Ad Agrigento, terra di Pirandello per antonomasia, le polemiche non mancano mai. Abbandonate le critiche sulla nuova segnaletica, tra “Basilicata dell’Immacolata” piuttosto che “Basilica dell’immacolata”, e il più recente “Raccogliete le delezioni dei cani”, anziché deiezioni, e poi ancora sulle strisce pedonali di color rosso e bianco o del semaforo della ztl all’ingresso della Via Atenea guasto e con centinaia di multe poi annullate, adesso, come di consueto, ritornano le polemiche sulla Sagra del Mandorlo in Fiore. Ad organizzare quest’anno la 72esima edizione non sarà più il Comune di Agrigento, ma ad occuparsi di tutto sarà l’Ente Parco Valle dei Templi, diretto da Giuseppe Parello, che ha scelto un format diverso. Prima di tutto è cambiato il nome. Scompare la parola “Sagra” che sarà sostituita con “Festa”, e poi non vi sarà la formula dei quattro week-end che dovevano precedere l’evento vero e proprio, a differenza dell’anno passato, che ha portato benefici a tutto il comparto turistico, inclusi ristoratori e commercianti, ma la Festa si protrarrà solamente 8 giorni, dal 4 al 12 marzo. Una manifestazione che punta a mettere insieme sia il Festival del Folklore che le manifestazioni collaterali con eventi culturali che possano essere di richiamo per i visitatori. Sono scelte che hanno portato diverse associazioni turistiche, alberghiere e anche il Distretto turistico di Agrigento ad affermare che si tratta di un grave errore, soprattutto il non continuare con il format dell’anno scorso, perché durante quelle settimane che anticipavano la Sagra, e in particolar modo, il momento più importante, come l’accensione del Tripode e la fiaccolata lungo le vie del centro storico, vi è stata un’ affluenza maggiore di turisti con un’offerta che è riuscita ad adattarsi alle nuove esigenze del viaggiatore ed alla sua crescente “fame” di cultura e di scoperta del territorio sotto nuovi punti di vista, anche apparentemente lontani da quelli canonici…Interviste al Vg…