e il suo ruolo apicale non è mutato”