I carabinieri della Compagnia di Licata e i poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento hanno eseguito una ordinanza cautelare a carico di 9 indagati emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, su
richiesta del Procuratore Capo Luigi Patronaggio e della Sostituto Procuratore, Alessandra Russo. L’ordinanza interessa due omicidi: Enrico Rallo, 39 anni, ucciso a Palma di Montechiaro il 9 novembre del 2015, e Salvatore Azzarello, ucciso a Palma di Montechiaro il 18 settembre del 2017. Secondo gli indaganti si tratta di due omicidi attribuibili a due gruppi familiari contrapposti, strutturati
in due organizzazioni criminali distinte con disponibilità di armi e
munizioni. Le indagini, particolarmente complesse, si sono avvalse dell’uso di
mezzi tecnici e della particolare conoscenza del territorio da parte della polizia giudiziaria. L’ordinanza cautelare ha permesso inoltre di
disarticolare due clan familiari dediti a reati contro la persona e il patrimonio. In carcere sono reclusi: Ignazio Rallo, 39 anni, Roberto Onolfo, 28 anni, e Angelo Castronovo 63 anni. Ai domiciliari sono ristretti: Pino Azzarello, 39 anni, e Carmelo Pace, 58 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato imposto a Giacomo Alotto, Gaetano Gioacchino Burgio, Giuseppe Giganti e Giuseppe Rallo. Dunque, secondo quanto emerso dalle indagini, Angelo Castronovo, 63 anni, e Salvatore Azzarello, 37 anni, avrebbero ucciso Enrico Rallo sospettato del furto di alcuni mezzi agricoli a danno di un amico dei due. Invece, Ignazio Rallo e Roberto Onolfo avrebbero ucciso Salvatore Azzarello per vendetta. Agli altri indagati si contestano reati minori legati alle armi e al favoreggiamento personale. Il Procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha chiosato: “Sarebbe bastata la denuncia del furto dei mezzi agricoli per scongiurare due morti e adesso lunghi periodi di detenzione. Purtroppo l’omertà regna sovrana”…interviste al Vg in onda oggi…