I casi coronavirus in Sicilia. Lo stato di attuazione degli interventi in emergenza covid 19 dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. I 100 milioni dal governo regionale.
Sono 1460 i casi di contagiati da coronavirus in Sicilia. Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 13.814. Sono risultati positivi 1.460 (101 più rispetto a sabato 28 marzo), e attualmente sono ancora contagiate 1.330 persone (88 più di sabato 28 marzo). Sono ricoverati 522 pazienti, di cui 71 in terapia intensiva, 808 sono in isolamento domiciliare, 65 guariti e 65 deceduti.
Ecco gli attuali positivi nelle varie province: Agrigento 75, Caltanissetta 61, Catania 368, Enna 181, Messina 266, Palermo 216, Ragusa 27, Siracusa 66, Trapani 70.
Nel frattempo, nell’ambito dello stato d’attuazione degli interventi in emergenza covid 19, l’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento, coordinata dal direttore generale Alessandro Mazzara e dal direttore sanitario, Gaetano Mancuso, ha finora concretizzato: all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento 12 posti di terapia intensiva nella cosiddetta “Recovery Room”, con isolamento dell’areazione delle stanze degenze covid 19 al terzo piano. Poi all’ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera sono in creazione 10 posti di terapia intensiva al complesso operatorio del primo piano. Il completamento è previsto entro il 4 aprile. Poi all’ospedale “Giovanni Paolo secondo” di Sciacca 10 posti di terapia intensiva nel reparto di Rianimazione. Poi all’ospedale “Barone Lombardo” di Canicattì sono in creazione 6 posti di terapia intensiva nel reparto di Rianimazione entro il 2 aprile. Poi all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata 6 posti di terapia intensiva nel complesso operatorio. Il tutto è con sistema di aerazione separata e mai centralizzata, con canali antimicrobici e filtrazione assoluta.
Ancora nel frattempo, la giunta regionale, presieduta da Nello Musumeci, ha stanziato 100 milioni di euro dalla Regione Siciliana per consentire alle famiglie disagiate di accedere all’assistenza alimentare. Lo stesso Musumeci commenta: “Si tratta di una prima necessaria risposta che vogliamo dare per consentire a migliaia di famiglie siciliane, ormai esasperate, di far fronte almeno alle immediate esigenze alimentari. Speriamo che arrivino prestissimo anche gli interventi dello Stato, da me più volte sollecitati. In queste settimane di paralisi sono cresciuti a dismisura nella nostra Isola i nuclei familiari più fragili e maggiormente disagiati, quelli cioè che stanno soffrendo più di tutti la perdurante crisi dovuta all’emergenza Coronavirus. Sono famiglie che in parte si aggiungono alle altre 450 mila dichiarate povere in Sicilia, secondo i dati dell’Istat. Le risorse saranno assegnate, in più tranche, a tutti i Comuni, che nella distribuzione dovranno prestare particolare riguardo alle nuove povertà determinate dalle famiglie che non percepiscono più alcun reddito, compreso quello di cittadinanza, e alcuna altra assistenza economica o sanitaria. A questa prima misura abbiamo potuto procedere in via amministrativa ed è il frutto della condivisione di tutti i gruppi parlamentari all’Assemblea Regionale e delle organizzazioni sociali. Adesso bisogna lavorare ad un Bilancio 2020 emergenziale, come abbiamo già concordato nel giro di incontri di mercoledì e giovedì scorsi. È questo lo spirito unitario, appena richiamato nel suo messaggio alla Nazione dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con il quale dobbiamo lavorare”.