In occasione dell’esame e del voto all’Assemblea regionale del Collegato alla Finanziaria Regionale nel cui ambito dovrebbero essere stanziati i contributi annuali a favore dei Consorzi universitari siciliani, i consiglieri comunali di Agrigento, Pietro Vitellaro, Nino Amato, Gioacchino Alfano, Margherita Bruccoleri, Daniela Catalano, Teresa Nobile, Alessandro Sollano, Alfonso Mirotta, Gianluca Urso, Nello Hamel, Piera Graceffa, Enzo Licata, Mariagrazia Fantauzzo, Gabriella Battaglia, Giorgia Iacolino, Salvatore Falzone e Rita Monella, hanno scritto e rivolto un appello a tutti i deputati agrigentini all’Assemblea regionale, a difesa del Consorzio universitario di Agrigento.
Ecco il testo integrale:
Premesso che i consorzi universitari sono disciplinati dal Regio decreto n.1592 del 1933 (Testo Unico delle leggi sull’istruzione Superiore) che all’ articolo 60 così recita: ” I rettori ed i direttori hanno il dovere di promuovere qualsiasi forma di interessamento e di contribuzione finanziaria da parte di Enti o di privati a favore delle Università…loro incombe l’obbligo di promuovere la formazione di consorzi allo scopo di coordinare le iniziative nel modo più utile ed efficace…”, ed ancora all’articolo 61: “Ai Consorzi universitari è riconosciuta personalità giuridica. Ciascun Consorzio è costituito con la convenzione che determina i rapporti fra gli Enti e i privati partecipanti al Consorzio stesso”;
Premesso che nell’anno 1994 veniva fondato il CUPA dai soci: Provincia Regionale di Agrigento, Comune di Agrigento, Camera di Commercio di Agrigento e che nello statuto del polo, all’articolo 2 in particolare, si parla di convenzione con l’Università di Palermo in maniera non esclusiva, paventando la possibilità di stipulare convenzioni con altri atenei;
Premesso che i consorzi universitari sono considerati dal Consiglio di Stato (2605/01) quali aziende speciali degli enti territoriali che lo hanno costituito,
Considerato che la Regione Sicilia con l’art 3 della legge finanziaria vuole negare:
la natura del consorzio di ente strumentale ovvero azienda speciale dei soci che lo hanno costituito, escludendo i soci del CUPA dalla “governance” del consorzio;
Lo statuto del consorzio che disciplina la possibilità di stipulare contemporaneamente convezioni universitarie con più di un ateneo;
L’indipendenza economica del Consorzio, ponendo una serie di condizioni e preclusioni per l’accesso ai fondi;
Ritenuto che le spese gestionali del CUPA ammontano a circa 700.000 euro annui e che tale cifra assolve alla duplice funzione di:
Garantire il diritto allo studio
Investimento per la crescita di un territorio che, purtroppo, risulta ancora essere depresso sotto il profilo economico sociale;
Ritenuto che è’ necessario individuare corsi di laurea attinenti alle esigenze del territorio e contestualizzati con le richieste del mercato del lavoro.
CHIEDONO
Alla deputazione regionale tutta di impegnarsi a stralciare l’art. 3 delle Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2017 e di riscrivere il medesimo articolo tenendo conto:
Che il CDA del Polo deve essere composto da membri scelti dai soci fondatori, dovendosi ritenere il Cupa una azienda speciale degli enti che si sono costituiti in consorzio;
Che deve essere garantita la possibilità di stipulare convenzioni con più di un ateneo contemporaneamente, come disciplinato dallo statuto del CUPA;
Che dovrebbe essere previsto un contributo ordinario fisso da parte della regione per il Cupa di circa 700.000 euro, così da rendere il consorzio autonomo finanziariamente e quindi in grado di stipulare convenzioni con più atenei, assolvendo alle norme statutarie che lo disciplinano nonché al dettato normativo del regio decreto 1592/33.