Sconfortante denuncia dell’Ance Costruttori edili: in Sicilia non speso oltre 1 miliardo di euro per i depuratori. Si pagano le multe e si danneggia il turismo.
La Sicilia ha più di un miliardo di euro in tasca da spendere per costruire i depuratori, non li costruisce, e si pagano multe salate all’Europa per la mancata depurazione e il mare inquinato, con grave danno per il turismo. Ecco la denuncia non nuova, l’ennesima, adesso sollevata e rilanciata dall’Ance, l’associazione dei Costruttori edili di Sicilia, che punta il dito contro ciò che definisce la “mala-burocrazia” e la “schizofrenia politica” in Sicilia. La delibera del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, risalente a 7 anni addietro, al 2012, ha stanziato oltre 1 miliardo e 100 milioni di euro per costruire o adeguare a norma gli impianti di depurazione delle acque reflue in Trinacria. Dal 2012 in poi nulla o poco è stato compiuto. E’ stata avviata la procedura per impegnare 400 milioni, quindi il 45%. Gli altri 700 milioni di euro sono in stop. Sono stati necessari 4 anni per predisporre i progetti con il metodo dell’appalto-concorso, e poi, invece, il Codice degli appalti ha soppresso tale metodo senza prevedere una norma transitoria per salvare quanto già progettato: tutto a zero. E poi, nel frattempo, nemmeno la nomina da parte del governo nazionale di un Commissario per la depurazione, il dottor Enrico Rolle, ha risolto il blocco. A fine 2018, secondo Ance Sicilia, solo 19 interventi per 133 milioni di euro sono prossimi alla conclusione della progettazione esecutiva. E il commissario Rolle, tra 2017 e 2018, ha pubblicato gli avvisi di informazione per altre 45 gare di affidamento lavori da 439 milioni di euro, e per 26 gare di affidamento di progettazione da 38 milioni di euro. Ebbene, l’Ance ha interpellato Rolle ed è emerso che, attualmente, delle 45 gare per lavori, solo 6 per 49 milioni sono in fase di espletamento e da aggiudicare. Tra le altre 39 vi sono da aggiudicare 11 gare per progettazioni da 227 milioni, 16 sono le gare di progettazione aggiudicate per 63 milioni, 8 gli interventi da 36 milioni in attesa di progettazione, 2 interventi da 41 milioni per i quali occorrono approfondimenti e altri 2, da 13 milioni, sui quali non sono state fornite indicazioni. Quanto alle 26 gare di progettazione, solo 2 per 2 milioni risultano aggiudicate. Delle altre 24, 8 gare per 18 milioni sono in corso di espletamento, per 12 interventi da 15 milioni è attesa la progettazione, su 3 occorrono approfondimenti e su uno non sono state fornite indicazioni. Il presidente dell’Ance Sicilia, Santo Cutrone, commenta: “E’ scandaloso avere in tasca 1 miliardo e 100 milioni di euro e spendere quasi nulla, mentre l’Italia, a causa di questa assurda commedia siciliana, è costretta a pagare all’Unione Europea pesanti multe per la mancata depurazione. E’ assolutamente indispensabile che i livelli nazionale e regionale facciano l’impossibile, come sembra intravedersi dall’avvio di una stretta collaborazione tra il commissario Rolle e l’assessore Alberto Pierobon, con norme specifiche e provvedimenti straordinari e urgenti, per sbloccare subito questi interventi, prima che i danni diventino irreparabili”.