Fissate al 19 aprile le elezioni Provinciali di secondo livello. Alle urne solo i consiglieri comunali e i sindaci. A Palermo, Catania e Messina il presidente è il sindaco.
Non è un errore se le si definisce ancora Province. Perché tali sono. Liberi Consorzi di Comuni? Liberi da che? Consorzi di che? Comuni con che? Sono solo parole vuote, formali e prive di sostanza, termini arruffati di una riforma arruffona quale è stata la legge istitutiva dei Liberi Consorzi di Comuni in Sicilia al posto delle Province. Sei Consorzi, corrispondenti ad altrettante sei ex Province, e tre Città Metropolitane: Palermo, Catania e Messina. L’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, si è incaponito nel non recepire “tout court”, dal francese “in breve” e quindi così come è, la riforma Delrio che ha soppresso del tutto le Province. E ha partorito una falsa riforma che si protrae da anni, tra difficoltà di gestione a carico degli stessi Enti, commissariamenti infiniti, ormai quasi 8 anni, e poi la barzelletta delle elezioni, annunciate e poi rinviate sistematicamente. In principio il voto è stato in calendario il 20 novembre 2016, e poi è stato rinviato al 26 febbraio 2017. Poi invece altro rinvio, a domenica 30 luglio 2017. Nel frattempo l’Assemblea Regionale ha approvato la legge di ripristino dell’elezione diretta del presidente e dei consigli delle Province, poi impugnata dal governo nazionale nell’ottobre 2017. La stessa legge ha fissato il 18 febbraio 2018 come data per le elezioni, poi ritenuta impraticabile e rinviata alle Amministrative della primavera 2018, 10 giugno 2018. Anzi no: altro rinvio al turno straordinario delle elezioni amministrative, quindi una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2018. E invece nulla. Adesso il governo Musumeci ha scelto: si vota domenica 19 aprile 2020. Si tratta di elezioni di secondo livello e quindi saranno alle urne tutti i sindaci e i consiglieri dei 390 Comuni dell’Isola. Nelle tre Città metropolitane, “Province”, di Palermo, Catania e Messina saranno eletti solo i Consigli, perché il presidente coincide, di diritto, con il sindaco del Comune capoluogo. E quindi saranno presidenti Leoluca Orlando, Salvo Pogliese e Cateno De Luca. Nei sei Liberi consorzi, quindi nelle altre sei “Province”, le elezioni comprenderanno invece presidenti e Consigli provinciali.