La Dia di Agrigento ha sequestrato dei beni per un valore di oltre 500mila euro. Nel dettaglio ha agito nei confronti di due imprenditori attivi nel settore edile e movimento di terra. Il provvedimento è scaturito nei confronti dei fratelli Valenti, Stefano e Gerlando originari di Favara , agli arresti domiciliari per associazione mafiosa. La sezione operativa di Agrigento, coordinata dal reparto indagini preventive della Dia, che ripercorrendo la loro “carriera” imprenditoriale e criminale a partire dagli anni ’90, ha messo in luce la “pericolosità sociale” di entrambi.
Nel dettaglio, nel 2018, i fratelli Valenti sono stati arrestati, insieme ad altri soggetti appartenenti a Cosa nostra, nell’amnito dell’operazione “Montagna”. Entrambi, per i fatti contestati, sono stati condannati ad una pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione.
Stefano Valenti, come ricostruito dalla Dia, era già stato protagonista delle indagini di “Akragas 2” che avevano permesso di disarticolare l’associazione criminale Cosa nostra agrigentina. L’anno successivo, fu condannato a quattro anni di reclusione per associazione mafiosa.
Lo spessore criminale di Valenti, secondo quanto ricostruito dalla Dia, è stato anche avvalorato dalle dichiarazioni di Giovanni Brusca. Nel 1997, che lo ha definito “uomo d’onore”. Grazie a lui, secondo quanto emerso, Brusca – in quei giorni latitante – riuscì ad incontrare il capomafia Antonio Di Caro.
Con il provvedimento di oggi, è stata accertata, l’ascesa imprenditoriale dei fratelli. “Continui rapporti criminali intrattenuti con i vertici mafiosi siciliani, i quali gli hanno consentito di accrescere illecitamente il loro patrimonio”.
Nei confronti di Stefano Valenti, è stato disposto, un sequestro dell’intero capitale sociale e del relativo compendio aziendale della società “Athe costruzioni Srl”, per l’attività di assunzioni appalti per i lavori del genio civile, con sede legale ad Agrigento. Nonché anche il 40 percento del capitale sociale della “Giarritella Srl” con sede a Favara ed oltre 11 beni mobili registrati.
A Gerlando Valenti, invece, è stato sequestrato il 60 percento del capitale sociale della Cogest Srl semplificata, esercente l’attività di movimento terra con sede legale a Favara. Sequestrati anche 5 immobili e numerosi conti correnti, ma anche fondi comuni, investimenti e un cavallo di razza.