Fino al 29 aprile prossimo all’Assemblea regionale sarà sotto esame il testo della legge finanziaria, a fronte di 4 mesi di esercizio provvisorio di bilancio. Attenzione particolare è riservata ai fondi per l’assistenza ai disabili, che saranno sganciati subito dopo l’approvazione della legge di stabilità. E sulle modalità di sgancio pullulano le proposte. Ad esempio, si sarebbe a lavoro su alcuni emendamenti per destinare i 36 milioni di euro al momento a disposizione non direttamente alle famiglie interessate ma in convenzione con cooperative accreditate. E non si tratta di una proposta a casaccio ma frutto di una sollecitazione da parte dell’Alleanza delle cooperative italiane in Sicilia, che comprende Agci, Confcooperative e Legacoop, e del Forum del terzo settore. L’Alleanza e il Forum hanno scritto una lettera ai gruppi parlamentari, ai presidenti delle commissioni Bilancio e Sanità, Vincenzo Vinciullo e Pippo Digiacomo, e, tra l’altro, si legge: “Il meccanismo dei trasferimenti monetari diretti per ciascun soggetto rischia di non garantire l’effettività delle prestazioni e la qualità delle stesse per ciascun avente diritto. E poi, in ragione della crisi economica che ha colpito le famiglie siciliane, esse tenderanno a utilizzare le somme ottenute risparmiando sui servizi, rivolgendosi a fornitori meno professionalizzati.” Non sarebbe però tanto d’accordo lo stesso settore della disabilità, che, invece, e già da tempo, rivendica libertà di scelta delle famiglie sulle modalità di assistenza. Nel frattempo, altre incombenze alquanto incombenti incomberanno a Sala d’Ercole dopo essere già state esaminate in Commissione. Ad esempio, nell’ambito della gestione delle autostrade, vi è la fusione tra Cas e Anas, bocciata in Commissione Bilancio e che sarà ripresentata in Aula. Poi vi è la promozione in fascia superiore di circa 1600 dirigenti regionali. E poi, altre questioni più scottanti, per evitare che brucino tanto da impedire l’approvazione entro il 29, saranno trasferite, su iniziativa del presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone, in un testo collegato alla finanziaria da approvare dopo la finanziaria. E in tale testo cuscinetto vi saranno, tra l’altro, le soppressioni dell’Aran Sicilia e di Riscossione Sicilia, destinata alla cancellazione nonostante l’amministratore, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, abbia appena rassicurato che per mantenerla in vita non bisognano più i circa 120 milioni di euro in 2 anni previsti in bilancio.