Il Governatore Musumeci ha scaricato la colpa sull’Anas, accusata di essere è una “zavorra”, un “fallimento” che ha “preso in giro i siciliani”. Ecco perché Musumeci passa dalla parole ai fatti e rilancia con una richiesta milionaria di risarcimento danni.
. “Ormai l’Anas in Sicilia è una zavorra – dice il governatore – Siamo stati presi in giro per troppo tempo. E’ inefficiente sia l’Anas nazionale che regionale, le interlocuzioni personali sono sempre importanti, ma non è possibile che la mia regione debba essere trattata come fosse terra coloniale. Sul piano legale saranno guai, è venuto meno il rapporto di fiducia con Anas e non escludiamo, dopo avere incontrato il ministro per le Infrastrutture, di mettere in discussione anche l’accordo quadro”.
Era chiaro a tutti fin dall’inizio che per l’Anas, con l’insediamento di Musumeci, non sarebbero stati tempi facili. Gli attacchi non sono mai mancati. Ora però Musumeci fa sul serio e ha affidato ai suoi legali il conteggio dei danni subìti dalla regione da richiedere ad Anas. Per Musumeci “l’Anas è vergognosamente inadempiente nei confronti della Sicilia. L’accordo con la Regione non è stato mantenuto. In Sicilia le opere affidate all’Anas rimangono ferme da decenni e in alcuni casi senza fare neppure un piccolo passo avanti”. E cita l’autostrada A19 Palermo-Catania, “questa telenovela del pilone del fiume Himera che doveva essere inaugurato lo scorso anno, poi in primavera. Adesso si dice a luglio.
Sullo sfondo rimane la vicenda del ponte Morandi di Genova che in un anno è stato rifatto. Abbiamo atteso due anni e mezzo sperando che qualcosa cambiasse, invece ci siamo resi contro che il tempo trascorso è stato inutile”.
E poi aggiunge: “Perché a Genova un ponte si fa in un anno e in Sicilia si devono aspettare anche 25 o 30 anni per un’opera importante?
L’Anas replica a quello che definisce “un ennesimo attacco ingiustificato e privo di rispondenza ai fatti reali. L’attacco, peraltro, risulta sorprendente alla luce della costante azione informativa che Anas dedica alla Regione su tutte le attività aziendali nell’isola e sulle criticità che gestisce quotidianamente con grande impegno. Il lavoro svolto da Anas e la dedizione dei suoi dipendenti non può essere vanificato da notizie prive di fondamento e lesive dell’immagine aziendale”.
Snocciola poi una serie di dati. “La produzione complessiva per lavori di manutenzione programmata è stata di circa 65 milioni nel 2017 – spiega la nota-, 85 milioni nel il 2018 e altrettanto nel 2019, triplicando la produzione media degli anni 2014-2016. Tra i principali cantieri ultimati possiamo citare i viadotti Morello, Cozzo Rocca, Mulini, sull’A19, la galleria Segesta sull’A29, i lavori di ripristino degli impianti di illuminazione, ventilazione e di sicurezza sull’autostrada Catania-Siracusa, il viadotto Petrulla sulla SS626 dir, i viadotti Belice e Verdura sulla SS115, il consolidamento del ponte Cinque Archi sulla SS121, il risanamento del viadotto Morello sulla SS122. Oltre la metà degli interventi attualmente in corso è operativa su cantieri di autostrade in gestione diretta Anas, per circa 130 milioni di euro e, di questi, larga parte sono assorbiti dall’autostrada A19 “Palermo-Catania” per la quale è in corso, come noto, un piano di investimenti da oltre 850 milioni di euro.
Non volendo entrare nel merito della vicenda, per noi agrigentini resta l’esempio del nostro viadotto Morandi, chiuso da anni; della Ss 189 Agrigento Palermo, eterno cantiere diventato impraticabile per via delle decine di semafori rimasti anche in questo caso da anni e dal raddoppio della SS640 Agrigento Caltanissetta, ancora in fase di completamento, anche in questo caso da anni.
Certo, dire che Agrigento è stata attenzionata per noi è sicuramente difficile