Dal 3 giugno gli spostamenti possibili tra le Regioni d’Italia. In Sicilia probabili alcuni accorgimenti. L’intervento del presidente della Regione, Nello Musumeci.
Dopo quasi tre mesi, a partire da mercoledì 3 giugno cadranno anche le ultime limitazioni: sarà possibile tornare a muoversi liberamente in tutta Italia. Niente più autocertificazione per spostarsi da una regione all’altra. La conferma arriva dal ministro della Salute, Roberto Speranza al termine del vertice convocato dal premier Giuseppe Conte. Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti infraregionali. Intanto continua ad essere monitorato l’andamento della curva. Dagli scienziati l’avvertimento che il virus non è affatto sconfitto. “La Sicilia riapre in sicurezza. Tracceremo gli spostamenti dei turisti”- dichiara il governatore Nello Musumeci. È volontà del presidente della Regione tracciare i turisti in entrata nell’Isola. “Occorrerà verificare la provenienza, l’esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare, indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista”. Queste le regole di Musumeci per chi dal 3 giugno arriverà in Sicilia da altre regioni per trascorrere le vacanze. Non verrà richiesto alcun “patentino sanitario” ai turisti. Il Governatore assieme all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, incontra a Palazzo d’Orleans l’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, con cui si sta studiando a una “procedura di sicurezza per richiamare i turisti a una Sicilia Sicura”. “Sicilia SiCura”, peraltro, è il nome dell’app già sperimentata da Razza per monitorare i siciliani rientrati da fuori regione. I turisti che prenotano saranno invitati a scaricare l’app. L’idea è un collegamento col servizio sanitario regionale: prima della vacanza si dovranno inserire alcuni dati, compresi quelli medici e rispondere a successivi “alert” sullo stato di salute durante la permanenza in Sicilia.
Fra i «consigli operativi» di Bertolaso, c’è il pool regionale “mobile”: decine di medici anti-Covid. Così come il protocollo per le strutture ricettive, con rigide regole per contenere i rischi. Ma soprattutto un piano d’emergenza in caso di sospetti contagi: tampone direttamente in hotel, isolamento e sanificazione di stanze e ambienti. Questo è ciò che potrebbe accadere in questa estate 2020 segnata dalla pandemia.