HomeCronacaInquinamento mare San Leone dal 2008 al luglio 2013, alcuni reati prescritti

Inquinamento mare San Leone dal 2008 al luglio 2013, alcuni reati prescritti

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, innanzi alla seconda sezione penale presieduta dalla giudice Wilma Mazzara, si è svolta la prima udienza del processo a carico di cinque imputati ai quali la Procura della Repubblica di Agrigento contesta, a vario titolo, l’avere scaricato dal giugno 2008 al luglio 2013 tutti i reflui non depurati della rete fognaria della zona sud – est di Agrigento, tra San Leone, Cannatello e Villaggio Peruzzo, nel mare antistante la costa di San Leone tramite 2 scarichi non autorizzati, essendo scaduta l’autorizzazione. I 2 scarichi sono stati 2 condotte sottomarine, intese una “Pubblica Sicurezza” e l’altra “Padri Vocazionisti”. E tale scarico presunto inquinante, illegale e non autorizzato sarebbe stato aggravato dalla frequente rottura delle condotte o dallo straripamento delle centraline di sollevamento anche in spiaggia, nei pressi della battigia, più volte segnalato e documentato in video e foto dall’associazione ambientalista “MareAmico” di Claudio Lombardo. A fronte di ciò, ai dirigenti dell’Ato idrico è contestato, tra l’altro, la violazione dei loro obblighi di controllo verso Girgenti Acque, e quindi i dirigenti dell’Ato idrico avrebbero procurato intenzionalmente a Girgenti Acque un vantaggio ingiusto, che è stato la prosecuzione del rapporto contrattuale senza subire né multe né la risoluzione del contratto. Ebbene, dal luglio 2013 sono trascorsi 6 anni, e la giudice Mazzara ha rilevato in aula che alcune ipotesi di reato contestate sono prescritte. Si tratta delle imputazioni di violazioni paesaggistiche e di getto pericoloso di cose. Prossima udienza il 17 settembre, quando gli imputati comunicheranno se rinunceranno alla prescrizione oppure no.

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