Il deputato 5 Stelle Sodano ha telefonato all’Anas: “I lavori al viadotto Morandi saranno consegnati entro maggio”. Le altre telefonate virtuali e a vuoto.
La procedura per i lavori di recupero in sicurezza del secondo tratto verso Porto Empedocle del viadotto “Morandi” o “Akragas” in stop a causa del mancante parere della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento? Il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, l’agrigentino Michele Sodano, ha telefonato ai vertici dell’Anas e della Soprintendenza. E la risposta è stata che il parere è stato reso venerdì scorso. Dunque, prima di venerdì 12 aprile è stato davvero così, invece adesso non vi è alcuna giustificazione. Almeno sulla carta. Infatti Anas, a telefono con Michele Sodano, ha assicurato che al più presto incontrerà l’impresa appaltatrice della gara, ed entro maggio saranno consegnati i lavori. Lo scorso 30 gennaio l’Anas annunciò di avere stipulato il contratto di affidamento dell’appalto per la manutenzione straordinaria dei viadotti lungo la strada statale 115 nel territorio agrigentino, compreso il viadotto “Morandi”. L’impresa aggiudicataria è la società cooperativa “Valori”. L’investimento ammonta a 30 milioni di euro, per lavori stimati in 36 mesi. Secondo le previsioni del 30 gennaio scorso, le opere sarebbero iniziate il successivo mese di febbraio. E invece “campa cavallo che l’erba cresce (e fumatela anche)”. Se sono rose, fioriranno a maggio. Altrimenti saranno ancora spine, come il depuratore della fascia costiera, la ristrutturazione della rete idrica della città, i progetti “Terravecchia” e “Girgenti” per la riqualificazione del centro storico. E poi l’insabbiamento della erosa spiaggia delle Dune a San Leone: lo ricordate, quando si decise di rinunciare al raddoppio della via Empedocle e dirottare il denaro per scaricare tonnellate di sabbia a difesa del litorale Sanleonino? Quante risatine dall’epoca, tanto tempo addietro, fino ad oggi. E poi, ancora ad Agrigento, viadotto “Morandi” a parte, è stata appena sfornata una promessa nuova di zecca: gli interventi anti-erosione a tutela della strada statale 640 e delle abitazioni confinanti a ridosso della costa tra Porto Empedocle e Agrigento. Altre risatine, come ancora ridono a crepapelle, per non piangere, a Cattolica Eraclea per la spiaggia di Eraclea Minoa. E poi, ricordate il presidente Musumeci e il suo assessore ai rifiuti Alberto Pierobon, ingaggiato a Caerano di San Marco in provincia di Treviso, che ripetono da tempo la promessa della dotazione di una discarica per ciascuna provincia della Sicilia? E la provincia di Agrigento (e a novembre saranno due anni di attesa) è ancora senza una propria discarica. I rifiuti viaggiano per centinaia di chilometri verso altre province. Quando le discariche delle altre province chiudono i battenti, perché sature o guaste, ad Agrigento salta la raccolta differenziata, come da ultimo accaduto ieri lunedì. E il sindaco Firetto e l’assessore Hamel, non per colpa loro, sono impossibilitati a uscire da casa o dal municipio perché i cittadini che li incontrano si tolgono le scarpe e gliele tirano addosso. A fronte di tutto ciò il telefono degli agrigentini squilla a ripetizione, ma non risponde nessuno…