Il Cga ha dato ragione al Comune citato da un sessantenne che anni fa realizzò in assenza di concessione edilizia, un cambio di destinazione d’uso, da fabbricato rurale a civile abitazione e ampliamento dello stesso, su un fabbricato, sito in c.da Vizzì, in relazione al quale, nell’ottobre 1994, il Comune di Montallegro aveva rilasciato la concessione edilizia.Il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha confermato il tenore della sentenza di primo grado condividendo, per un verso, l’assenza di alcun obbligo, in capo al Comune. Per altro verso, i giudici amministrativi hanno riconosciuto la piena legittimità del provvedimento di diniego impugnato richiamando sul punto la prevalente giurisprudenza secondo cui nessuna sanatoria (a prescindere dalla verifica in concreto degli altri presupposti per il suo rilascio) può essere accordata senza il consenso degli altri comproprietari in caso di opere che vadano ad incidere su loro diritti .Il Comune di Montallegro quindi avrà diritto anche al pagamento delle spese di giudizio liquidate in 2.000 euro oltre le spese obbligatorie per legge.