L’avvocato Salvatore Pennica, che rappresenta alcune parti civili al processo che si è concluso in primo grado al Tribunale di Agrigento con la condanna dell’avvocatessa Francesca Picone, interviene in replica a quanto affermato ieri, e pubblicato, dall’avvocato Angelo Farruggia, difensore dell’avvocatessa Picone, in riferimento, tra l’altro, alle ordinanze di rimozione dei servizi televisivi delle “Iene” perché ritenuti diffamatori a danno della Picone. L’avvocato Pennica dichiara: “Avendo letto il virgolettato dell’avvocato difensore di Francesca Picone – ‘verrà il tempo in cui ognuno sarà chiamato a pagare il conto per il proprio operato’ – nel commentare vittorioso l’ordinanza del giudice civile che avrebbe a suo dire ritenuto il servizio delle Iene, in cui ho partecipato come avvocato di parte civile, diffamante per la sua assistita, per una corretta e veritiera informazione rappresento due dati oggettivi, al fine di sgomberare il campo dal troppo, dal vano e dal distorto. L’ordinanza impone di rimuovere due frasi dal servizio e non l’intero servizio. La prima è la frase pronunciata dal giornalista “E’ da stronzi prendersi questi soldi”, e la seconda dovrebbe riferirsi alla cifra pagata. La verità è che le uniche oggi a non pagare il conto sono Francesca e Concetta Picone, alle quali il giudice, che le ha condannate rispettivamente a 4 anni e a 1 anno e 6 mesi di reclusione, ha imposto di versare la provvisionale esecutiva di 10.000 e di 2.500 euro per le spese. Oggi i conti correnti delle imputate sono incapienti e se per l’avvocato Farruggia ‘verrà il tempo in cui qualcuno pagherà il conto’ spero che nell’attesa la sua cliente paghi alle vittime di estorsione la cifra certa liquidata dal giudice. Invito il collega Farruggia a fornire alla stampa l’ordinanza integrale del giudice civile e la sentenza di condanna al pagamento della propria assistita. Io sono il legale della signora Arcuri, vedova del defunto Schembri che ancora aspetta che qualcuno risarcisca pagando il conto”.