Matteo Collura, agrigentino, firma del Corriere della Sera e del Messaggero, è stato protagonista al Salone internazionale del libro di Torino con la nuova edizione del suo libro più famoso, “Il maestro di Regalpetra – Vita e opere di Leonardo Sciascia”. Dopo un ventennio di ristampe con l’editore Longanesi, che non gli ha chiesto di rinnovare ulteriormente il contratto, Matteo Collura s’è sentito libero di affidarlo a chi glielo chiedeva da tanto tempo, ovvero Elisabetta Sgarbi e Mario Andreose, a lungo anime della Bompiani, che pubblicò i primi volumi delle opere complete di Sciascia, e da qualche anno ormai motori propulsori de “La Nave di Teseo”.
“Erano amici di Leonardo – ricorda Collura – e sono felici di legarne in qualche modo il nome alla loro nuova casa editrice. E poi l’ultimo libro di Sciascia, ‘A futura memoria’, nacque anche da una loro idea, furono loro materialmente a mettere insieme quegli scritti”.
Collura nella nuova edizione ha rivisto piccole cose, ma ha aggiunto una nota a 30 anni dalla morte di Sciascia (e a 23 anni dalla prima uscita del volume).
Lo scrittore spiega: “Credo che sia un omaggio adeguato a Leonardo Sciascia, per di più come oggetto in sé non si poteva fare meglio, la stampa è bellissima, è rilegato in maniera sontuosa, ha un prezzo contenuto e contiene molte più foto rispetto alla prima edizione. Negli ultimi 30 anni la Sicilia, l’Italia e il mondo sono molto cambiati, ma credo che questo ritratto di Sciascia dimostri ancora che i suoi libri, quelli di un classico, possano essere più attuali che mai, come tutti i classici. Le metafore di Sciascia restano valide, come l’idea di ragionare sempre con la propria testa e di affrontare temi come il potere, la libertà e la democrazia. Oggi più che mai, in una società in cui il disimpegno è totale e la conquista del denaro sembra essere l’unica cosa che interessa, l’esempio di Sciascia ci dice che sono altre le direzioni da seguire”.