Elaborata la media di cinque istituti di rilevazioni statistiche sul voto alle elezioni Politiche anticipate: maggioranza assoluta al centrodestra unito anche in Sicilia. I dettagli.
La crisi di governo, e l’eventuale voto anticipato: Matteo Salvini è forte dei sondaggi, e i numeri confermano che se si votasse subito, senza melina a centrocampo, la Lega sfonderebbe il 38%. E il centrodestra unito, dunque Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, otterrebbe oltre il 50%, la maggioranza assoluta, sia dei voti che dei seggi alla Camera e al Senato. E così sarebbe anche in Sicilia, dove tutti i collegi uninominali maggioritari sarebbero conquistati dal centrodestra unito, laddove poco tempo addietro, il 4 marzo del 2018, data delle scorse elezioni Politiche, sono stati tutti espugnati dal Movimento 5 Stelle. E i grillini, ancora se si votasse adesso, subirebbero più del dimezzamento del loro consenso elettorale, dal 34% del 4 marzo del 2018 al 16,5% oggi. E positiva, a conferma del successo alle scorse Elezioni Europee del 26 maggio, è la percentuale stimata di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni: l’8%. E’ invece stabile Forza Italia, al 6,5%. Dall’altra parte della barricata, il Partito Democratico di Nicola Zingaretti vola a quota 23% dei consensi. Deludenti sono invece le percentuali degli altri partiti che compongono l’attuale ventaglio parlamentare, e che sarebbero tutti lontani dalla soglia di sbarramento per l’ingresso in Parlamento. Ricapitolando, secondo Youtrend, che comprende le rivelazioni di cinque diversi istituti di statistica (Demopolis, Euromedia, Ipsos, SWG e Tecnè), il centrodestra unito otterrebbe oltre i due terzi del Parlamento, 416 seggi alla Camera e 210 al Senato, ovvero una maggioranza schiacciante in entrambe le Camere, molto più ampia di quanto Berlusconi ottenne nel 2001. Poi il Partito Democratico 119 deputati e 57 senatori, ed il Movimento 5 Stelle 81 deputati e 40 senatori. Gli altri partiti, sotto il 3%, non entrerebbero né a Montecitorio né a Palazzo Madama. Poi, altra prospettiva: se la Lega si presentasse da sola alle urne, senza Berlusconi e Giorgia Meloni, otterrebbe 283 seggi alla Camera e 143 seggi al Senato: in entrambi i casi sarebbero troppo poco perché il partito governi da solo. E poi, ultima prospettiva: se la Lega si alleasse solo con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni il risultato sarebbe la conquista di una maggioranza piuttosto ampia, ma non al punto da raggiungere i due terzi dei seggi. Tale coalizione sovranista otterrebbe infatti 353 seggi alla Camera e 181 seggi al Senato.