La giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, non ha convalidato l’arresto, compiuto dalla Guardia di Finanza a Lampedusa sabato scorso 29 giugno, della comandante della nave olandese dell’organizzazione non governativa tedesca “Sea Watch”, Carola Rackete, già ristretta ai domiciliari. La giudice Vella, a fronte della richiesta da parte della Procura di Agrigento di applicare alla Rackete il divieto di dimora in provincia di Agrigento, le ha restituito la libertà escludendo la sussistenza del reato di resistenza e violenza a nave da guerra e ritenendo che il reato contestatole di resistenza a pubblico ufficiale sia compensato dalla scriminante dell’adempimento di un dovere, ovvero il salvare vite umane in mare imposto dal testo unico sull’immigrazione. Ed ancora, secondo il Gip la motovedetta della Guardia di Finanza è da ritenersi nave da guerra solo quando opera fuori dalle acque territoriali, e la scelta di Carola Rackete di attraccare a Lampedusa non è stata strumentale ma obbligatoria perchè i porti della Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti “porti sicuri” e i porti di Malta invece sarebbero stati più distanti. Di conseguenza, ancora secondo la giudice Vella, trattandosi di un’azione di salvataggio non è applicabile il decreto “Sicurezza bis”, che è invece riferibile solo alle condotte degli scafisti. La capitana, difesa dagli avvocati Alessandro Gamberini e Leonardo Marino, è iscritta nel registro degli indagati anche per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Immediata è la replica del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale”.
Il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, ha firmato il provvedimento di allontanamento dall’Italia della comandante della Sea Watch, Carola Rackete. Il provvedimento del prefetto dovrà essere convalidato dall’autorità giudiziaria e non potrà comunque essere eseguito prima del 9 luglio, quando la comandante sarà interrogata dalla Procura di Agrigento che indaga a suo carico per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
A seguito della non convalida dell’arresto di Carola Rackete, il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha commentato: “Occorre leggere le motivazioni. Si valuterà un’eventuale impugnazione. Il nostro punto di vista era diverso. Per noi era necessitata l’azione di salvataggio e non era necessitata invece la forzatura del blocco, che riteniamo un atto un po’ sconsiderato nei confronti della vedetta della Guardia di Finanza. E’ evidente però che si rispettano le decisioni dei giudici. Si evince, inoltre, quanto sia difficile muoversi in una materia che sconta forti tensioni politiche in cui qualsiasi decisione uno prenda ha sempre paura di sbagliare”.
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel commentare la non convalida dell’arresto di Carola Rackete, tra l’altro ha affermato: “Se qualche giudice vuole fare politica si toglie la toga, si candida in Parlamento con la sinistra e cambia le leggi che non gli piacciono”…